Ecosistema scuola Veneto

25 Feb, 2010

LEGAMBIENTE PRESENTA LA SUA RICERCA ANNUALE SULLA QUALITA’ DELL’EDILIZIA SCOLASTICA

Nel Veneto 40% delle scuole senza strutture per lo sport, finanziamenti a singhiozzo, sicurezza, amianto, energie rinnovabili e anagrafe: questa la mappa dei problemi

Buone pratiche di sostenibilità, raccolta differenziata al 74% per la carta e illuminazione a basso consumo nel 82% degli istituti

Rovigo al 19^ posto e Treviso al 36^ posto le prime città del Veneto nella graduatoria del livello di qualità dell’edilizia scolastica

Ecosistema Scuola, la ricerca annuale di Legambiente sull’edilizia scolastica nel nostro Paese, compie dieci anni. Che cosa è cambiato rispetto al 2001? L’indagine – presentata oggi a Napoli in occasione del convegno Per un’edilizia scolastica di qualità, organizzato dall’associazione ambientalista per fare il punto sulle politiche del settore – fotografa pochi passi avanti e molte situazioni di stallo. A cominciare dall’età avanzata di buona parte dei 42.000 edifici scolastici italiani e della conseguente necessità di investimenti in manutenzione straordinaria, dal mancato completamento dell’Anagrafe scolastica a 14 anni dal suo avvio e dall’assenza di programmazione. Dieci anni di Ecosistema Scuola restituiscono, inoltre, un divario costante nella qualità dell’edilizia scolastica di Nord, Centro, Sud e Isole.

All’indagine, che analizza i dati forniti dai Comuni capoluogo di Provincia sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, hanno risposto 95 dei 103 Comuni interpellati. I dati, raccolti tramite questionario, sono relativi all’anno 2008.

La situazione nel Veneto

I principali miglioramenti evidenziati dal rapporto per il Veneto sono frutto di buone pratiche nel campo della sostenibilità, come la raccolta differenziata della carta che il 74,29% delle amministrazioni venete dichiara di praticare. Più dell’82% degli edifici in Veneto impiega fonti di illuminazione a basso consumo mentre circa il 26% degli edifici utilizza altre forme di risparmio energetico (dato triplicato rispetto al 2005). Ancora al palo nel Veneto gli interventi strutturali relativi all’utilizzo di criteri di bioedilizia per la costruzione di nuove scuole (0,00%) e di fonti di energia rinnovabile, con una media delle scuole che possiedono questo tipo di infrastruttura ferma da 5 anni intorno al 3%, dato paradossale considerati gli sviluppi del settore nella nostra regione. Buono il dato sull’adeguamento degli edifici alle norme in materia di accessibilità: è in possesso dei requisiti il 78,59% delle scuole mentre un ulteriore 8,84% ha già programmato interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Tra le criticità pesa, innanzitutto, la necessità di investimenti molto ingenti in manutenzione straordinaria. Più del 61% degli edifici è stato sottoposto, infatti, a interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni ma ancora più del 34% necessita di interventi di manutenzione urgenti.

Complessivamente in Veneto il 68% degli edifici scolastici è antecedente al 1974 e solo il 32% delle scuole sono nate dal 1974 al 2008. Nel Veneto si investe nella manutenzione straordinaria una media per edificio di € 36.007.

Scendendo nel dettaglio dei parametri adottati dalla ricerca, una delle inadeguatezze strutturali più allarmanti nel Veneto è l’assenza di strutture per lo sport che, oggi come nel 2001, non sono presenti in più del 45% delle nostre scuole. Anche sul fronte dei servizi, cambiano alcune condizioni a causa dell’impoverimento delle risorse trasferite ai Comuni, come il servizio di scuolabus che passa nella nostra regione dal 70% del 2001 al 28%, con chiare ricadute negative sulla qualità della mobilità urbana. Continuano a rimanere incomplete le risposte dedicate al rischio ambientale, a riprova della mancata cura delle rilevazioni ambientali piuttosto che dell’assenza di problemi. Da sottolineare il dato sulla vicinanza degli edifici scolastici alle industrie: sono situate a meno di un km dalle industrie ancora il 7,32% delle strutture venete, a testimonianza della mancata delocalizzazione delle scuole dalle aree a rischio quali sono quelle industriali. Tra le note dolenti anche le azioni di bonifica dall’amianto, realizzate solo nel 4,22% degli edifici rispetto al 4,50% del 2006.

Anche quest’anno, com’è tradizione, il Centro Nord si conferma in testa alla graduatoria, stilata da Legambiente, del livello di qualità dell’edilizia scolastica delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Confermata la Toscana che con Prato (1°) e Livorno (7°) da diversi anni apre la classifica con due città tra le prime dieci, così come l’Emilia Romagna, con Parma (2°) e Modena (6°), e il Piemonte, con Biella (3°) e Asti (6°). La prima città del Veneto è Rovigo al 19° posto, seguita da Treviso al 36° posto, più staccate Verona (51°), Padova (57°), Belluno (62°) e Vicenza (75°). Bocciata tra le città venete Venezia che non ha inviato nessun dato.

“Lo scorso anno per far fronte a questa criticità – conclude il presidente di Legambiente Veneto Michele Bertucco – è stato previsto dal Governo un piano di investimenti articolato in 20 milioni di euro annui tratti dai risparmi delle cosiddette ‘spese della politica’, ma di cui ancora non si è avuto riscontro. Non si può pensare di riqualificare il nostro patrimonio edilizio scolastico senza un serio piano nazionale d’investimenti”.

Rovigo, 24 febbraio 2010

LEGAMBIENTE VENETO

Per comunicazioni: Legambiente Veneto Corso del Popolo, 276 45100 Rovigo tel. 042527520 fax 042528072 e-mail ufficiostampa@legambienteveneto.it

I parametri della ricerca

Anagrafica e informazioni generali degli edifici:

– Anno di realizzazione

– Destinazione d’uso originaria

– Presenza di spazi per le attività sportive

– Presenza di aree verdi

– Necessità d’interventi di manutenzione

– Investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici

– Certificazioni

– Elementi strutturali

Servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche e avvio di pratiche ecocompatibili:

– Disponibilità di servizio scuolabus

– Introduzione di pasti biologici nelle mense scolastiche

– Promozione della raccolta differenziata dei rifiuti

– Utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo energetico

– Utilizzo di fonti d’energia rinnovabile o altre forme di risparmio energetico

Situazioni di rischio:

– Presenza di fonti d’inquinamento interno (amianto, radon)

– Presenza di fonti d’inquinamento esterno (atmosferico, elettromagnetico, acustico, pericolo incendi ed esplosioni).

I DATI DELLE SCUOLE DEL VENETO

Raccolta differenziata

Anno
2009*

Plastica

74,29%

Vetro

20,00%

Alluminio

20,00%

Organico

72,24%

Pile

13,88%

Carta

74,29%

Toner

63,27%

Altro

8,98%

* Anno di raccolta dati

Risparmio energetico

Anno 2009*

Fonti di illuminazione a basso consumo

82,32%

Fonti di energia rinnovabile

2,90%

Altre forme di risparmio energetico

26,20%

* Anno di raccolta dati

Certificazioni

Anno
2009*

Certificato di collaudo statico

34,37%

Certificato idoneità statica

36,06%

Certificato di agibilità

39,12%

Certificato agibilità igienico – sanitaria

71,77%

Certificato prevenzione incendi

48,64%

Scale di sicurez
za

58,03%

Porte antipanico

99,72%

Prove di evacuazione

72,05%

Impianti elettrici a norma

70,07%

* Anno di raccolta dati

Graduatoria nazionale delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado secondo il livello di qualità dell’edilizia scolastica

Posizione

Comune

costr-Punt%

1

PRATO

91,85

48

RIETI

41,12

2

PARMA

89,63

49

RAGUSA

40,18

3

BIELLA

82,52

50

MASSA

39,96

4

TRENTO

80,18

51

VERONA

39,96

5

MODENA

77,62

52

PERUGIA

39,48

6

ASTI

76,85

53

NOVARA

38,97

7

LIVORNO

76,38

54

POTENZA

37,45

8

TERNI

76,03

55

PESCARA

36,82

9

PORDENONE

73,42

56

CATANZARO

36,79

10

FROSINONE

71,43

57

PADOVA

35,86

11

BRESCIA

70,89

58

CHIETI

35,72

12

ALESSANDRIA

70,89

59

PESARO

35,47

13

PIACENZA

68,91

60

REGGIO CALABRIA

35,31

14

MANTOVA

67,16

61

PALERMO

34,72

15

VERBANIA

67,16

62

BELLUNO

33,21

16

FIRENZE

67,05

63

SALERNO

32,68

17

LECCO

66,52

64

ISERNIA

32,35

18

REGGIO EMILIA

66,37

65

LATINA

29,17

19

ROVIGO

66,31

66

AVELLINO

27,64

20

RAVENNA

64,73

67

ENNA

26,57

21

BENEVENTO

64,48

68

COSENZA

24,32

22

UDINE

64,37

69

FOGGIA

22,68

23

MACERATA

63,89

70

AGRIGENTO

21,93

24

ROMA

63,68

71

TARANTO

21,41

25

FORLI’

63,51

72

TRIESTE

21,21

26

GORIZIA

63,13

73

VITERBO

20,97

27

RIMINI

62,40

74

TERAMO

20,93

28

SIENA

61,07

75

VICENZA

20,23

29

VERCELLI

60,10

76

CASERTA

17,48

30

AREZZO

58,99

77

ASCOLI PICENO

15,68

31

SONDRIO

57,63

78

GROSSETO

15,56

32

CREMONA

57,25

79

TRAPANI

15,02

33

LA SPEZIA

57,22

80

SASSARI

11,90

34

LECCE

55,53

81

MATERA

11,88

35

MILANO

52,75

82

GENOVA

11,20

36

TREVISO

51,47

83

PAVIA

10,72

37

IMPERIA

51,07

84

ORISTANO

9,82

38

PISA

50,81

85

BARI

7,56

39

< span style="font-family: verdana,geneva;">PISTOIA

50,69

86

VIBO VALENTIA

5,61

40

CUNEO

49,94

87

CAMPOBASSO

4,34

41

BOLZANO

49,26

88

MESSINA

4,09

42

CALTANISSETTA

49,22

89

CROTONE

3,85

43

TORINO

46,06

BOCCIATI

Non hanno inviato alcun dato

44

NAPOLI

45,91

ANCONA, AOSTA, BERGAMO, COMO, SAVONA, SIRACUSA, VENEZIA

45

BOLOGNA

45,46

46

CAGLIARI

42,77

Dati incompleti:
Brindisi, Catania, Ferrara, Lucca, Nuoro, Varese

47

LODI

42,40

ANNOTAZIONE: A L’Aquila non sono stati richiesti dati.