Lo sviluppo dell’agrivoltaico è un’opportunità, non un rischio
Lo sviluppo dell’agrivoltaico è un’opportunità, non un rischio
LE ENERGIE RINNOVABILI VANNO REGOLATE, NON BLOCCATE
Lazzaro: “Legittima la necessità di integrazione del reddito degli agricoltori, ma lo si può fare solo con regole precise e dettagliate che non bloccano ma bensì regolano lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili”
Tornano le polemiche e le barricate nei territori contro lo sviluppo delle energie rinnovabili, anche rispetto alle tecnologie più avanzate come l’agrivoltaico, e Legambiente torna ad intervenire per fare chiarezza sulla necessità di realizzare un cambio di paradigma energetico per arginare la crisi climatica attraverso il passaggio dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili. Perché decarbonizzare la nostra economia è sempre più urgente e necessario attuare misure coraggiose e praticabili in tutti i settori, in modo da ridurre i fabbisogni di energie fossili, attraverso l’efficienza energetica e lo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili in ogni territorio, mettendo da parte demonizzazioni e diffidenze.
Legambiente ritiene che l’agrivoltaico, se ben progettato e realizzato, rappresenta una straordinaria opportunità per conciliare la produzione di energia rinnovabile con la tutela del territorio e delle attività agricole. L’integrazione di impianti fotovoltaici nei terreni agricoli può infatti generare numerosi benefici, quali: Aumento di biodiversità e riduzione dei danni da eventi estremi, grazie da ombreggiature e protezioni create dagli impianti che possono favorire e proteggere la crescita di specie vegetali e animali tipiche degli ambienti umidi e freschi; Miglioramento della qualità del suolo e dell’ambiente, grazie alla riduzione dell’evaporazione del suolo dovuta all ombreggiamento, che può contribuire a mantenere una maggiore umidità e a ridurre l’erosione, concorrendo a garantire la fertilità dei suoli senza l’apporto di fertilizzanti chimici; Sostegno all’economia agricola locale, poiché lo sviluppo di impianti agrivoltaici può creare nuove opportunità di lavoro, di integrazione del reddito degli agricoltori e valorizzazione del territorio e delle produzioni locali; Ma soprattutto mitigazione dei cambiamenti climatici, visto che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come il solare fotovoltaico, contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Secondo Legambiente quando si parla di agrivoltaico è certamente fondamentale distinguere tra impianti ben progettati e realizzati con un approccio integrato e progetti che invece non tengono conto delle specificità del territorio e delle esigenze degli agricoltori che aprono la porta al rischio di speculazioni che non hanno a cuore né il territorio né l’agricoltura.
“Legittima e di fondamentale importanza la necessità di integrazione del reddito degli agricoltori, ma lo si può fare solo con regole precise e dettagliate che non bloccano ma bensì regolano lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – perché condividiamo la medesima esigenza, quella della lotta al cambiamento climatico: gli agricoltori sono la categoria più esposta ai suoi effetti. Occorre quindi un patto di responsabilità, iniziando a mettere da parte la demonizzazione delle tecnologie rinnovabili, per lavorare insieme con l’obiettivo di migliorare le norme esistenti senza ulteriori inutili restrizioni ma rendendole più efficaci e trasparenti, promuovendo un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti, al fine di trovare soluzioni condivise e sostenibili.”
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