Guida Blu 2014
Rovigo, 13 giugno 2014 Comunicato Stampa
Legambiente Veneto presenta Guida Blu 2014
Eraclea la località marittima più premiata in Veneto
Tra le località lacustri si confermano Lago del Mis e Santa Croce
la spiaggia di Pellestrina new entry con due vele
Lazzaro: “risultati che impongono un cambio di passo per le amministrazioni venete”
Nel turismo la qualità ambientale può battere la crisi economica. A sostenerlo è Legambiente che oggi, a Roma, ha illustrato i vantaggi economici del turismo sostenibile in occasione della presentazione della Guida Blu 2014, il vademecum dell’estate che segnala le mete di mare e lago per una vacanza all’insegna della tutela del territorio.
È un restyling radicale quello subito dalla nuova edizione della Guida Blu, che vede ampliato lo spazio per la descrizione dei territori ed una impostazione per “comprensori” tra cui spicca quello del Delta del Po.
Secondo Legambiente, saper integrare natura, arte, tradizione ed enogastronomia, con forme di accoglienza sostenibili e a basso impatto sul territorio, può dare molto impulso all’economia legata ai flussi turistici che sempre più spesso si orientano verso luoghi con condizioni ambientali in qualche modo garantite. Sono diverse, infatti, le indagini che confermano questa tendenza e anche da un sondaggio realizzato da IPR Marketing per Fondazione UniVerde è emerso che il 35% dei turisti europei considera gli aspetti ambientali molto importanti nella pianificazione della vacanza.
“Le località con il maggior numero di vele nella Guida Blu – ha spiegato Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto – sono quelle che utilizzano la qualità come fattore di competizione sul mercato turistico e un’analisi effettuata annualmente sul cosiddetto “Gotha” dei comuni premiati con le vele, cioè quei comuni che si sono posizionati stabilmente ai primi posti della classifica nel corso degli anni, ha messo in luce la crescita dell’offerta turistica su questi Comuni, ben superiore rispetto alla media nazionale, soprattutto per quanto riguarda le strutture ricettive a minor impatto ambientale. Il settore del turismo sostenibile ha risentito solo in minima parte della crisi economica”.
Sempre secondo il sondaggio IPR, proprio la sostenibilità è considerata un’opportunità di crescita per le destinazioni (45%), quando non addirittura una necessità (42%), tanto che il 56% degli italiani si è dichiarato “disponibile a pagare qualcosa in più se c’è garanzia per l’ambiente”.
E la sostenibilità trova il suo terreno d’elezione soprattutto nelle aree protette, i luoghi che più di altri si sono esercitati in questi anni a coniugare tutela dell’ambiente e occasioni di sviluppo.
“Parchi e Aree protette si stanno dimostrando una grande attrattiva per il nostro Paese – prosegue Lazzaro – e continuano ad avere, nonostante la grave difficoltà economica che stiamo vivendo, un trend positivo sul fronte turistico come dimostrano anche i dati dei rapporto Ecotur che registra quasi 100 milioni di presenze all’anno nel turismo natura, di cui i parchi rappresentano oltre il 35%”.
Il Veneto posiziona ben dieci località marittime e sei località lacustri nella Guida Blu, quelle con le spiagge più belle e gli itinerari più ricercati che, insieme alla buona cucina, offrono le soluzioni d’ospitalità più rispettose dell’ambiente.
Eraclea conferma anche per quest’anno le tre vele conquistate negli anni passati, segno di uno standard che si mantiene, nel tempo, allo stesso livello rispetto alla media nazionale.
Anche Jesolo mantiene il suo punteggio, che era comunque il minimo per poter essere inseriti nella Guida (1 Vela).
Perdita di una vela per tutte le altre località rivierasche: Chioggia, Porto Tolle, Rosolina e Cavallino Treporti passano da 3 a 2 Vele, Caorle, San Michele al Tagliamento e Lido di Venezia passano da 2 ad 1 Vela, livello minimo su una scala da 1 a 5.
“Il trend negativo registrato dalla maggior parte delle località venete – spiega Lazzaro – è segno, in alcuni casi, di un peggioramento della gestione di servizi turistici e territorio, in altri è il sintomo di una staticità di lunga data: pur avendo punteggi simili o uguali a quelli dello scorso anno, alcune località, ad esempio Chioggia o Rosolina, sono scese in classifica perché molte località di altre regioni italiane hanno visto un miglioramento delle prestazioni. In una classifica così compatta, se non vengono messi in opera sforzi significativi anno per anno, è facile venire sorpassati da altri”.
Nota positiva per new entry: la spiaggia dell’isola di Pellestrina, cordone di terra assieme all’isola di Lido che separa la laguna dal mare. Pellestrina entra nella Guida Blu con un potenziale interessente. Se Amministrazione Comunale ed operatori turistici si confermeranno capaci e rispettosi delle qualità territoriali e delle bellezze naturali, valorizzando le tipicità locali senza velocizzazioni ed antropizzazioni inacettabili per questo pittoresco fazzoletto di terra, potremmo trovarci di fronte, tra breve, alla conferma di quanto responsabilità sociale e sostenibilità ambientale possano diventare motore di un turismo di qualità, che come detto è sempre più ricercato, con conseguente avvio di nuove economie locali.
Sul fronte lacustre, nessun cambiamento rispetto allo scorso anno: confermano le quattro vele il Lago di Santa Croce (Farra d’Alpago) e il Lago del Mis (Sospirolo). Due Vele per Malcesine mentre una sola Vela guadagnano Garda, Lazise e Peschiera del Garda.
“Le località gardesane sono ferme al palo – spiega Lazzaro – e anzi scontano scelte urbanistiche unicamente rivolte a creare spazi disponibili alle attività turistico-alberghiere senza rivolgere lo sguardo alla preservazione del paesaggio che ha fatto ricco questo luogo. La costa veneta del Garda è un unico nastro edificato che ha lasciato poco o nulla dell’ecosistema originario”.
La Guida Blu, nata oltre dieci anni fa dalla collaborazione tra Legambiente e Touring Club Italiano, premia la qualità ambientale e l’attenzione all’ambiente e ribadisce che la tutela del paesaggio e la fruizione sostenibile del territorio rappresentano una ricchezza comune da vivere e condividere.
“I criteri di valutazione su cui si basa la designazione delle migliori spiagge italiane – spiega ancora Lazzaro – non sono di carattere puramente ambientale ma comprensivi di tutte le componenti qualitative che rendono una destinazione eccellente. Una visione completa che integri alla bellezza del paesaggio e alla tutela della natura, risorse primarie per il nostro turismo, efficienza gestionale ed amministrativa, accessibilità, qualità dei servizi e cura dei beni storici artistici locali”.
Complessivamente sono 378 le località costiere marine e di lago segnalate da Legambiente e Touring Club con Guida Blu. All’interno anche l’elenco aggiornato degli alberghi e strutture ricettive per l’ambiente che si fregiano dell’etichetta ecologica di Legambiente Turismo: più di 400 strutture per oltre 65mila posti letti e una stima di presenze che supera i 6 milioni l’anno. Per conoscere dove sono: www.legambienteturismo.it.
Come di consueto per ogni regione è riportata un’introduzione di carattere storico, culturale paesaggistico che abbina alle descrizioni delle località le segnalazioni di eventi e manifestazioni, escursioni, specialità enogastronomiche.
Novità di quest’anno è lo spazio dedicato alla narrazione dei territori attraverso testimonianze di vita reale. Per il comprensorio del Delta del Po, Legambiente ha deciso di dare voce a Giorgio Crepaldi abitante di Polesine Camerini, impegnato da anni per la tutela e la difesa del territorio deltizio. Grazie alle sue parole, sulla Guida Blu 2014 sono segnalati i luoghi più significativi del Delta, gli itinerari, i sapori del territorio.
PARAMETRI DI VALUTAZIONE:
Per le località proposte da Touring Club, i dati sono stati integrati dalle valutazioni espresse dai circoli locali e dall’equipaggio di Goletta Verde.
I parametri di valutazione sono suddivisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi.
Nel caso delle località selezionate della provincia di Rovigo, ad esempio, la qualità delle acque non è tra le migliori ma ciò è compensato da buoni servizi e integrità del territorio.
La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macroaree ha tenuto conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto “VISIT”.
Tali requisiti sono:
Uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche: spazio consumato dalle strutture ricettive turistiche e da seconde case. Effetti delle attività turistiche sulla biodiversità. Presenza di aree naturali, centri storici conservati, arredo urbano, aree verdi, lungomare ecc.
Stato delle aree costiere: pressione sui sistemi idrici. Affollamento dei turisti. Peso delle seconde case rispetto alla capacità abitativa totale. Impatto di attività destinate al tempo libero. Rapporto aree edificate-aree naturali. Costa non edificata (%) fino a un km dal mare.
Mobilità: trend della pressione determinata dal turismo sul traffico. Miglioramento della disponibilità di mezzi di trasporto a basso impatto. Trend della durata del soggiorno. Impatto del trasporto sul rumore, qualità dell’aria, volumi di traffico e congestione.
Energia: consumi energetici e approvvigionamento da fonti rinnovabili (prodotta sul luogo o importata). Contributo alla diminuzione dell’influenza sui cambiamenti climatici.
Acqua e depurazione: pressione sulle risorse idriche locali, disponibilità di acqua a sufficienza per i turisti, qualità delle risorse disponibili, unità abitative o produttive collegate a impianti di depurazione delle acque di scarico, scarichi a mare abusivi, crisi idriche ecc.
Rifiuti: iniziative per la riduzione dei rifiuti con diminuzione dell’usa e getta e imballaggi a perdere per un efficace sistema di gestione dei rifiuti. Incidenza della raccolta differenziata. Presenza di impianti di compostaggio o di fitodepurazione ecc. Abbandono di rifiuti nell’ambiente.
Iniziativa per la sostenibilità: gestione dell’ambiente e del turismo con la partecipazione dei portatori di interesse (associazioni economiche, ambientaliste e dei consumatori). Gestione dei siti di interesse culturale e naturalistico. Presenza di strutture ricettive con etichette ambientali controllate da terzi, con esclusione di iniziative autocertificate.
Sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità: disponibilità di prodotti alimentari locali da coltivazioni biologiche e/o a basso impatto e di prodotti artigianali tipici, di specialità gastronomiche locali (piatti regionali con pesce, carni e formaggi, frutta e verdura di stagione).
Mare, spiagge e oltre: qualità delle acque di balneazione, stato delle spiagge, pulizia del litorale, qualità dei fondali. Ricchezza ittica e faunistica, siti archeologici sommersi, presenza di relitti, diving e scuole sub. Percorsi culturali e/o naturalistici, ecoturismo, siti archeologici. Assenza di sversamenti di petrolio o altro,morie di pesci, bloom algali, schiuma e altro materiale in sospensione ecc.
Struttura sociale e sanitaria: condizioni di vita della popolazione locale, grado di accettazione del turista, sicurezza generale, qualità dei servizi sanitari (es.: pronto soccorso, assistenza medica e sociale), servizi per disabili (rampe d’accesso al mare e ai servizi).
I CRITERI:
- A ciascun comune è assegnato un punteggio da 1 a 100, poi sintetizzato nell’assegnazione delle vele.
- Lo stato di conservazione del territorio e del paesaggio di una località è indicato con i petali. Abbiamo attribuito da 1 a 5 petali in base alla presenza di aree protette, al grado di artificializzazione del territorio, all’urbanizzazione della fascia costiera (1 km dal mare) e al suo livello complessivo di qualità e attrattiva, allo stato di conservazione del paesaggio.
- Le stelle, da 1 a 5, indicano la qualità dell’accoglienza e la sostenibilità turistica della località. Gli indicatori utilizzati misurano l’intensità e la densità turistica, l’incidenza delle seconde case, la presenza di produzioni tipiche, il loro livello di promozione e diffusione, qualità e disponibilità dei servizi.
- Il simbolo con l’onda riguarda la pulizia del mare e delle spiagge, la presenza di spiagge libere, l’affollamento del litorale, la presenza di servizi di sicurezza a terra.
- Il castello contrad-distingue le località che offrono luoghi di interesse storico-culturale, musei, siti archeologici etc.
- Questo simbolo indica la presenza di servizi per disabili motori.
- Sono contrassegnati con questo simbolo i comuni che hanno promosso iniziative nel campo della gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti (diminuzione della produzione pro capite e incremento della raccolta differenziata) e della mobilità (realizzazione di piste ciclabili e di isole pedonali, istituzione di servizi di trasporto pubblico tra il centro abitato e il mare ecc.), del risparmio idrico ed energetico, della produzione locale di energia da fonti rinnovabili.
- Questo simbolo indica la presenza di fondali parti-colarmente interessanti per chi pratica l’attività subacquea e di servizi a terra.
- Questo simbolo indica la presenza di Aree marine protette, di Parchi nazionali, regionali o naturali comprendenti le località trattate o in prossimità delle stesse.