La depurazione del Sile ancora critica: superamenti diffusi per i batteri fecali
Treviso, 15 giugno 2024 Comunicato Stampa
Operazione Fiumi – Esplorare per custodire 2024
La depurazione del Sile ancora critica: superamenti diffusi per i batteri fecali
Legambiente: maggiori controlli e un nuovo parco per salvaguardare il fiume
Quarta tappa oggi a Treviso sul fiume Sile per l’equipaggio di Operazione Fiumi, la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente Veneto realizzata grazie al supporto tecnico di ARPAV, con il contributo di COOP Alleanza 3.0, con il patrocinio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e con il partner tecnico Strada Srl.
I parametri osservati in questa quarta edizione, oltre al batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – sono il Glifosate e, novità per il 2024, i PFAS.
Per la tappa di Treviso i corsi d’acqua messi sotto la lente di ingrandimento da Legambiente sono il Sile, monitorato in 5 punti, e il fiume Dese, monitorato alla foce. Tutti i punti monitorati tra i due corsi d’acqua sono risultati sopra il valore dei 1000 (MPN/100ml) consigliato da Arpav, entro il quale si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per l’uso irriguo delle acque, ad eccezione del punto a Santa Cristina, che non lo supera per poche unità. La situazione è pressoché stabile da quando Legambiente monitora il fiume con la campagna Operazione Fiumi: diffusi sforamenti, anche se sotto il valore soglia allo scarico (5000 MPN/100ml).
FIUME | LOCALITÀ – COMUNE | PROV. | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
SILE | SANTA CRISTINA – QUINTO DI TREVISO | TV | 959 | 15,6 | 600 |
SILE | SILEA | TV | 1553 | 16,6 | 538 |
SILE | CASALE SUL SILE | TV | 1515 | 17,1 | 525 |
SILE | QUARTO D’ALTINO | TV | 1081 | 18,5 | 531 |
SILE | CAVALLINO TREPORTI | VE | 3448 | 19,9 | 1470 |
DESE | VENEZIA | VE | 1236 | 21,6 | 2740 |
Nota: Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli
Lungo l’intero bacino idrografico del fiume Sile, nel 2023, l’Agenzia regionale per la protezione Ambientale ha raccolto dati in 26 stazioni per il monitoraggio della qualità chimica e 6 stazioni per il monitoraggio della qualità biologica.
Lo stato chimico è risultato Buono in tutti i corpi idrici monitorati ad esclusione del fiume Sile per i superamenti della media annua di PFOS e, oltre alla media annua, anche per superamento della concentrazione massima ammissibile di Dichlorvos (insetticida). La contaminazione del fiume Sile è presumibilmente derivante dallo scarico di depuratore e dalle attività aeroportuali. Tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati 1 superamento dei valori medi annui per AMPA (prodotto di degradazione del Glifosate) e Glifosate, entrambi nello scolo Bigonzo.
Il monitoraggio morfologico, condotto negli anni precedenti al 2023, ha evidenziato in prevalenza condizioni inferiori a Buono.
“I risultati dei campionamenti ci restituiscono anche per quest’anno una fotografia con qualche criticità sul fronte della depurazione delle acque del Sile, ormai evidentemente cronica, considerato che i diffusi superamenti, per quanto non allarmanti per l’entità di batteri fecali rinvenuti, sono pressoché stabili dal 2021, anno della prima edizione della nostra campagna – dichiara Francesco Tosato, Portavoce di Operazione Fiumi. In riferimento alla città di Treviso siamo a conoscenza della carente rete fognaria e di depurazione, ma anche degli interventi in corso per l’allaccio alla rete fognaria delle molte abitazioni ancora sprovviste. Fuori dalla città non bisogna però abbassare l’attenzione verso fenomeni come quello degli scarichi abusivi o degli sversamenti agricoli illegali, che persistono, così come dell’impatto dei prodotti chimici ampiamente usati in agricoltura quali erbicidi e insetticidi, rilevati da Arpav anche lungo questo corso d’acqua, tra i più importanti fiumi di risorgiva d’Europa e pertanto, uno straordinario ma fragile patrimonio da proteggere e valorizzare”.
Aggiunge Fabio Tullio, presidente di Legambiente Treviso: “Fuori dal centro storico altre criticità entrano in gioco, come i PFAS che quest’anno sono stati aggiunti alla campagna di Operazione Fiumi. Come circolo stiamo studiando i progetti di gestione delle acque superficiali della zona dell’aeroporto Canova e abbiamo riscontrato nella documentazione e nelle analisi di ARPAV che nei pozzetti sono state trovate tracce di PFAS. Dato preoccupante che richiederà sicuramente ulteriori rilevazioni anche in vista del nuovo Masterplan per l’ampliamento dell’aeroporto che gestirà un numero di voli a nostro avviso incompatibile con il limitrofo Parco Regionale del Fiume Sile. La qualità dell’acqua dei nostri fiumi è fondamentale, e anche per questo abbiamo condotto quest’anno dei percorsi di Educazione ambientale nelle scuole: nove classi prime del Liceo Scientifico Da Vinci, circa 300 studentesse e studenti sono stati coinvolti in un percorso di Citizen Science per conoscere il fiume a monte e a valle della città attraverso indagini chimico fisiche e checklist di fauna e flora. Le classi hanno prodotto un’interessante lettera alle istituzioni chiedendo maggior tutela per gli habitat fluviali. Inoltre, sappiamo bene che la qualità del Sile dipende anche dalla qualità dei suoi affluenti, e proprio per questo continua la sollecitazione affinché venga avviato un percorso di riconoscimento e istituzione del Parco delle Risorgive, per tutelare tutti i corsi d’acqua di risorgiva affluenti del Sile e gli ambiti ripariali, percorso avviato e coordinato assieme a diverse altre associazioni del territorio.”
Nella collaborazione tra Coop e Legambiente giocano un ruolo fondamentale i produttori e fornitori della Gdo. “Proteggere e preservare gli ecosistemi fluviali è un dovere che come Coop Alleanza 3.0 dobbiamo e soprattutto vogliamo adempiere, sostenendo progetti ed iniziative promosse da realtà che dedicano la propria professionalità a questo come Legambiente» dichiara Marina Castagner, Presidente di Zona Soci Treviso Coop Alleanza 3.0, «Il principio di sviluppo sostenibile che ci guida comporta anche la costruzione di importanti sinergie e politiche di filiera con tutto il territorio e con la comunità insieme a tutto il sistema cooperativo. La valorizzazione dei produttori locali con cui è possibile incontrarsi anche sul comune terreno della sostenibilità ambientale è una caratteristica distintiva della cooperazione, e lo portiamo avanti anche a Treviso, consci del loro ruolo strategico nell’’intera filiera»
LA CAMPAGNA OPERAZIONE FIUMI
I parametri osservati in questa quarta edizione, oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque - sono il Glifosate e, novità per il 2024, i PFAS. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro Paese. Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e impiegati su vasta scala ad esempio in tessuti, tappeti, pelli, schiume antincendio, contenitori per alimenti e detersivi.
Oggi queste sostanze sono conosciute specialmente in Veneto per la contaminazione ambientale che hanno prodotto negli anni e per la loro tendenza ad accumularsi nell’ambiente ed persistere anche negli organismi viventi, compreso l’uomo, dove, come anche di recente confermato da autorevoli approfondimenti scientifici, risultano essere tossici ad alte concentrazioni provocando patologie e decessi prematuri.
Le indagini microbiologiche delle acque si sono svolte nel mese di maggio: in totale sono 114 i campioni raccolti lungo i principali corsi d’acqua della regione e consegnati ai laboratori di Arpav. Con la ricerca di questi inquinanti Legambiente intende monitorare la presenza di eventuali criticità. I risultati dell’indagine chimica saranno presentati a fine anno con il report conclusivo della Campagna. La fotografia scattata da Legambiente non sostituisce i monitoraggi ufficiali ma si affianca alle indagini dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente che monitora con continuità i corsi d’acqua restituendo ogni anno un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione.
La prossima tappa della campagna Operazione Fiumi sarà sabato 23 giugno a Zevio (VR), dove verranno presentati i risultati del fiume Adige.
Per informazioni: f.tosato@legambienteveneto.it – g.bacchiega@legambienteveneto.it