CAORLE: STOP ALL’ATTUAZIONE DELL’ACCORDO DI PIANIFICAZIONE DEL VILLAGGIO DELLE TERME
VENGANO CONGELATE LE PROCEDURE
SI ATTENDANO LE CONCLUSIONI DELL’INCHIESTA IN CORSO
Sono del dicembre del 2013 le denunce, da parte dei consiglieri comunali di Caorle Marco Favaro e Alessandro Borin, di pesantissime minacce, anche di morte, indirizzate al sindaco e ai citati consiglieri che avevano richiesto una revisione della previsione urbanistica riguardante il Villaggio delle Terme.
La Procura antimafia di Trieste ha aperto un’inchiesta su queste vicende e in questa inchiesta il sindaco Luciano Striuli, che ha smentito le pressioni ricevute – e deciso di non modificare l’intervento urbanistico del Villaggio delle Terme -, risulta indagato per falsa testimonianza.
La vicenda è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare e di una forte iniziativa di denuncia e sensibilizzazione da parte di Legambiente e dell’Osservatorio ambiente e legalità di Venezia.
L’intervento del Villaggio delle Terme – oggetto di un accordo tra l’amministrazione e il privato, la Caorle Investimenti srl – si sostanzia in una speculazione di 240 mila metri cubi, che solo per un decimo riguardano il centro termale, e dunque si traduce in massima parte nell’ennesimo complesso di residenze e negozi a pochi passi dal centro storico della cittadina veneziana.
Ora il Consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi sul Piano degli Interventi, che nelle intenzioni del sindaco Striuli dovrà dare il via libera al progetto.
Chiediamo con forza che su questa procedura si decida per una moratoria nell’attesa che le indagini della magistratura possano fare chiarezza sulle indebite e pesanti ingerenze – “in puro stile mafioso” – che hanno influito nella decisione della Pubblica Amministrazione.
Quello che chiediamo è un segnale di fiducia nella legalità.
Venezia, 9 giugno 2014
Comunicato stampa