#stopalconsumodisuolo NO AUTOSTRADA ORTE – MESTRE
Codevigo, Padova, 13 maggio 2014 Comunicato stampa
#stopalconsumodisuolo
NO AUTOSTRADA ORTE – MESTRE
Blitz di Legambiente in tutte le regioni coinvolte dal progetto di nuova Autostrada Romea
“Basta a nuove ed inutili infrastrutture autostradali in Veneto”
presentati i dati su consumo di suolo e cementificazione nel nostro Paese
con il lancio di stopalconsumodisuolo.crowdmap.com
il portale ‘open data’ dell’Italia minacciata da progetti edilizi, lottizzazioni, autostrade
Un’invasione di infrastrutture autostradali inutili e dannose, case insicure, fragili, non coibentate, energeticamente costose e spesso vuote e inutili, insieme a capannoni, autostrade, parcheggi, cave e strade continuano a cancellare importanti porzioni del nostro territorio. In tre anni abbiamo perso, secondo Ispra, ben 720 chilometri quadrati di suolo. Nemmeno la crisi ferma questa epidemia cementificatoria.
I dati sono contenuti nel dossier di Legambiente “Basta case vuote di carta” che analizza il consumo di suolo nel nostro Paese e la diffusione delle case inutili e inaccessibili per chi ne avrebbe bisogno, in relazione anche all’impatto infrastrutturale.
L’associazione oggi lancia inoltre stopalconsumodisuolo.crowdmap.com, un portale nazionale che ha già raccolto le segnalazioni di oltre 100 aree in pericolo, con informazioni, foto, video e segnalazioni relative al consumo di suolo nel nostro Paese per realizzare una mappa condivisa e sempre aggiornata delle aree da salvare. Il tasso di consumo di suolo – si legge nel dossier di Legambiente – negli anni ’50 era pari al 2,9%. Oggi siamo al 7,3% l’anno. Dei 22mila chilometri quadrati urbanizzati in Italia, il 30% è occupato da edifici e capannoni, il 28% da strade asfaltate e ferrovie.
In Veneto il tasso di consumo di suolo è oltre il 10% e l’impatto dei nuovi progetti autostradali è assolutamente rilevante con gli oltre mille chilometri di nuove autostrade previste in tutta la pianura padana dai governi regionali e nazionale.
In questa logica si inserisce il blitz ambientalista effettuato oggi a Codevigo (foto allegate), dove nella campagna retrostante, pochi metri dall’attuale strada Romea, si rischia di veder nascere il progetto del nuovo asse viario da Orte a Mestre (Nuova Romea Commerciale).
Contro il consumo di suolo quindi, Legambiente è stata a Codevigo (Padova) con i circoli di Saonara-Vigonovo, Riviera del Brenta e Piove di Sacco, tutti uniti contro il progetto della Orte-Mestre, l’autostrada che attraverserà cinque regioni, 11 province e 48 comuni con un tracciato che prevede solo in parte la riqualificazione della E-45, si sviluppa in parallelo alla SS 309 Romea e ha numeri da brivido: 396 km di lunghezza, 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli, con conseguenti danni a carico di importanti zone di interesse storico, paesistico, ambientale con la perdita di ulteriore suolo agricolo ed il relativo aumento del rischio idrogeologico
Ma non solo consumo di suolo per giustificare la contrarietà all’opera: i flussi di traffico attuali e le previsioni future non giustificano in alcun modo la costruzione della nuova autostrada, un inutile doppione delle esistenti A-1 e A-14/A-13.
Infine, la realizzazione della Orte-Mestre costerà 10 miliardi di euro, esclusi i costi degli impatti, e userà i noti “trucchi” del project financing, dei project bond e della defiscalizzazione. Tre meccanismi con cui le casse dello Stato copriranno i mancati rientri dei debiti delle imprese private, aumentando di fatto il debito pubblico presente e futuro.
L’ambiente e i cittadini pagheranno di nuovo un prezzo altissimo, non solo economico. Legambiente dunque si oppone fermamente a questa follia e rilancia il portale stopalconsumodisuolo.crowdmap.com per favorire attraverso un sito web, in modo semplice ed accessibile a tutti, il monitoraggio di luoghi che rischiano di non esserci più se, non si cambiano le politiche, cancellando previsioni di piani urbanistici, progetti di grandi infrastrutture, piccole e grandi lottizzazioni che minacciano il suolo superstite di mezzo secolo di aggressioni alle terre fertili e alle aree naturali.
ufficio stampa Legambiente Veneto
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