MARCIA STOP PESTICIDI: IL 1 MAGGIO ANCHE LEGAMBIENTE ADERISCE ALL’INIZIATIVA PER CHIEDERE STOP PESTICIDI SUBITO
MARCIA STOP PESTICIDI: IL 1 MAGGIO ANCHE LEGAMBIENTE ADERISCE ALL’INIZIATIVA PER CHIEDERE STOP PESTICIDI SUBITO
Anche Legambiente parteciperà alla marcia “Stop pesticidi” indetta per l’1 maggio dai comitati dei cittadini del Veneto e del Trentino-Alto Adige, a cui ha aderito la coalizione #CambiamoAgricoltura di cui l’associazione ambientalista fa parte. Lo scopo dell’iniziativa è semplice: chiedere ai decisori politici europei, nazionali e regionali di adottare tutti i provvedimenti necessari allo scopo di garantire una rapida e drastica riduzione dell’uso dei pesticidi, in particolare nei territori in risulta dominante un’agricoltura intensiva dipendente dalle sostanze chimiche di sintesi, come le aree del prosecco nel Veneto e delle mele in Trentino-Alto Adige. Scegliendo proprio l’1 maggio, gli organizzatori hanno voluto sottolineare che tra le prime vittime dei pesticidi sono da elencare i lavoratori dell’agricoltura, esposti direttamente a gravi rischi a carico della salute dovendo effettuare decine di trattamenti per ogni stagione produttiva. Basti pensare al fatto che l’impiego di pesticidi in agricoltura a livello globale dal 1990 a oggi è quasi raddoppiato. Alla luce di ciò, appare evidente che tutti i cittadini residenti nei territori in cui dominano le monocolture intensive ad alta intensità di utilizzo di sostanze chimiche di sintesi sono potenzialmente a rischio, in particolare i soggetti più vulnerabili come i bambini e le donne in stato di gravidanza. È ormai scientificamente provato che, anche a dosi minime, i pesticidi possono risultare estremamente nocivi per la salute umana e rappresentare quindi un problema di salute pubblica.
“Partecipando alla mobilitazione – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – ci uniamo al coro di coloro che chiedono di porre fine all’utilizzo sconsiderato e pericolosissimo di molecole di sintesi. Dai dati emersi in fase di elaborazione del nostro dossier annuale “Stop pesticidi nel piatto”, su 4181 campioni analizzati dai laboratori pubblici italiani solo nel 54,68 % non sono stati riscontrati fitofarmaci. Nel 44,34%, invece, sono stati rinvenuti uno o più residui. La percentuale di irregolarità è del 1,03%. In Spagna, su 800 campioni il dato è dell’1,38%. A doverci allarmare – ha proseguito Gentili – sono anche i dati relativi ai residui nelle acque sotterranee dell’erbicida atrazina e dei suoi metaboliti che hanno causato il maggior numero di superamenti di LMR (limite massimo di residuo), nonostante la sostanza sia vietata dal 2007. Le cose non vanno meglio per il vino: su 267 campioni analizzati solo il 38,20% è risultato privo di residui. I campioni con uno o più residui sono risultati invece il 61,80%. Le sostanze attive più frequentemente riscontrate sono state: Metalaxyl (12,24%), Dimetomorf (11,02%), e Fenhexamid (8,98%). Peraltro, il nel 70% della frutta e nel 30% della verdura risultano uno o più residui e continua a essere del tutto irrisolta la faccenda del multiresiduo i cui effetti sono incalcolabili. Alla luce di ciò, serve che le istituzioni a ogni livello prendano immediatamente provvedimenti, smettendo peraltro di accordare inutili e pericolosissime deroghe.”
Quest’anno la marcia assume un’importanza addirittura maggiore in relazione al dibattito in corso in Parlamento europeo per l’approvazione del nuovo regolamento europeo sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) proposto dalla Commissione europea, che contiene importanti target per la riduzione dell’uso dei pesticidi, messo in discussione da alcune forze politiche e alcuni Stati che vorrebbero proseguire con l’attuale e insostenibile status quo. I piani dell’Unione europea per dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi e proteggere gli ambienti più sensibili potrebbero, infatti, essere messi a rischio se il Parlamento europeo non approverà entro l’anno la proposta di regolamento. Dopo quasi due decenni di tentativi falliti di ridurre l’uso di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura e dopo i recenti successi dell’iniziativa dei cittadini europei “Salviamo le api e gli agricoltori”, con la validazione di 1,1 milioni di firme raccolte, questa sarebbe la prima proposta concreta che potrebbe far virare l’agricoltura verso una reale maggiore sostenibilità con ricadute positive sulla salute dei cittadini e la tutela della natura.
Anche per questo Legambiente con la Coalizione #CambiamoAgricoltura sostiene l’edizione 2023 della marcia “Stop pesticidi” e chiede a tutti i cittadini di aderirvi inviando un proprio messaggio di solidarietà ai comitati promotori al seguente link:
www.marciastoppesticidi.it/