Legambiente replica a Bottacin su possibili deroghe ai blocchi del traffico
Legambiente replica a Bottacin su possibili deroghe ai blocchi del traffico
Tutti devono fare la propria parte.No a ulteriori deroghe
Il traffico resta la principale fonte di inquinamento nelle città
e causa danni sanitari ed economici enormi
Lazzaro: “Non è questo il tempo per rallentare la corsa verso un’aria più pulita.
La salute viene prima di tutto. No a ulteriori deroghe al traffico,
agire subito efficacemente e con urgenza per ridurre l’inquinamento delle nostre città”
La Commissione Europea ha già deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE per la violazione degli obblighi previsti dalle direttiva europea sulla qualità dell’aria e nei confronti del nostro Paese sono state avviate altre due procedure di infrazione sempre riguardo l’aria. In queste condizioni, da oggi e per i prossimi anni, secondo Legambiente è indispensabile spronare i diversi livelli di governo, responsabili della salute dei cittadini, a contribuire sul fronte della
lotta allo smog con scelte ed azioni coordinate volte a miglioramenti per la salute di tutti e dell’ambiente, non con nuove e ulteriori deroghe. è un no, dunque, quello di Legambiente, a qualsiasi ipotesi di nuove deroghe ai blocchi del traffico, perché secondo l’associazione ambientalista non ci si può permettere di inficiare la rincorsa verso un’aria più pulita nella consapevolezza scientifica che la circolazione dei veicoli per il trasporto merci e passeggeri concorre in maniera importante al rilascio in atmosfera di inquinanti. Questi ultimi, PM2,5, l’NO2 e l’O3 in particolare emessi prevalentemente dalla combustione dei mezzi di trasporto, hanno gravissimi effetti sulla salute delle persone e secondo le stime dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sono responsabili del deterioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente che causa circa 400000 decessi prematuri ogni anno in Europa.
Secondo Legambiente l’ipotesi di ulteriori deroghe espone i cittadini ad un aumento dei rischi sanitari, in particolare quelli delle città che tendono ad avere in media livelli più elevati di biossido di azoto (NO2) a causa dell’elevata concentrazione del traffico stradale che resta a tutt’oggi, nelle aree urbane, la più importante fonte di emissioni nocive. Inoltre lo scorso febbraio anche Il Parlamento e il Consiglio Europeo, con l’aggiornamento della Direttiva sulla tassazione dei veicoli, hanno sottolineato che <due terzi delle ripercussioni negative sull’ambiente e sulla salute derivanti dal trasporto su strada sono da ascrivere ai veicoli leggeri>
“Non è questo il tempo per rallentare la corsa verso un’aria più pulita e pur comprendendo il richiamo da parte dell’assessore Bottacin ai legami tra i problemi economico-sociali e quelli ambientali, siamo convinti che ulteriori deroghe non possano far parte della ricetta per garantire aria pulita per tutti i cittadini”- è il commento di Luigi Lazzaro presidente di Legambiente Veneto.
“Condividiamo la richiesta di maggiore attenzione per il bacino padano da parte dello Stato – prosegue Lazzaro – ma, dato che la salute viene prima di tutto, le responsabilità dei diversi livelli di governo devono presentare un maggior grado di reciprocità. Chiediamo più impegno nel allineare le politiche sociali e ambientali di Stato e Regioni e più incentivi alla condivisione di meccanismi virtuosi e buone pratiche che possano aiutare gli enti locali a coordinarsi sulle questioni riguardanti la qualità dell’aria”. Legambiente fa notare inoltre che domani (1 ottobre) devono entrare in vigore le ordinanze dei sindaci in virtù dell’accordo del bacino padano. L’augurio è quello che nessuno voglia mettere in secondo piano la questione smog perché vorrebbe dire non preoccuparsi della salute dei propri cittadini.
Ufficio Stampa Legambiente Veneto
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