LEGAMBIENTE: BASTA PETROLIO NELLE NAVI IN LAGUNA
Lo sversamento di idrocarburi nel canale della Giudecca è solo la punta dell’iceberg
Uno studio di qualche anno fa di Veneto Agricoltura dimostra la fattibilità del passaggio a combustibili naturali per i natanti, in primis i vaporetti.
Dopo l’incidente di due giorni fa, per il quale Legambiente chiede chiarezza e atribuzione di responsabilità certe, secondo l’associazione ambientalista rilancia l’attenzione sulle conseguenze che gli sversamenti di idrocarburi possono causare al delicato sistema lagunare.
Incidenti di questo genere dimostrano ulteriormente quanto l’attuale collocazione del Porto di Venezia sia sbagliata e pericolosa. Un’ulteriore incidente lagunare in quell’area della Città moltiplicherebbe i danni e la portata del conseguente disastro ecologico. Ma al di là del pericolo di sversamenti dovuti a Grandi Navi o Traghetti, per Legambiente vale la pena sottolineare e ricordare che ogni giorno centinaia di microsversamenti dalle migliaia di motori piccoli e grandi che solcano la laguna compromettono per sempre il futuro dell’area umida più importante d’Italia e inquinano un ambiente abitato da centinaia di migliaia di persone e dove si coltiva e si pesca il cibo di cui tutti noi godiamo.
“E’ ora quindi di dire basta alle fonti fossili, a partire proprio dalla messa al bando del loro utilizzo nella nautica” è questa la posizione di Legambiente Veneto sull’incidente del canale della Giudecca, per bocca del presidente regionale Luigi Lazzaro.
“Uno studio di qualche anno fa, finanziato dal progetto europeo Biosire (http://www.biosire.eu), portato avanti da Veneto Agricoltura per ACTV ha dimostrato che la coltivazione di piante oleaginose come la colza e il girasole, nei terreni marginali della provincia di venezia, porterebbe alla produzioni di olio vegetale per trasporti che potrebbe essere usato sostanzialmente in sostituzioni totale o quasi del diesel impiegato nei vaporetti e nelle motonavi cittadine, avendo anche il vantaggio che nel caso di sversamento avrebbe un impatto ambientale molto ridotto, perché biodegradabile. E si potrebbe usare anche nei bus, e nei treni regionali di Sistemi Territoriali..”
“Non si tratta di togliere spazio all’agricoltura a scopo alimentare per fare carburante: se così fosse, saremmo i primi ad opporci – commenta Lazzaro – ma di dare un reddito suppletivo alle aziende agricole veneziane, che possono avere un secondo raccolto nello stesso campo, oppure possono alternare le colture alimentari con oleaginose, ogni 4 anni, nella classica rotazione che serve ad arricchire il terreno. Inoltre le produzioni oleaginose producono un residuo, il cosiddetto “pannello”, che viene impiegato ottimamente come alimento per gli allevamenti. è giunto il momento di ragionare ed agire modificando questo modello di mobilità basato sulle fonti fossili e rilanciare innovative economie di sistema competenti, testate e sostenibili”.
“Il progetto di Veneto Agricoltura, che aveva anche già individuato i campi dove avviare la coltura, è rimasto lettera morta, per colpa di problemi burocratici nazionali ed evidentemente anche per un latente disinteresse dell’azienda di trasporto pubblico e delle istituzioni; E’ quanto mai necessario ed urgente che la Regione Veneto spinga a Roma per la detassazione dell’olio vegetale, in maniera che possa competere con il carburante diesel da petrolio, paradossalmente aiutato con la detassazione delle accise: chi più inquina, oggi, meno paga. Serve poi l’impegno concreto del Comune di Venezia e di ACTV per partire dalla conversione dei vaporetti e dimostrarne la fattibililtà ed i vantaggi economici, ambientali e sociali. L’utilizzo e la diffusione del carburante bio è una frontiera già raggiunta da tempo, ora va abbattutta per poi estenderne gradualmente l’utilizzo obbligatorio anche a tutte le altre flotte e singole imbarcazioni circolanti a Venezia.”
Le cose devono cambiare, conclude Legambiente, perché la laguna è un ambiente delicato e speciale, che merita risorse e normative speciali. Da qui può partire un segnale forte per la nautica italiana.