SI SCRIVE LOTTA ALLA CORRUZIONE SI LEGGE DEMOCRAZIA E DIFESA DEI BENI COMUNI
Comunicato stampa Venezia, 3 aprile 2013
Martedì 9 aprile ore 17.30 presso la Feltrinelli, in piazza 27 Ottobre a Mestre – Venezia incontro pubblico, promosso dall’Osservatorio «ambiente e legalità» di Venezia sul tema:
Corruzione: dimensione, strategie e attori, saranno presenti:
Alberto Vannucci, docente di scienze politiche – università di Pisa, autore di «Atlante della corruzione», edizioni Gruppo Abele,
Lorenzo Segato, direttore di RiSSC,
Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente e alla città sostenibile – Comune di Venezia,
Alberto Vitucci, giornalista.
L’inchiesta che ha portato ai recenti arresti, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, di imprenditori, faccendieri e portaborse di primo piano – quali Piergiorgio Baita, Claudia Minutillo, William Colombelli – sembrano confermare quello che da anni inchieste giornalistiche e puntuali e documentate denunce di associazioni e comitati ambientalisti vanno dicendo da anni: in Veneto ha funzionato un rodato sistema che attraverso la progettazione e esecuzione di grandi opere – di utilità dubbia e immane impatto ambientale certo – ha garantito la distribuzione di ingenti risorse pubbliche ad una ristretta cerchia di soggetti imprenditoriali.
Il vizio di questo sistema sta a monte e qualora si decida di modificarlo bisogna invertire i fattori della decisione politica. In questi anni moltissime decisioni sulle infrastrutture sono state discusse, proposte e assunte nei piani alti delle società di costruzioni, avvallate dalle associazioni di rappresentanza delle aziende, avanzate attraverso una martellante campagna mediatica, infine fatte proprie dal potere politico.
In questi anni ha prosperato un imprenditoria «protetta» che, grazie a contatti privilegiati con la classe politica e a procedure agevolate – la decretazione d’urgenza legata alla protezione civile nel caso del Passante, il monopolio garantito al Consorzio Venezia nuova nel caso del Mose, il project financing nel caso di molte altre grandi opere – ha potuto dribblare la crisi e scaricare sulla collettività i costi abnormi dal regime di monopolio di fatto [basti dire che i costi del Passante, come denunciato dalla Corte dei Conti, sono lievitati del 60,62 per cento]
E non c’è solo il caso “Mantovani”, non siamo solo di fronte a quello che viene chiamato «sistema Galan»: dalle inchieste sulle opere fluviali del dopo alluvione – nella bassa padovana per il rifacimento di 300 metri di argine sono stati spesi dal Genio civile 4,5 milioni di euro e un’indagine della procura è in corso.
Le cronache giudiziarie dipingono uno scenario in cui i fenomeni corruttivi intrecciano in modo profondo l’economia e la politica di questa regione.
L’incontro di martedì 9 aprile rappresenta un’occasione per approfondire i caratteri di questo fenomeno e individuare sensate vie di uscita.
Legambiente Veneto vi invita al prossimo appuntamento di questo percorso di conoscenza che abbiamo chiamato Dark economy a nordest: rifiuti, cemento e malaffare e a seguire le attività promosse dall’Osservatorio ambiente e legalità Venezia tramite il sito www.osservatorioambientelegalitavenezia.it