«Breda e Fincantieri potevano evitare le morti per amianto»
“Ora non ci sono più dubbi, i dirigenti che si sono succeduti, negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, al comando dei cantieri navali Breda di Porto Marghera, poi acquisiti da Fincantieri, sapevano della pericolosità mortale delle fibre d’amianto che si respiravano negli ambienti di lavoro e non hanno fatto il necessario per tutelare la salute dei loro dipendenti e perfino di alcune loro mogli che, per anni, hanno lavato e stirato le tute da lavoro dei loro mariti, respirando anch’esse le fibre killer. La Corte di Cassazione, infatti, ha reso note ieri le motivazioni della sentenza con cui, il 24 maggio scorso, ha respinto i ricorsi degli ex dirigenti della società navale contro la sentenza della Corte d’Appello di Venezia del gennaio 2011 che aveva riconosciuto profili di colpa nei loro confronti per non aver tutelato gli operai sui propri cantieri di Porto Marghera che costruiscono navi da crociera. Undici di loro, e tre loro mogli, erano poi morti a causa dell’inalazione di fibre di amianto”.
Fonte: La Nuova di Venezia