Money Fluff
L’attività investigativa, condotta dai Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Verona e Vicenza iniziata nel settembre 2005, e partita grazie a un esposto di Legambiente, ha portato all’arresto, nel 2007, di 9 persone e alla denuncia di 25, oltre a 4 sequestri preventivi per traffico illecito di rifiuti speciali, pericolosi e tossico-nocivi. Secondo l’accusa, gli indagati hanno gestito abusivamente, grazie a un’attività continuata e ben organizzata, un’ingente quantità di rifiuti dell’ordine di 150 mila tonnellate, conseguendo un ingiusto profitto stimabile in 20 milioni di euro. Fulcro dell’indagine è stata un’azienda italiana leader nel recupero di materiali metallici derivati dalla demolizione di rottami ferrosi da fonderia, la Rotmafer. Questa azienda, con sede a Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, e ad Arese, in provincia di Milano. La gestione illecita consisteva nello smaltimento di un rifiuto, il “car-fluff ”, che trattato correttamente è innocuo, ma diventa invece tossico-nocivo e pericoloso se miscelato con altre parti che dovrebbero essere smaltite in apposite discariche. I sequestri preventivi hanno riguardato la discarica “Ca’ di Capri”, gli impianti di frantumazione di Castelnuovo del Garda e di Arese, e il laboratorio di analisi chimiche a Dossobuono di Villafranca, in provincia di Verona. L’inchiesta ha portato a scoprire un intrecciò di complicità nel traffico, tra gli imputati, infatti, viè l’ex direttore dell’Arpav di Verona. Nel giugno 2010 a Verona vengono concluse le indagini. Gli atti vennero trasmessi alla Direzione distrettuale antimafia, divenuta – dal gennaio 2010 – competente per quel che riguarda il reato principale, ovvero il traffico illecito di rifiuti. Il processo è ora in corso a Venezia.