La sintesi dei conflitti censiti
Conflitti territoriali finora rilevati
1. Inquinamento del Fiume fratta in territorio di Cologna Veneta
Il circolo Legambiente “Perla Blu” fa emergere l’inquinamento del fiume Fratta con una lettera agli amministratori e un esposto alla Procura di Verona a proposito del collettore di scarico dei reflui industriali di Arzignano. Il conflitto è in atto poiché gli scarichi inquinanti proseguono nel fiume grazie a “deroghe” e diluizioni. Si stanno ottenendo dei risultati sul fronte delle indagini su frodi fiscali dei conciari del vicentino, nonostante una informazione scarsa e parziale, con attenzione solo in occasione di fenomeni eclatanti
2. Costruzione Orbitale-GRA di Padova
Il conflitto nasce nel 2001 quando viene reso pubblico il progetto originario e si forma un primo comitato di cittadini contrari al tracciato della strada nel territorio comunale. Il coordinamento NO GRA attuale nasce nel 2009. L’opera di 47 km e 570 mila€ di investimento. La maggior informazione della popolazione ha modificato la posizione (ambigua) dell’Amministrazione Comunale, che recentemente ha accettato di istituire, su richiesta del Coordinamento, uno specifico tavolo di lavoro composto da forze politiche di maggioranza e minoranza e rappresentanti del Coordinamento.
3. Ampliamento della base militare Dal Molin
Il circolo Legambiente Vicenza, in nome anche del Presidio Dal Molin e di altre sedici associazioni testimonia la lotta contro la realizzazione di una nuova base militare americana nell’area dell’ex aereoporto Dal Molin, su una superficie di circa 550.000 mq per un volume complessivo di 700.000 metri cubi di cementificazione, opera di carattere militare, per questo rifiutata, oltre che per il pesantissimo impatto ambientale e l’enorme impatto urbanistico con la costruzione di nuove strade e nuove lottizzazioni. Si aggiunga il rischio derivante dall’eventuale presenza di armi o altre sostanze pericolose e la possibilità di inquinamento della falda idrica sottostante.
4. Realizzazione parcheggi in zona di interesse ambientale
Il circolo Legambiente Vicenza e il Comitato Enego e la sua Marcesina si oppongono alla realizzazione di parcheggi in zone di rilevante interesse ambientale per un’area di 36 mila kmq. Il progetto è stato ridotto, seppure in misura molto lieve rispetto alla gravità del degrado ambientale e paesaggistico che comporterebbe. Queste modifiche apportate in virtù dell’opposizione del Comitato e di Legambiente non sono soddisfacenti e per questo la vertenza è ancora aperta
5. Costruzione di un’antenna ad uso di emittenti radiofoniche private
800 privati cittadini proprietari dei fondi limitrofi hanno manifestato nel 2008 a Regione Veneto, Soprintendenza e Provincia di Treviso la loro contrarietà alla costruzione di una antenna ad uso di emittenti radiofoniche commerciali di enormi dimensioni (altezza 75 m.), a sfregio dell’intero territorio e paesaggio con inquinamento elettromagnetico . Per reiterate violazioni nei confronti della sospensione dei lavori la Procura della Repubblica di Treviso il 03/06/2009 ha ordinato il sequestro del cantiere con successivo dissequestro, con successive violazioni delle ordinanze imposte.
6. Ampliamento di cave esistenti e nuova escavazione
Legambiente valle del Soligo segnala il caso di cave, caso che nasce nel 1995 e ha visto due amministrazioni comunali proporre un piano ambientale che vietasse la realizzazione di cave su tutto il territorio e che attende da 5 anni di essere approvato dalla Regione. Nel frattempo sono stati respinti ulteriori progetti di ampliamento delle cave che erano all’origine del contenzioso.
7. Realizzazione distributore di benzina in zona di pregio paesaggistico
Il Gruppo Partecipazione di Monteviale (VI), che ha accolto in sé il gruppo No al distributore si occupa della costruzione di un Impianto di distribuzione carburanti di ca 4.500 mq, trovando assoluta sordità nelle istituzioni che non hanno effettuato nessun cambiamento del progetto originario, nonostante la capillare informazione promossa dal Gruppo che ha intorno a sé un consenso di 5-600 cittadini, un quarto della popolazione.
8. Realizzazione impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi
Il circolo Legambiente Vicenza e il coordinamento contro l’impianto Wisco lottano contro un progetto di un impianto per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti pericolosi anche nocivi con un volume previsto di rifiuti trattati di 250 tonn al giorno, che, presentato nel 2005 ebbe parere negativo del Comune di Vicenza, ma nel 2008 la Commissione VIA Regionale si espresse favorevolmente, successivi passaggi portano al blocco del progetto in attesa del piano regionale dei rifiuti speciali.
9. Attività industriali di cementifici in area Parco Colli Euganei
Il circolo Legambiente “Dai Colli all’Adige” di Este si occupa da tempo dei cementifici della zona Este-Monselice. L’attuale conflitto nasce il 17marzo 2010 : l’azienda Italcementi S.p.A. Cementeria di Monselice, ha presentato alla Provincia di Padova in data 17/03/2010 domanda di VIA (Prot. Prov. N. 44499) e domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale (Prot. Prov. N. 44495) per un progetto di “Adeguamento tecnologico alle migliori tecniche disponibili” degli impianti della cementeria Italcementi di Monselice – denominato Revamping – . La sostanza è una riconversione industriale che si configura come una aggressione al paesaggio, in quanto si tratta di Sostituzione di 3 forni con uno nuovo da collocare in una nuova torre di 110 metri di altezza, che sommati agli 11 metri sul livello del mare, fanno 122 metri: uno in meno della Rocca di Monselice, che è alta 123 metri. Il conflitto è ancora in atto e ha visto fra l’altro la rottura della maggioranza in Consigli oComunale
10. Interramento dell’elettrodotto lungo il tracciato dell’idrovia Padova-mare
Legambiente Saonara, assieme ad altri gruppi spontanei riuniti nel“coordinamento comitati ed associazioni riviera del brenta – miranese” denominato CAT, si batte contro la realizzazione di un elettrodotto lungo 25 km con un crescendo di iniziative assemblee pubbliche, esposti, ricorsi alla magistratura e alla commissione europea, fino a uno spettacolo con marco Paolini incentrato sui temi del consumo di suolo e le trasformazioni conseguenti a opere infrastrutturali
11. Realizzazione di un ippodromo con annessi residenza e commercio
Il Tiglio, circolo di Legambiente di Vigasio presenta un caso che nasce nel 2006: la costruzione di un ippodromo nella zona a cavallo fra i Comuni di Verona e di Villafranca per una superficie di quasi 1.800.000 mq e costruzioni per 1.400.000 mc. nelle frazioni Alpo e Rizza
12. Realizzazione di un complesso di villette denominato Green village
Il Tiglio mantiene desta l’attenzione su un caso che risale al 1999: la costruzione di un lotto di villette, 35 su un totale previsto di 350 è avvenuto. Nel frattempo la ditta costruttrice è fallita e la speculazione si è bloccata, anche se incombe una ripresa dell’attività di costruzione. L’attenzione del circolo resta integra a presidio del territorio da questa azione speculativa.
13. Difesa dell’area a parco (denominata BMX) da nuova costruzione
In questa vetenza agisce il Comitato per la conservazione dell’area denominata del BMX appoggiato dal Circolo Legambiente di Creazzo (VI). In una zona centrale del Comune di Creazzo alla fine del 2000 emerge un progetto che comprendeva un palazzetto dello sport, un centro servizi, una palestra gestita da privati, edifici commerciali e residenziali, e tutto intorno parcheggi con zone verdi ridotte al minimo. Di quel progetto, cambiato più volte, è rimasto il Palazzetto (ora in costruzione) e parcheggi, con un verde poco fruibile e lo spostamento dell’area BMX in periferia.
14. Costruzione di un impianto di bonifica di terreni inquinati
Il Comitato per la salvaguardia pubblica di Sorgà (VR) si batte contro la costruzione di un impianto di bonifica terreni inquinati, un impianto di 10 mila mq su una superficie di 65 mila mq con un investimento di 8 milioni di euro. Il conflitto, ancora in corso, coinvolge direttamente 1300 persone con il pieno appoggio della popolazione. La mobilitazione ha determinato il cambiamento di atteggiamento dell’Amministrazione Comunale, ha portato a un accordo che vede la sospensione del progetto
15. Conversione della centrale elettrica di Polesine Camerini
Legambiente Rovigo, in accordo con Wwf, Italia Nostra, GeenPeace e il Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle ha sostenuto negli ultimi anni la lotta contro la riconversione a carbone della centrale attualmente a olio combustibile. Il conflitto si è svolto prevalentemente a livello giudiziario, grazie all’opera dello Studio Ceruti, ma anche ai seri interventi della Procura di Rovigo. Il procedimento per ora è stato riavviato alla Commissione VIA nazionale, dopo la bocciatura del primo progetto a opera del Consiglio di Stato
Terminal gasifero al largo del Delta del Po
Legambiente Rovigo presenta il caso di un terminal gasifero al largo del Delta del Poper lo stoccaggio di 250.000 mc di gas, per la lavorazione di 8 miliardi di mc/anno progettato alla fine degli anni ’90 ed entrato in funzione nel 2009. Il terminal è collegato a terra da una pipeline interrata che ha attraversato il margine del Parco delDelta del Po.
Realizzazione di un villaggio turistico nell’isola di Polesine Camerini
Legambiente Rovigo riferisce del caso del progetto di un campeggio. A settembre 2000 il consiglio comunale di Porto Tolle, con l’astensione delle opposizioni, dette il via libera al progetto del “villaggio turistico” che sorgerà in località “Forti”, nell’Isola di Polesine Camerini. Interessati 40 ettari, di cui 19 a camping, il tutto avrebbe comportato un sollevamento del terreno, lì sotto il livello del mare, effettuato con l’imiego di 2 milioni di mc di rifiuti. Nel 2003 il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Ministero dei Beni Culturali contro la ditta. Una sconfitta per l’impresa ma soprattutto per il Comune di Porto Tolle acceso sostenitore del progetto così come l’allora presidente di Giunta Regionale Giancarlo Galan, anch’egli vonvinto dell’opportunità e della legittimità del progetto.
Realizzazione di una darsena per 700 posti barca a Caleri
Nel 2002 viene variato il PdA del Delta del Po per permettere di localizzare una darsena maggiore di 700 posti barca in località Caleri, Comune di Rosolina Mare con intorno ampi volumi di edifici. Nel 2007 un ricorso blocca l’iter per la mancata applicazione della Direttiva Habitat. Le associazioni rilevato che un piano particolareggiato del Comune avrebbe permesso la ripresa dei lavori, accettano di trattare con la società per la limitazione del progetto. Vengono eliminati albergo, parcheggio interrato, piscine campi da tennis e vengono previsti progetti di rigenerazione ambientale dell’area proposta e controllata dalle associazioni
Realizzazione opere sul tracciato della SR 89 Treviso-mare
Il gruppo consiliare SEL in Provincia e Legambiente segnalano che nel 2009 nasce la proposta di un asse viario a pedaggio lungo 19 km. delle Società “Adria infrastrutture SpA”, “Strade del Mare SpA”, e dal Consorzio “Vie del Mare”, appoggiato da amministrazioni comunali equamente distribuite fra centro-destra e centro-sinistra, il conflitto, sostenuto da almeno 5 mila residenti e appoggiato da circa 50 mila persone, è in corso e ha raggiunto il compromesso dell’esonero di pagamento del pedaggio per i residenti.
Realizzazione del casello autostradale sulla A27 in comune di Santa Lucia di Piave
Il Comitato Tutela del Paesaggio Veneto riporta che a S.Lucia di Piave, Mareno e Cimadolmo vari Comitati, le associazioni e le opposizioni nei Consigli Comunali dal 2009 si oppongono alla realizzazione del casello sulla A 27 e delle vie adduttrici per 17 km con la devastazione del paesaggio agricolo con investimento di 29 milioni di Euro fra capitali pubblici e privati. Il conflitto è in corso e ha prodotto 4 ricorsi, petizioni, manifestazioni, feste popolari e una presenza costante in web.
Ampliamenti di cave in più comuni dell’area Berica
La sezione Medio-Basso Vicentino di Italia Nostra riporta lo scontro sull’apertura e ampliamento di cave ad Albettone Barbarano, Villaga, Sarego, Orgiano per complessivi 22 milioni di metri cubi. Comitati e cittadini singoli che agiscono direttamente facendo informazione, ampliando il consenso all’opposizione al progetto, che trova l’appoggio delle istituzioni provinciale e regionale e l’opposizione delle amministrazioni comunali
Prolungamento della Valdastico verso sud
La sezione Medio-Basso Vicentino di Italia Nostra agisce contro questa opera viaria di imponenti dimensioni ( 7 caselli per 56 KM ) , da ricordare infatti che avrà oltre alle corsie autostradali due strade parallele ai lati per le operazioni di soccorso e manutenzione e che la superfice che verrà impermeabilizzata è di oltre 2milioni di metri quadrati per le sole opere principali . Molto forte l’impatto con la viabilità locale e forti disagi per le opere di collegamento : ponti, sottopassi , gallerie , svincoli ecc.
Punto fondamentale inoltre è l’incremento che subirà il traffico nell’intera area e in particolare sull’asse viario della Riviera Berica. Prevedibile inoltre nel medio termine un complessivo sviluppo di aree industriali .
L’intera zona resta esclusa da progetti di mobilità alternativi .
Realizzazione di aree industriali e costruzione di un bio-digestore in aree agricole di pregio (area berica)
La sezione medio-basso vicentino di Italia Nostra si batte contro le aree industriali, particolarmente pesanti, da un punto di vista paesaggistico, ai piedi dei colli berici lungo la Riviera Berica . Le aree di Nanto, Castegnero , Mossano sono visivamente e paesaggisticamente distruttive, ad Asigliano sarà costruito il nuovo Biodigestore.
Inquinamento atmosferico e idrico prodotto da impianti industriali pericolosi
A Tezze sul Brenta il Circolo Legambiente Vicenza e il Comitato per la difesa della salute di Tezze ricordano la storia della Ex-Galvanica PM inizia nel 1973 e le prime richieste di comparizione in tribunale risalgono al 1976, il motivo del conflitto sono gli effetti di tale attività industriale: realizzazione di attività industriali pericolose in area urbana, inquinamento di falde acquifere con Cromo esavalente altamente tossico, inquinamento atmosferico, processi di lavorazione che hanno provocato decessi, malattie ed inquinamenti ambientali, uso di rifiuti tossico-nocivi per la realizzazione di fondamenta, violazioni norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, violazioni norme ambientali ed urbanistiche.
E’ ancora in corso uno dei processi intrapresi, gli altri si sono conclusi senza nulla di concreto o non è stato possibile avviarli. La richiesta di nuove perizie dal giudice fa immaginare sempre più vicini i tempi di prescrizione, cancellando reati mai perseguiti con convinzione.
Realizzazione del progetto “Motorcity”: autodromo, commercio, residenza
Il circolo Legambiente “Il Tiglio” di Vigasio (VR) con il gruppo di cittadini “Genius Loci” è attivo su un progetto nato nel 2000 con l’obiettivo di far nascere, su un’area di 4.580.000 mq un complesso di impianti e fabbricati intorno all’Autodromo del Veneto, emblema di una speculazione di un milardo e mezzo di €, che ha visto coinvolti anche personaggi già agli onori della cronaca di Tangentopoli ’90. Il conflitto ha generato divisioni nella politica e grazie all’impegno dei cittadini coinvolti ha avuto rilevanza nazionale sulla stampa e le tv.
Realizzazione del parco di logistica avanzata “District park”
Il progetto propone la realizzazione delle opere di urbanizzazione di un’area ad uso
industriale, artigianale, parco della logistica avanzata situata in località Corte Vò di Rua ad
ovest del Capoluogo di Vigasio per una superficie complessiva di mq. 1.030.345.
Il progetto contrasta con norme urbanistiche, cancellerebbe l’isituendo parco del Tartaro-Tione, si sostituirebbe a un’area agricola di pregio, soffocherebbe due beni culturali di pregio
Piano di lottizzazione del Centro Agroalimentare di Trevenzuolo
Sempre Il Tiglio si batte dal 2007 contro l”asfaltatura” di un milione e trecentomila mq. per far posto a una serie di capannoni e edifici “copia” di altri poli commerciali vicini. I risultati finora ottenuti sono stati quelli di una forte ede estesa sensibilizzazione non solo nel Comune di trevenzuolo, ma soprattutto il blocc, temporaneo, della procedura VIA presso la Provincia
Piano particolareggiato del Centro Risi nella Valle del Tartaro
Il Circolo Arci “Il pane e le Rose” di Isola della Scala si è battuto dal 2005 contro la Variante al PRG che prevede l’istituzione del centro Risi nella Valle della Bastia. La questione si è chiusa con la promessa del Comune di istituire un parco nella restante parte della Valle e la richiesta della Sovrintendenza di rispettare le dimensioni di progetto.
Realizzazione infrastrutture nella Valle del Tartaro – Isola della Scala
Il circolo Arci Pane e le Rose
Difesa dell’area a verde pubblico “Parco del Tione” Villafranca di Verona
Il WWF del SudEst Veronese sostiene, con il Comitato per il Parco Urbano del Tione, una vertenza sorta nel 2009. Un’area, prevista dalle norme urbanistiche come area a parco, nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale dovrebbe divenire area per impianti sportivi e servizi. La stampa ha avuto un atteggiamento sbilanciato a favore della proposta del Comune
Difesa di un’area militare abbandonata ora rinaturalizzata a Valeggio sul Mincio
Il PATI dell’area metropolitana di Padova
La vicenda riguarda i 18 Comuni dell’Area metropolitana di Padova, associazioni e comitati dal 2005 hanno alimentato azioni dirette a contrastare le scelte contenute nel PATI. Proprio l’elaborazione e la presentazione delle osservazioni è stata un’importante occasione di coordinamento, ottenendo che fosse allegato al Rapporto Ambientale uno studio sulle emissioni di CO2, sulla scorta dei risultati si sono avviate le lotte contro le realizzazioni che causeranno i maggiori aumenti delle emissioni.
Realizzazione infrastruttura denominata “Arco di Giano” – Padova
Arco di Giano è un programma di riqualificazione urbana che risale al 1999, un “asse attrezzato dei servizi territoriali Est-Ovest, di collegamento fra corso Australia e la statale 307 (di oltre 5 km di lunghezza, n.d.r.), la struttura urbanistica di carattere prioritario per realizzare: un polo terziario direzionale, un polo di attrezzature urbane di scala metropolitana (Intermodale, Fiera, Autosilos, Auditorium), le nuove strutture legate alla mobilità delle persone, strettamente connesse con la linea per l’Alta velocità”. La complessa opera è stata suddivisa in stralci contro cui hanno agito i comitati territoriali
Realizzazione di un parcheggio interrato – Padova
Il parcheggio interrato, che costituisce il primo stralcio di un più articolato piano di “riqualificazione urbana” interessante piazza Rabin (area dell’ex Foro Boario) e Prato della Valle, si pone come attrattore di traffico in un’area ad alta valenza ambientale con un piano di trasformazione dell’area dell’ex Foro Boario, soggetta a vincolo ambientale indiretto, con la previsione di volumi impattanti, che comportano la densificazione edilizia di uno spazio aperto . Le dimensioni sono di 61 mila mc per il park interrato, 2041 mq per l’ampliamento dell’ex Foro Boario e 526 magazzini interrati.
Riutilizzo di discarica per rifiuti speciali non pericolosi Ponte S. Nicolò
Il Comitato Sinistra Ambientalista si occupa di un conflitto nato nel 2010. L’Azienda Acegas.APS ha predisposto un progetto per la “bonifica” del lotto A della discarica di Roncajette nel Comune di Ponte San Nicolò (realizzato alla fine degli anni Settanta, prima della definizione di specifiche norme di legge e quindi senza impermeabilizzazione del fondo e con rifiuti non differenziati). Per ammortizzare i costi notevoli della bonifica, Acegas.APS propone di svuotare tutta la “vasca”, “strizzare” i rifiuti, impermeabilizzare il fondo e poi riutilizzare il sito per rifiuti speciali non pericolosi (ad esempio scorie degli inceneritori di San Lazzaro, ma anche altro).
Violazione del Piano Ambientale dei Colli Euganei
Il Comitato Difesa Colli Euganei contrasta l’”ostilità” degli stessi amministratori dell’Ente nei confronti del Piano Ambientale. Ostilità che si manifesta in particolare: nella frequente disapplicazione del Piano esistente e nel ricorrente tentativo di variarlo radicalmente, le varianti sono state finora 17, alcune delle quali particolarmente ampie. Il totale travisamento di alcune norme ha generato diversi casi di contenzioso e polemiche molto forti. I continui tentativi di modificare il Piano Ambientale avevano in realtà l’obiettivo di allentare quelle regole, peraltro non particolarmente rigide, contenute nel PA e tendenti a limitare e disciplinare eccessivi sviluppi edificatori all’interno del Parco
Inquinamento atmosferico – Spresiano
Il Comitato Genitori e Liberi Cittadini di Spresiano persegue, fin dal ’92, la soluzione ad un problema di traffico veicolare, inquinamento atmosferico presso l’area delle scuole del Comune. Nel succedersi delle Amministrazioni Comunali vi è stato un atteggiamento diverso nei confronti del problema: prima ignorato, poi seguito, ma senza arrivare a soluzioni. Il Comitato è convinto che mantenere viva la vertenza abbia determinato le scelte politiche dei cittadini.
Espansione urbana in aree destinate a verde pubblico – Padova
Legambiente Padova si occupa dell’espansione urbana su 4,7 milioni di mq di aree precedentemente destinate a verde pubblico, attraverso l’introduzione dei meccanismi di “perequazione urbanistica. Storia che risale al 2003, l’impegno alla revoca di detta Variante nella successiva amministrazione fu capovolto dopo le elezioni, la successiva riduzione, dovuta alle lotte delle associazioni, alimentò piani particolareggiati contro di cui proseguì l’impegno, in particolare un PIRUEA fu bocciato a seguito di referendum. Ancora le associazioni imposero forme reali di partecipazione nel successivo PAT
Rivendicazione realizzazione area a parco prevista dal PRG – Padova
Il Comitato Parco Guizza, appoggiato da Legambiente Padova, chiede dal 2005 la realizzazione di un nuovo Parco (parco di via Gozzano di 50.000 mq) previsto da perequazione (area individuata come perequazione ambientale) da collegarsi con area a verde pubblico di 30.000 mq prevista dal Comune di Albignasego (contermine). La rivendicazione del Parco è unita alla lotta contro la tangenziale che avrebbe separato il parco dal quartiere. La nuova via Guizza è stata realizzata, ma con molti accorgimenti che ne hanno mitigato l’effetto, mentre del Parco non se ne parla.
Realizzazione di un complessi di edilizia residenziale e non in zona a verde (zona Iris)
Una delle ultime aree verdi all’interno di Padova, che l’urbanista Piccinato aveva destinato a verde pubblico nel Prg cittadino, è stata invece progressivamente erosa dal cemento e rischia ora di ricevere il “colpo di grazia” con la costruzione di altri 100 appartamenti circa.
La zona, oltre ad essere molto importante dal punto di vista ambientale, è inoltre una zona a rischio idraulico, soggetta ad allagamenti che si verificano con frequenza e conseguenze crescenti man mano che il terreno viene impermeabilizzato da nuovo cemento.
Un comitato di cittadini, affiancato da Legambiente ed altre associazioni si batte per impedire un’ulteriore cementificazione dell’area
Richiesta di completamento dell’idrovia Padova-mare in alternativa alla camionabile
L’ass. Salvaguardia idraulica del territorio padovano e veneziano si occupa di una questione riguardante 15 Comuni: la costruzione di una autostrada su terreno destinato a idrovia, riducendo la sicurezza idraulica del territorio interessato. Il conflitto ha rilevato anche menzogna istituzionali: la Regione dichiarava che l’opera era inserita nella Legge Obiettivo. Cosa falsa. Oltre che far rivivere l’idea della mobilità d’acqua, il conflitto ha bloccato l’iter di approvazione della camionale, facendo approvare a enti locali una proposta di studio di fattibilità dell’idrovia Padova-Mare.
Piano di settore di area portuale in località Ca’ cappello in variante al PRG
La delibera del Consiglio comunale di Porto Viro n. 19 del 3.5.2001 adottava il “Piano di settore dell’area portuale localizzata lungo l’asta del Po di Levante in località Ca’ Cappello” in variante al PRG comunale. La variante riclassifica una superficie di 3.700.000 metri quadrati come “zona portuale. Legambiente Rovigo, Wwf, Italia Nostra e il Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle hanno agito con ricorsi al TAR e Consiglio di Stato, ricorsi bocciati ma che hanno ribadito il principio del trattare nelle aziende solo prodotti provenienti dalle attività portuali.
Realizzazione polo logistico in località Giare-Dogaletto
Il CAT si occupa del polo logistico, un’espansione commerciale-direzionale-logistica di 4,6 milioni di mq. Di recente proposta, 2010, il progetto sconta una scarsa informazione, che è stata colmata dai comitati. Manifestazioni, osservazioni al PTRC, un consiglio comunale straordinario a Mira hanno contribuito a un forte rallentamento del progetto
Veneto City
Dal 2007 il CAT si batte contro la più grande operazione immobiliare di tutto il nord-est. Una gigantesca area commerciale con 200.000 mq di superficie espositiva, più spazi di vendita, alberghi etc…, con inevitabili 70.000 macchine al giorno. Imprenditori “preveggenti” hanno immaginato ciò che nessun comune e alcun strumento urbanistico sovracomunale aveva previsto, persino Passante e Romea Commerciale. Il progetto parte infatti nel 2002 quando ancora si discuteva dove far partire il Passante di Mestre.
Costruzione del casello autostradale di Albarea
Con la presenza del Passante –dice il CAT che si batte contro questo progetto -è stata concepito un susseguirsi di “soluzioni” di ccesso, prendendo a pretesto difficoltà da alcuni Comuni a raggiungere le autostrade. In questa proliferazione di caselli, sorge l’idea del casello di Albarea, la cui proposta eccede i compiti del Commissario, ignora accordi e studi precedenti, consuma ulteriore suolo agricolo, è in netto contrasto con la pianificazione provinciale e territoriale
VERVE Città della moda
IL CAT contrasta questa ennesima espansione commerciale: 140.000 mq per 200 milioni di € di investimento. Il progettato edificatorio, chiamato impropriamente “Città della Moda “,è solo una trasformazione di un territorio in una più estesa e sconvolgente metropoli a Fiesso d’Artico, fra i comuni più piccoli del Veneto. La densità abitativa di 1100 abitanti per kmq. e un tasso di inquinamento inferiore solo a Porto Marghera non hanno impedito agli amministratori di proporre questa ulteriore cementificazione del territorio.
Autostrada Orte-Mestre
Dal 2004 – ricorda il CAT- si parla di quest’opera, lunga 400 km per un investimento dichiarato di 1,8 miliardi di € di capitali pubblici e 9,2 privati. Una nuova autostrada che ignora la soluzione alternativa di una terza corsia della Bologna-Padova e la messa in sicurezza dell’attuale Romea. Più conveniente per le tasche di qualcuno costruire una nuova autostrada che dopo aver devastato il Parco del Delta del Po, andrà ad affiancarsi alla vecchia SS. 309.
Parco commerciale Calcroci
Il CAT denuncia il progetto di 145 mila mq in comune di Camponogara per un’altra espansione commerciale, sorta nel 2010 e il cui Studio di impatto ambientale è stato bocciato e l’iter bloccato.