Venezia vince tra le grandi citta’ e Belluno fra le piccole

17 Ott, 2011

Presentata a Venezia la XVIII edizione del Rapporto di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore sulle eco-performance dei 104 capoluoghi di provincia

Bertucco: ”nel quadro di immobilismo delle città italiane spiccano le specificità della città lagunare”

Città italiane in stallo per la qualità ambientale. E anche poco sicure per i rischi legati alla cattiva qualità dell’aria, che solo nei grandi centri causa 8.500 morti l’anno, per la congestione da traffico, che vede le città in testa per numero d’incidenti (76%) e feriti (72,6%), per le abitazioni costruite male o nel posto sbagliato, per le fabbriche a rischio d’incidente rilevante, presenti in ben 48 capoluoghi italiani. E’, ad esempio, ancora allarme smog in più della metà dei centri urbani, dove i mezzi privati la fanno da padrone mentre il trasporto pubblico perde passeggeri (a Bari, Catania e Palermo, gli abitanti salgono in media sui bus meno di 100 volte l’anno). Temi questi di cui si parla poco o non si parla affatto visto che quasi sempre la sicurezza viene declinata come paura della microcriminalità.

In una situazione d’immobilismo generale, alcuni centri fanno lievi progressi e tanto basta a farli balzare in vetta alle classifiche della qualità urbana. Succede a Nord est, a Venezia, Bolzano e Belluno e il contrario nella Sicilia che precipita in fondo alle graduatorie, sia che si parli di grandi capoluoghi come Palermo, Messina e Catania che di città medie come Siracusa e piccole come Caltanissetta.

Quest’anno non c’è un’unica vetta nella graduatoria di Ecosistema Urbano di Legambiente e non solo perché in nessun centro urbano italiano si vive al massimo della qualità ambientale, ma perché per la prima volta, la fotografia scattata dal rapporto del Cigno verde diventa tridimensionale e raggruppa i 104 comuni capoluogo in tre categorie: 15 grandi città sopra i 200.000 abitanti, 44 medie città tra 200.000 e 80.000 abitanti e 45 piccole città sotto gli 80.000 abitanti. La nuova suddivisione rende perciò impossibile un confronto diretto con gli anni precedenti ma permette di restituire un’istantanea forse più equilibrata e trasparente della realtà.

Le 3 vincitrici. Ecco allora che per le grandi città troviamo al primo posto Venezia, per le medie città conquista la vetta Bolzano, mentre la regina dei piccoli centri è Belluno.

La città lagunare insieme a Mestre, grazie alla particolarità urbanistica del comune sovrasta tutti i centri più grandi principal­mente per le buone performance in alcuni degli indicatori più importanti del rap­porto: basso tasso di motorizzazione e ampie superfici pedonalizzate (4,87 mq/abitante), alto numero di passeggeri nel trasporto pubblico (558 viaggi per abitante all’anno).

Il capoluogo altoatesino, invece, fa riscontrare miglioramenti in quasi tutti gli indicatori principali dello studio: minimi livelli di polveri sottili, secondo posto nell’indice sinte­tico relativo alle politiche energetiche, quasi totale recupero dei reflui e leggero aumento dei rifiuti raccolti in modo differenziato (45,4%).

La piccola Belluno conferma buone performance com­plessive. Le più evidenti sono nelle medie relative a biossido di azoto e polveri sottili. Conferma una buona efficienza nella depurazione dei reflui (al 98%) e nella produzione di rifiuti urbani con 404,5 kg/abitante/anno (una delle più basse medie italiane), e il 64,5% di rifiuti raccolti in maniera differenziata (in costante crescita negli ultimi anni).

Giunta alla sua 18esima edizione, l’annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute ambientale dei comuni capoluogo italiani, realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, è stata presentata oggi a Mestre nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’ Assessore all’Ambiente e alla Città Sostenibile Gianfranco Bettin, del presidente di Legambiente Venezia Luigi Lazzaro e del presidente di Legambiente Veneto Michele Bertucco.

“Al di là della posizione in classifica – ha dichiarato il presidente regionale di Legambiente, Michele Bertucco – se si va a guardare il punteggio di ogni città, salta agli occhi che non ci sono sostanziali variazioni rispetto alla classifica 2009, e se ci sono, nella maggioranza dei casi, sono in negativo. E ciò vale per le città del nord come per quelle del sud. Le città sono praticamente ferme e questo perché le ammini­strazioni locali hanno paura di cambiare passo e di imboccare con determinazione la stra­da del cambiamento ma soprattutto perché manca la politica, a livello nazionale”.

“Le città del Veneto – continua Bertucco – vedono dopo Venezia al 1^ posto tra le “grandi” Verona al 4^ posto e Padova al 5^ (su 15 città complessive). Tra le 44 città medie i risultanti non sono esaltanti per Vicenza che si piazza in 29sima posizione e Treviso che la segue al 30simo posto. Tra le piccole città, come detto, primeggia Belluno, mentre Rovigo naviga in bassa classifica in 37sima posizione su 45 città. Gli Amministratori locali possono fare molto, anche in tempi di crisi, – conclude Bertucco – ma servono scelte coraggiose che privilegino la salute dei cittadini e la qualità della vita nei quartieri”.

“Le specificità della città lagunare – spiega Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Venezia – hanno permesso il raggiungimento di un risultato lusinghiero. Basso tasso di motorizzazione, ampie superfici pedonalizzate, alto numero di fruitori del trasporto pubblico sono dovuti anche alla particolare conformazione urbana. Restano comunque – avverte – diversi indicatori da migliorare”.

Secondo il Presidente di Legambiente Venezia, infatti: “la produzione procapite di rifiuti urbani resta alta, 715,4 kg per abitante all’anno (dato sul quale influisce la presenza turistica). Questo è il dato peggiore, che porta Venezia ai limiti inferiori della classifica delle grandi città, quattordicesima su quindici città. Anche il dato riguardante la depurazione e quindi la percentuale di abbattimento del carico civile non è ottimale, attestando Venezia al decimo posto. Appena uno scalino più in alto per la classifica relativa alle perdite di rete: su quindici grandi città – prosegue Lazzaro – Venezia si colloca sotto la metà, al nono posto, con una percentuale di perdita pari al 35%. Anche i consumi idrici pro capite sono eccessivi, con un consumo procapite di 168,5 litri al giorno”.

Tra le grandi città (sopra i 200.000 abitanti) insieme a Venezia (1ª), Ecosistema Urbano ha premiato anche Bologna (2ª) e Genova (3ª).

Tra le città capoluogo comprese tra 80.000 e 200.000 insieme a Bolzano (1ª), premiate anche Trento (2ª), La Spezia (3ª), Reggio Emilia (4ª) e Perugia (5ª).

Tra le piccole città oltre Belluno (1ª), riconoscimenti sono andati anche a Verbania (2ª), Aosta (3ª), Pordenone (4ª) e Mantova (5ª).

Ecosistema Urbano, l’annuale ricerca di Legambiente e dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia, realizzata con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, quest’anno alla sua diciottesima edizione, è realizzata attraverso questionari e interviste dirette ai 104 comuni capoluogo di provincia e sulla base di altre fonti statistiche, con informazioni su 25 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 100mila dati. I dati di questa edizione del rapporto fanno quindi prevalentemente riferimento all’anno 2010.

CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO – XVIII edizione

Pos.

Città

Pos.

Città

Pos.

Città

Città Grandi

19

Ancona

52,05%

11

Cremona

53,23%

1

Venezia

62,47%

20

Salerno

51,20%

12

Sondrio

52,57%

2

Bologna

60,69%

21

Alessandria

49,73%

13

Campobasso

50,45%

3

Genova

52,34%

22

Brescia

49,71%

14

Macerata

50,41%

4

Verona

51,52%

23

Cagliari

49,01%

15

Avellino

50,22%

5

Padova

50,01%

24

Bergamo

48,51%

16

Nuoro

50,12%

6

Trieste

49,69%

25

Sassari

46,95%

17

Oristano

49,60%

7

Firenze

49,03%

26

Taranto

46,60%

18

Ascoli Piceno

49,52%

8

Torino

48,87%

27

Como

46,28%

19

Cosenza

49,33%

9

M
ilano

48,67%

28

Arezzo

45,85%

20

Potenza

47,86%

10

Roma

45,65%

29

Vicenza

44,71%

21

Rieti

46,85%

11

Bari

45,60%

30

Treviso

44,35%

22

Pavia

45,72%

12

Napoli

33,65%

31

Varese

44,14%

23

Chieti

45,58%

13

Palermo

22,04%

32

Lecce

43,93%

24

Matera

45,55%

14

Messina

17,74%

33

Novara

42,94%

25

Biella

45,47%

15

Catania

16,36%

34

Pistoia

41,54%

26

Benevento

44,47%

Città Medie

35

Brindisi

41,53%

27

Asti

44,46%

1

Bolzano

65,84%

36

Grosseto

40,87%

28

Massa

44,10%

2

Trento

65,05%

37

Pescara

39,03%

29

Teramo

43,98%

*

Parma

64,45%

38

Monza

36,81%

30

Ragusa

43,24%

3

La Spezia

61,53%

39

Foggia

32,82%

31

Viterbo

42,86%

4

Reggio Emilia

60,23%

40

Catanzaro

31,65%

32

Agrigento

42,42%

5

Perugia

60,15%

41

Reggio Calabria

30,44%

33

Lecco

42,19%

6

Ferrara

58,69%

42

Latina

29,62%

34

Caserta

39,60%

7

Ravenna

58,58%

43

Siracusa

29,47%

35

L’Aquila

39,08%

8

Udine

57,60%

Città Piccole

36

Vercelli

36,98%

9

Forlì

56,73%

1

Belluno

70,02%

37

Rovigo

36,72%

10

Pisa

56,40%

2

Verbania

69,83%

38

Isernia

35,72%

11

Livorno

54,60%

3

Aosta

62,06%

39

Imperia

30,65%

12

Piacenza

53,89%

4

Pordenone

61,93%

40

Enna

25,53%

13

Terni

53,78%

5

Mantova

61,30%

41

Frosinone

25,46%

14

Modena

52,99%

6

Cuneo

55,61%

42

Trapani

23,53%

15

Lucca

52,71%

7

Gorizia

55,38%

43

Crotone

23,42%

16

Pesaro

52,55%

8

Siena

55,09%

44

Vibo Valentia

20,68%

17

Prato

52,42%

9

Lodi

53,99%

45

Caltanissetta

19,58%

18

Rimini

52,41%

10

Savona

53,89%

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2010)

Elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia

N.B.: * Segnaliamo che la tempesta giudiziaria che ha investito il comune di Parma, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, ci obbliga a collocare Parma fuori classifica.

Il meglio e il peggio dell’Italia delle città

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Ecco, sinteticamente, alcuni indicatori di Ecosistema Urbano XVIII di Legambiente e le performance urbane migliori e peggiori in questi parametri (divise per categorie di città: Grandi, Medie e Piccole).

indicatori

Le migliori

Le peggiori

NO2 (μg/mc)

Grandi: Bari (31,8); Venezia (37,4);

Medie: Terni (20,0); Brindisi (21,3);

Piccole: Oristano (17,0); Ragusa (18,6)

Grandi: Messina (nd); Palermo (nd);

Medie: Salerno e altre 3 (nd);

Piccole: Vibo V. e altre 13 (nd)

PM10 (mg/mc)

Grandi: Bari (21,6); Genova (21,6);

Medie: Bolzano (21,0); Perugia (21,0);

Piccole: Nuoro (15,5); Potenza (18,8)

Grandi: Torino (43,2); Messina (nd);

Medie: Salerno e altre 4 (nd);

Piccole: Vibo V. e altre 13 (nd)

Ozono (gg. sup. media)

Grandi: Catania (0,0); Napoli (5,0);

Medie: Cagliari e altre 3 (0,0);

Piccole: Agrigento, Nuoro, Viterbo (0,0)

Grandi: Messina (nd); Palermo (nd);

Medie: Ancona e altre 3 (nd);

Piccole: Vibo V. e altre 10 (nd)

Perdite rete idrica (%)

Grandi: Milano (11%); Torino (22%);

Medie: Trento (15%); Piacenza (17%);

Piccole: Pordenone (10%); Viterbo (11%)

Grandi: Trieste (55%); Messina (nd);

Medie: Cagliari, Monza, Reggio E. (nd);

Piccole: Vibo V. e altre 3 (nd)

Depurazione (%)

Grandi: Milano e Torino (100%);

Medie: Cagliari, Modena, Pescara (100%);

Piccole: Aosta e altre 6 (100%)

Grandi: Messina (nd); Napoli (nd);

Medie: Treviso (28%); Grosseto (nd);

Piccole: Vibo V. e altre 3 (nd)

Rd – rifiuti (%)

Grandi: Verona (50,1%); Torino (42,5%);

Medie: Novara (72,4%); Salerno (70,0%);

Piccole: Pordenone (77,8%); Verbania (71,1%)

Grandi: Catania (6,1%); Messina (5,3%);

Medie: Taranto (4,4%); Siracusa (3,0%);

Piccole: Isernia (7,4%); Enna (1,1%)

T.P.L.- viaggi/ab./anno

Grandi: Venezia (558); Roma (541);

Medie: Trento (181); Brescia (166);

Piccole: Siena (210); Pavia (104)

Grandi: Palermo (52); Messina (nd);

Medie: Salerno e Sassari (nd);

Piccole: Agrigento e altre 3 (nd)

AUTO (auto/100 ab.)

Grandi: Venezia (41); Genova (47)

Medie: La Spezia (50); Bolzano (52);

Piccole: Savona (55); Sondrio (56)

Grandi: Roma (69); Catania (72);

Medie: Perugia (69); Latina (73);

Piccole: Viterbo (76); Aosta (201)

Isole pedonali (mq/ab.)

Grandi: Venezia (4,87); Firenze (1,07);

Medie: Lucca (1,23); Salerno (0,88);

Piccole: Verbania (2,08); Cremona (1,07)

Grandi: Catania (0,08); Palermo (0,07);

Medie: Brindisi (0,00); Taranto (nd);

Piccole: Agrigento, Imperia, Viterbo (nd)

Verde fruibile (mq/ab.)

Grandi: Venezia (18,73); Verona (17,04);

Medie: Lucca (42,10); Monza (41,39);

Piccole: Sondrio (42,77); Pordenone (34,60)

Grandi: Bari (2,57); Palermo (2,37);

Medie: Siracusa e Taranto (nd);

Piccole: Matera, Nuoro, Vibo V. (nd)

Venezia, 17 ottobre 2011

LEGAMBIENTE VENETO

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