Caccia in deroga: il Veneto ancora fuorilegge
APPROVATA IERI IN GIUNTA REGIONALE LA DELIBERA CHE CONSENTE DI SPARARE AGL UCCELLI PROTETTI
LEGAMBIENTE: “LE MULTE VERRANNO PAGATE DA TUTTI I CITTADINI”
Si è chiuso ieri il lungo tormentone estivo sulla caccia in deroga. Con una delibera portata in giunta dall’assessore alla caccia Daniele Stival, la Regione ha dato il via anche per la stagione venatoria 2011-2012 alla cosiddetta “caccia in deroga”: dal 1° ottobre (25 settembre per il prispolone) a fine dicembre si potrà sparare a sei specie di uccellini: storno, fringuello, peppola, frosone, pispola e (ma solo fino al 30 ottobre) prispolone.
“La Delibera assunta dal governo regionale per permettere ai cacciatori veneti di abbattere uccelli protetti è illegittima”. Questo il commento di Michele Bertucco – Presidente di Legambiente Veneto dopo l’approvazione della Delibera da parte della Giunta Veneta che consente, per l’ennesimo anno, la caccia in deroga.
Che sia illegittima, lo ha detto la Corte Costituzionale. Lo ha detto l’Unione europea, che ha deferito e condannato per questo l’Italia alla Corte di Giustizia. Eppure il Veneto persegue la propria linea di estremismo venatorio, collocandosi perfettamente in quella logica politica – propria anche dell’attuale Governo nazionale – per cui se qualcosa è nell’interesse di chi è al potere, si fa, indipendentemente da qualsiasi regola.
Come si possa parlare di deroghe limitate e di controllo dei capi abbattuti, come dichiara l’Assessore Stival, – dice Bertucco – è ridicolo visto che anche quest’anno si potranno abbattere più di 526.000 uccelli. Queste le specie cacciabili in deroga:
-
lo storno (limite massimo giornaliero 25 capi per cacciatore, 100 nella stagione e 124.200 a livello regionale);
-
il fringuello (stessi limiti personali e massimo capi massimi abbattibili in Veneto 235.700);
-
la peppola (30 capi per stagione per ogni cacciatore e 29.300 in tutta la regione);
-
il frosone (stesso limite personale e 9.800 in tutta la regione),
-
la pispola (tetto massimo individuale 50 capi, regionale 16.000);
-
il prispolone (50 capi individuali per stagione e 111.400 complessivi).
“Le deroghe – conclude Bertucco – sono per definizione uno strumento eccezionale, al quale nessuno può ricorrere in modo continuo e ordinario. La delibera della Giunta Regionale del Veneto rappresenta un’ulteriore violazione dell’articolo 9 della Direttiva “Uccelli” e un conseguente aggravio delle violazioni che hanno portato fin qui la Commissione europea a procedere contro l’Italia”.