Caccia in Veneto: non solo pre apertura, ma anche post chiusura
LEGAMBIENTE: “CALPESTATA L’ESIGENZA DI TUTELA DELLA FAUNA SELVATICA, REGIONE VENETO SUCCUBE DEL MONDO VENATORIO”
Il nuovo calendario venatorio 2011/2012 della Regione Veneto avrebbe dovuto tener conto delle modifiche intervenute con la legge comunitaria (96/2010) alla legge 157/92 sulla tutela della fauna e la disciplina della caccia che obbligano lo Stato e le Regioni a garantire la massima tutela alle specie di uccelli selvatici, a mantenerle in uno stato di conservazione favorevole. Tutela che – secondo la nuova normativa – può essere garantita soltanto predisponendo calendari venatori che vietino la caccia nei periodi di riproduzione e migrazione precedenti all’accoppiamento. E secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) la maggior parte delle specie sarebbero cacciabili solo dal 1 ottobre fino alla seconda settimana di gennaio.
La Regione Veneto, invece per favorire l’attività venatoria in contrasto con la Direttiva Europea ha previsto non solo la preapertura della caccia al 3 settembre, ma in contrasto con la Legge nazionale (n. 157 del 1992) anche una “post chiusura” della stagione venatoria fino al 9 febbraio 2012.
“La Regione Veneto, nel 2011, per esaudire i desideri più estremisti del mondo venatorio ha superato qualsiasi logica di tutela della fauna e di corretta gestione ambientale. Eclatante dimostrazione di questo è l’approvazione da parte della Regione Veneto dell’apertura anticipata della caccia al 3 settembre 2011 e la chiusura posticipata al 9 febbraio 2012.” – Lo dichiara Michele Bertucco, Presidente di Legambiente Veneto – Infatti, grazie alle previsioni del nuovo calendario venatorio, sarà possibile nella nostra regione sparare nelle giornate 3, 4, 10, 11, e 17 settembre 2011 da appostamento alle specie: Merlo (Turdus merula), Tortora (Streptopelia turtur), Ghiandaia (Garrulus glandarius), Gazza (Pica pica), Cornacchia nera (Corvus corone) e Cornacchia grigia (Corvus corone cornix). Nelle giornate del 3 e 4 settembre 2011 sarà inoltre possibile sparare anche al Colombaccio (Columba palumbus). E, infine, nelle giornate 1, 2, 4, 5, 6, 8 e 9 febbraio 2012 sarà consentito il prelievo venatorio da appostamento di esemplari di fauna selvatica appartenenti alla specie Colombaccio (Columba palumbus), Ghiandaia (Garrulus glandarius), Gazza (Pica pica), Cornacchia nera (Corvus corone), Cornacchia grigia (Corvus corone cornix).
Ben 12 giornate di caccia in più, rispetto all’apertura generale prevista per legge per la terza domenica di settembre, ovvero i cacciatori cominceranno a praticare la loro attività a stagione turistica ancora in corso, occupando campi e colture ancora in atto, con tutte le conseguenze del caso, sia in termini di danni alle colture che di rischio per la sicurezza pubblica e potranno poi proseguirla ben oltre i limiti previsti dalla Legge nazionale n. 157 del 1992 art. 18 (31 gennaio) nel mese di febbraio del 2012.
Fortemente critico nei confronti della preapertura e della post apertura – Bertucco -, secondo il quale ”ogni anno ci si ritrova di fronte lo stesso scenario: è stato deciso qualche decina di giorni di caccia in più a carico di alcune specie, che già versano in uno stato precario di conservazione”.
Insomma, le date vengono fissate ”senza alcuna considerazione scientifica dell’impatto sugli animali”.
“La logica della tutela della fauna e dell’ambiente ancora una volta però ha perso – conclude Bertucco – e la Giunta Regionale del Veneto evidentemente preferisce seguire la logica (del tutto opposta) della rincorsa al voto dei cacciatori, esaudendo qualsiasi loro desiderio a scapito della conservazione della vita selvatica e del diritto di tutti i cittadini a un ambiente integro ed in violazione a tutte le direttive europee che prevedono che la tutela della fauna sia prioritaria rispetto all’esercizio venatorio. Rimane ora solo la strada dei ricorsi per impedire questo stravolgimento delle leggi in materia venatoria”.