Diossina nelle anguille del Garda
LEGAMBIENTE: IL MINISTERO OLTRE A LANCIARE L’ALLARME FORNISCA DELLE RISPOSTE INSIEME AGLI ALTRI ENTI PUBBLICI CHE DOVREBBERO TUTELARE IL LAGO
“Bisogna risalire in fretta alle cause della contaminazione da diossine delle anguille del Lago di Garda – dichiara Michele Bertucco, Presidente di Legambiente Veneto – ed intervenire perchè vi siano controlli più stringenti.
Le analisi che annualmente Legambiente effettua sul lago di Garda sono rivolte alla qualità delle acque e non potevano quindi rilevare questa situazione di inquinamento.
Ora però gli enti devono prendere i provvedimenti necessari per tutelare la salute dei cittadini. Bene le Conferenze dei Servizi se sono in grado di prendere decisioni che vadano a tutelare la salute dei cittadini”.
“Più che di diossine – conclude Bertucco – dobbiamo parlare di PCB (policlorobifenili), sostanze che non hanno una origine naturale, è delle quali è più difficile stabilirne la provenienza, anche perché, come è noto, non sono solubili in acqua e tendono a precipitare nel fondo ed a rimanervi anche per lunghi periodi, a causa della scarsa bioegradabilità. I PCB sono stati largamente impiegati come oli, isolanti e capaci di prevenire incendi, nei trasformatori e condensatori, quindi nelle acciaierie e nelle centrali elettriche, nonché nei motori di automobile. In passato (ma forse ancora oggi), la sostituzione di questi oli dielettrici avveniva scaricando in ambiente quelli esausti, come pure quando si trattava di demolire impianti vecchi o rottamare automobili. Dunque i PCB, in vario modo e in diversi periodi rilasciati indirettamente o direttamente nel lago, si depositano sui limi del fondo ed entrano nella catena alimentare soprattutto attraverso quei pesci, come le anguille, che vivono e si cibano su quei limi”.
Verona, 5 febbraio 2011
LEGAMBIENTE VENETO
Per comunicazioni: Legambiente Veneto Corso del Popolo, 276 45100 Rovigo tel. 042527520 fax 042528072 e-mail ufficiostampa@legambienteveneto.it