Smog, Veneto malato cronico
NEL 2010, TUTTI I CAPOLUOGHI VENETI (TRANNE BELLUNO) SUPERANO IL LIMITE PER IL PM10
In testa Padova con 94 sforamenti e a seguire Vicenza con 87, Treviso con 84, Venezia con 71, Verona con 70 e Rovigo con 67
Il dossier Mal’aria di città 2011 di Legambiente conferma l’alto livello d’inquinamento, la responsabilità del traffico e l’assenza di un piano nazionale d’intervento
“Servono misure urgenti e concrete per la mobilità urbana”
Nel 2010, 48 capoluoghi di provincia hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. Ai primi posti per il PM10 Torino e Frosinone con 134 e 108 superamenti. Seguono Asti (98), Lucca (97), Ancona (96) e Napoli (35). Il dossier di Legambiente Mal’aria di città 2011 evidenzia la cronicità dell’emergenza smog italiana. Ecco perché nel weekend i volontari dell’associazione organizzeranno iniziative in difesa del diritto di respirare aria pulita.
Nel Veneto tutti i capoluoghi di provincia (escluso Belluno) risultano fuorilegge. Al primo posto fra le citta venete Padova con 94 sforamenti e a seguire Vicenza con 87, Treviso con 84, Venezia con 71, Verona con 70 e Rovigo con 67.
Lo scorso anno, in 21 città i giorni fuori limite sono stati oltre 70, ovvero più del doppio ammesso dalla normativa. Maglia nera alla Pianura Padana, dove si sono concentrati 30 dei 48 capoluoghi fuorilegge. Questo il bilancio di PM10 ti tengo d’occhio, il monitoraggio in tempo reale di Legambiente e www.lamiaaria.it, riportato nel rapporto. Livelli d’inquinamento elevati, e sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti, anche per gli ossidi di azoto e i microinquinanti come il benzo(a)pirene, potente cancerogeno presente anche in città industriali come Trieste e Taranto o altre in cui il traffico è il principale responsabile dell’inquinamento come Padova, Milano e Torino.
Una situazione confermata dai dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, che riporta ai primi posti della classifica delle città più inquinate Torino, Brescia e Milano, precedute solo da Plovdiv, in Bulgaria.
Dall’Europa, che da due anni esorta il nostro governo a rispettare i limiti imposti dalla normativa comunitaria, è arrivato, inoltre, un monito formale. Lo scorso novembre la Commissione europea ha deferito l’Italia presso la Corte di giustizia per non aver rispettato la direttiva sulla qualità dell’aria. Bruxelles contesta al nostro Paese la mancanza di un piano nazionale d’interventi concreti, mirati a migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane. Nonostante il governo italiano abbia approvato, ad agosto scorso, il Decreto legislativo n. 155/2010 in recepimento della Direttiva in materia di qualità dell’aria. Un provvedimento che, se da una parte, introduce nuovi limiti come quello per il PM2,5, dall’altra giustifica la mancanza d’interventi di riduzione dell’inquinamento in caso di costi sproporzionati. Allarga, inoltre, le maglie per il controllo del benzo(a)pirene, al punto che, per le ricadute sull’inquinamento atmosferico a Taranto, il decreto è stato definito “Salva Ilva”.
“Per curare la malattia cronica della cattiva qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico – dichiara Michele Bertucco, Presidente di Legambiente Veneto – non bastano interventi spot come la giornata nazionale della bicicletta o parziali limitazioni al traffico. Servono interventi più ampi e strutturali, dal contrasto all’auto privata al rilancio del trasporto pubblico, che deve essere appetibile per i cittadini tramite l’estensione delle corsie preferenziali e un’adeguata offerta dei km percorsi. Come ha osservato la Commissione europea – prosegue Bertucco – in risposta alla richiesta di deroga avanzata dall’Italia per i superamenti di PM10, è necessaria una legge quadro sulla mobilità, che stabilisca criteri uniformi per i provvedimenti comunali e provinciali in modo da garantirne l’efficacia e la durata nel tempo insieme allo stanziamento di adeguate risorse economiche per la loro realizzazione”.
Le amministrazioni locali e il governo centrale non hanno, di fatto, ancora messo in campo azioni efficaci contro l’avvelenamento e l’intasamento dei centri urbani. I trasporti su strada emettono annualmente circa il 34,7% del PM10, il 55,5% del benzene, il 51,7% degli ossidi di azoto, il 43,1% del monossido di carbonio. L’industria siderurgica e petrolchimica produce il 75% degli ossidi di zolfo (SOx), il 31,5% degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e il 28,8% delle polveri sottili (PM10). Se si aggiungono le emissioni prodotte dai riscaldamenti domestici (il 18,7% delle polveri sottili e il 46% degli idrocarburi policiclici aromatici), il quadro delle cause della scarsa qualità dell’aria è completo. E in Italia, ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili.
“Nonostante i ripetuti allarmi e le annuali segnalazioni di Legambiente sull’emergenza polveri, il Governo italiano – ricorda Bertucco – si è ben guardato dall’agire con un piano nazionale di interventi concreti mirati al miglioramento della viabilità generale e del trasporto pubblico in particolare. Idem dicasi per la Regione Veneto, che ha sempre lasciato soli i Comuni di fronte all’emergenza. Ora pagheremo due volte. Con i nostri polmoni e con il nostro portafoglio. La multa europea sarà, infatti, ben superiore al risparmio previsto dai tagli indiscriminati di Tremonti all’ambiente e alle politiche di disinquinamento e ci toccherà pagare con le nostre tasche”.
E il 2011 – conclude il Presidente di Legambiente Veneto – è iniziato in maniera peggiore rispetto al 2010. Verona al 26 gennaio 2011 ha già raggiunto metà degli sforamenti previsti per legge.
PM 10 – LA SITUAZIONE IN VENETO AGGIORNATA AL 26 GENNAIO 2011
Superamenti del limite medio giornaliero (50 µg/m3, valore annuo massimo consentito: 35) nei capoluoghi di provincia
CITTA’ |
GIORNI DI SUPERAMENTO |
VERONA |
17 |
TREVISO |
15 |
PADOVA |
14 |
VICENZA |
14 |
VENEZIA |
13 |
ROVIGO |
10 |
BELLUNO |
4 |
PM10 ti tengo d’occhio, la classifica di Legambiente e www.lamiaaria.it sui livelli di PM10 nelle città italiane
Superamenti del limite medio giornaliero (50 µg/m3, valore annuo massimo consentito: 35) nei capoluoghi di provincia relativi al 2010, rispetto alla centralina peggiore
# |
Comune |
Stazione |
Superamenti |
|
# |
Comune |
Stazione |
Superamenti |
1 |
Torino |
Grassi |
134 |
|
21 |
Bologna |
S.Felice |
63 |
2 |
Frosinone |
Frosinone Scalo |
108 |
|
21 |
Piacenza |
Pubblico Passeggio |
63 |
3 |
Asti |
Baussano |
98 |
|
22 |
Parma |
Via Montebello |
61 |
4 |
Lucca |
Vialele Carducci |
97 |
|
23 |
Palermo |
Di Blasi |
60 |
5 |
Ancona |
Torrette |
96 |
|
24 |
Pescara |
Via Sacco |
59 |
6 |
Napoli |
Ospedale Santobono |
95 |
|
24 |
Ferrara |
Corso Isonzo |
59 |
7 |
Padova |
Mandria |
94 |
|
25 |
Rimini |
Abete |
58 |
8 |
Monza |
Via Machiavelli |
92 |
|
26 |
Cagliari* |
P.za Sant`Avendrace |
56 |
9 |
Brescia |
Broletto |
89 |
|
27 |
Pavia |
Piazza Minerva |
54 |
9 |
Alessandria |
Volta |
89 |
|
28 |
Macerata |
Piazza Vittoria |
50 |
10 |
Vicenza |
Quartiere Italia |
87 |
|
28 |
Vercelli |
Campo CONI |
50 |
10 |
Milano |
Senato |
87 |
|
29 |
Prato |
Via Ferrucci |
48 |
11 |
Benevento |
Palazzo Del Governo |
85 |
|
30 |
Ravenna |
N. Rocca Brancaleone |
47 |
12 |
Reggio Emilia |
Viale Timavo |
84 |
|
31 |
Forlì |
Roma |
45 |
12 |
Treviso |
Via Lancieri |
84 |
|
32 |
Teramo |
Porta Madonna |
42 |
13 |
Mantova |
Via Ariosto |
83 |
|
32 |
Como |
Como |
42 |
14 |
Modena |
Via Nonantolana |
82 |
|
32 |
Cremona |
Fatebenefratelli |
42 |
15 |
Novara |
Roma |
77 |
|
32 |
Lecco |
Via Sora |
42 |
16 |
Lodi |
Lodi |
73 |
|
33 |
Biella |
Lamarmora |
41 |
17 |
Venezia |
P.co Bissuola |
71 |
|
34 |
Varese |
Via Copelli |
40 |
17 |
Bergamo |
Via Garibaldi |
71 |
|
35 |
Roma |
Tiburtina |
39 |
18 |
Verona |
Borgo Milano |
70 |
|
36 |
Pistoia |
Via Zamenhof |
37 |
19 |
Rovigo |
Centro |
67 |
|
37 |
Avellino |
Ospedale Moscati |
36 |
20 |
Firenze |
Viale Gramsci |
65 |
|
37 |
Salerno |
ASL 2 |
36 |
* dati non aggiornati a fine dicembre
Fonte: elaborazione Legambiente e www.lamiaaria.it su dati Arpa, Comuni, Province, Regioni
Rovigo, 28 gennaio 2011
LEGAMBIENTE VENETO
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