è un progetto di Legambiente Veneto.
Che cos’è l’Osservatorio «ambiente e legalità»
Una struttura di servizio e di raccordo tra diversi soggetti che si occupano di difesa dell’ambiente e dei beni comuni.
L’Osservatorio intende promuovere ricerche e documentazione sul fenomeno delle ecomafie e della criminalità ambientale, in collaborazione con le forze dell’ordine, con l’obiettivo di offrire quadri conoscitivi convincenti e sensati, e strumenti per l’azione di prevenzione.
Perché un Osservatorio
E’ fondamentale per la tutela dell’ambiente comprendere la natura e le dimensioni delle minacce e degli attacchi che minano la qualità degli ecosistemi. Qualsiasi strategia di prevenzione dell’illegalità ambientale deve partire dalla individuazione dei settori a maggior rischio (come quelli del ciclo dei rifiuti e del cemento) e delle dinamiche di aggressione del territorio. Diversi soggetti, in realtà, dispongono di dati e conoscenze importanti: occorre peròaggregarli ed analizzarli nella loro complessità.
Gli obiettivi
L’Osservatorio punta a:
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approfondire i caratteri delle ecomafie con speciale riguardo agli aspetti che possano interessare Venezia e l’area metropolitana, a cominciare dalle politiche in materia di traffico di rifiuti;
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promuovere quadri conoscitivi meditati in grado di dare conto della complessità dei fattori in gioco basandosi sia sulle evidenze empiriche che sui modelli sociologici e criminologici più accreditati;
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valorizzare le competenze e le risorse dei diversi soggetti impegnati nel territorio a difesa dei beni comuni;
- promuovere una più attenta cultura dei beni comuni quale condizione indispensabile per uno sviluppo giusto e pulito.
Il comitato scientifico. La carta d’intenti
Il comitato scientifico dell’Osservatorio ambiente e legalità promosso da Legambiente in collaborazione con il Comune di Venezia si propone come struttura di riferimento regionale per l’osservazione, l’analisi, la comprensione e la restituzione delle trasformazioni territoriali ad alto impatto ambientale e legate a fenomeni di illegalità e criminalità.
Le attività del comitato scientifico dell’Osservatorio saranno molteplici e toccheranno gi aspetti e i temi legati all’indagine in senso stretto dei fenomeni di illegalità perpetrata ai danni del territorio e delle comunità insediate, ma anche di promozione della cultura della legalità.
La criminalità ambientale – di matrice mafiosa o meno – non è un fenomeno «deviante», ma un indicatore preciso di una patologia estesa del sistema politico ed economico. Un esempio: non si possono, a nostro avviso, comprendere fenomeni macroeconomici come il boom dell’edilizia degli scorsi anni senza tenere presente fenomeni corruttivi o di riciclaggio del denaro. L’analisi sociale, territoriale ed economica condotta attraverso la cornice della criminalità ambientale può riservare interessanti scoperte sulle dinamiche sociali generali e dare indicazioni preziose per intraprendere percorsi necessari di cambiamento.
Per questo si indagheranno i processi di abusivismo edilizio, di smaltimento illegale di rifiuti, del ciclo del cemento – tema centrale e generatore – per restituire un quadro conoscitivo e interpretativo del contesto territoriale regionale attraverso l’osservazione dai diversi punti di vista ed ambiti disciplinari.
Concretamente le attività del comitato scientifico si tradurranno in:
- promozione di attività di ricerca su temi specifici;
- monitoraggio dei fenomeno in corso nel contesto regionale;
- promozione di esperienze didattiche all’interno di corsi e laboratori sul ciclo del cemento avviando interscambi e collaborazioni tra i docenti e con la partecipazione di esperti;
- promozione di cicli di seminari a tema;
- scuole estive sui temi dell’Osservatorio;
- pubblicazione di report, articoli, libri per l’informazione della attività dell’Osservatorio e di comunicazione dei risultati raggiunti;
- collaborazioni tra diversi soggetti, associazioni ed enti istituzionali finalizzata alla promozione di attività condivise e di una cultura della legalità.
Membri del comitato scientifico sono:
Gianni Belloni, Marco Baretta, Gianfranco Bettin, Maurizio Billotto, Matteo Ceruti, Maurizio Dianese, Nicola Destro, Marco Favaro, Laura Fregolent, Simone Grillo, Luigi Lazzaro, Gabriele Licciardi, Giuseppe Mosconi, Francesco Musco, Luigi Pellizzoni, Pierpaolo Romani, Luca Tirapelle, Stefania Tonin, Francesco Vallerani, Mauro Varotto.