I rifiuti aumentano più della raccolta differenziata, ma il Veneto resta virtuoso

28 Nov, 2025

Este, venerdì 28 novembre 2025                                                COMUNICATO STAMPA

I RIFIUTI AUMENTANO PIÙ DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA, MA IL VENETO RESTA VIRTUOSO

Dalla decima edizione di Ecoforum Veneto i nuovi dati regionali: +3% di rifiuti pro capite mentre la differenziata registra un +0,6%. Importante fare educazione e lavorare sulle filiere produttive.

Oggi a Este l’appuntamento annuale con Ecoforum Veneto, un’occasione di incontro tra amministratori regionali e locali, enti gestori della raccolta dei rifiuti urbani, aziende leader del riciclo, esperti ed addetti ai lavori. La prima giornata, il venerdì, ha visto un aggiornamento sullo stato dell’arte del Piano regionale rifiuti, nonché un confronto tra le città e successivamente tra i consigli di bacino, la presentazione del progetto Wastereduce (Interreg Italia-Croazia) e panel dedicati all’innovazione delle filiere virtuose e gli impianti di economia circolare e alla partecipazione civica. Arpav ha presentato i dati raccolti nel 2024, che vedono un aumento dei rifiuti pro capite di 459 kg per abitante equivalente (+3,1% rispetto al 2023); in crescita anche il RUR (Rifiuto Urbano Residuo), che registra un +2,5% rispetto al 2023, mentre la percentuale di differenziata cresce dello +0,6% arrivando al 78,2% (di poco al di sotto dell’obiettivo intermedio del Piano regionale rifiuti, che prevedeva un 78,5% al 2025). Il Veneto però resta una delle regioni più virtuose in Italia in termini di gestione e di raccolta rifiuti e la giornata di sabato 29 novembre vedrà la premiazione dei comuni “ricicloni” e “rifiuti free”.

Tra i protagonisti di questa prima giornata Arpa Veneto, che ha illustrato lo stato di avanzamento del piano regionale per la gestione dei rifiuti, approvato nel 2022 su dati del 2019 e con obiettivi fissati al 2030. Dai dati del 2024 analizzati nel corso dell’anno, è emerso che in Veneto la raccolta differenziata è incrementata, rispetto al 2023, dal 77,6% a 78,2%, registrando dunque un +0,6% che però è leggermente al di sotto dell’obiettivo del Piano per il 2025 (fissato al 78,5%). Tema importante però non è solo la quantità di rifiuti differenziati ma la qualità della raccolta stessa, dunque l’obiettivo è aumentare mantenendo al contempo la qualità. Per questo motivo quest’anno Arpav ha avviato, su mandato della Regione, come previsto dal piano, una campagna di monitoraggio, che prevederà anche duecento analisi merceologiche dei rifiuti.

Inoltre, in linea con l’andamento nazionale rilevato nei mesi scorsi da Ispra, anche il Veneto registra un aumento del Rur (il rifiuto urbano residuo, ovvero la quota di rifiuto indifferenziato) del 2,7% dal 2023, addirittura un +12% rispetto a quanto auspicato dal piano. Nel 2024 in Veneto sono state prodotte 2.326mila tonnellate di rifiuti urbani, un valore in crescita che porta la produzione pro capite a 459 kg per abitante equivalente. Si tratta di un incremento del 3,1% rispetto al 2023 e di circa il 5% rispetto al 2022, un segnale che conferma la difficoltà, da parte della società in cui viviamo, nel ridurre alla fonte la produzione di rifiuti nonostante gli sforzi messi in campo in questi anni. Dopo la pandemia infatti i consumi delle famiglie sono ripresi e questo ha provocato anche un aumento della produzione rifiuti. Il Piano regionale invece invita all’introduzione di politiche di prevenzione per poter disaccoppiare i due fenomeni e individuare misure correttive. 

Per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti, il Veneto non registra problemi di collocamento emergenziale dei rifiuti e l’impiantistica di piano consente alla regione l’autosufficienza. I dati però indicano che il ritardo nell’operatività delle due linee di incenerimento recentemente ammodernate (Padova e Venezia Fusina) comporta il fatto che 74mila tonnellate che dovrebbero essere smaltite attraverso gli inceneritori sono finite in discarica.

Infine il Piano mette in luce l’importanza delle buone pratiche e la necessità che sempre più comuni le adottino. L’obiettivo al 2030 è fissato all’84% di raccolta differenziata, per 80kg/pro capite di rifiuti: ad oggi il 69% dei comuni ha raggiunto gli obiettivi, il 19% in più rispetto al 2019 che era il dato di partenza.

Il tema della gestione dei rifiuti poi è stato ripreso all’interno del tavolo di confronto tra i direttori e le direttrici di tutti gli undici Consigli di bacino, che hanno condiviso metodologie e risultati attesi. Da questo confronto emerge ad esempio che i sistemi stradali ad accesso controllato non sono equivalenti al porta a porta, dove si registra un’attenzione maggiore da parte dei cittadini.

La mattinata ha visto protagoniste anche le maggiori città del Veneto, come Padova e Verona, che registrano produzioni pro capite decisamente più elevate, influenzate dalle dinamiche demografiche (pensiamo ad esempio alla presenza degli atenei universitari, che richiamano molte più persone rispetto agli abitanti) e naturalmente turistiche. Un panel è stato dedicato all’importanza del coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine per poter rispettare gli obiettivi del piano, non solo in termini di raccolta e differenziazione dei rifiuti, ma anche di consumo. Da più parti è emerso il richiamo a una partecipazione dei più piccoli e dei giovani, che spesso manifestano una sensibilità particolare ai temi ambientali.

Infine il confronto tra filiere virtuose e gli impianti di economia circolare. Un capitolo sempre più rilevante nella gestione dei rifiuti veneti riguarda le filiere dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e del tessile. Si tratta di flussi complessi, in costante crescita, che richiedono processi di raccolta, selezione e trattamento molto più articolati rispetto alle altre tipologie di rifiuto urbano. Nel caso dei RAEE, l’aumento della quantità di dispositivi elettronici immessi sul mercato, unito alla riduzione della loro vita utile, sta generando un incremento significativo dei volumi da gestire. Questi rifiuti rappresentano una risorsa preziosa grazie alla presenza di metalli e materie prime critiche, ma possono diventare un rischio ambientale se non avviati a filiere autorizzate e controllate. Anche la produzione di rifiuti tessili è in aumento, spinta dal modello del fast e ultra-fast fashion e dal ricambio accelerato dei capi d’abbigliamento. Tuttavia, il sistema regionale si trova ancora in una fase di transizione. Diventa quindi prioritario investire nella qualità della raccolta, nella caratterizzazione dei materiali e nel sostegno a nuove tecnologie e impianti in grado di trasformare i tessili post-consumo in materie prime seconde effettivamente riutilizzabili. In questo scenario è necessario promuovere buone pratiche di conferimento, attivare servizi dedicati e collaborare con gli operatori del settore. Le filiere dei RAEE e del tessile saranno quindi tra le principali aree di attenzione nel prossimo futuro, non solo per raggiungere gli obiettivi del Piano rifiuti regionale, ma per garantire una reale circolarità delle risorse e un contenimento degli impatti ambientali.

La decima edizione di Ecoforum Veneto non è soltanto una celebrazione dei risultati, ma una tappa fondamentale di un percorso lungo un decennio, che ha reso possibile una fotografia sempre più precisa del Veneto e una programmazione orientata alla qualità ambientale e all’innovazionesintetizza il direttore di Legambiente Veneto, Piero Decandia.Le dinamiche in atto, che richiamano alla necessaria accelerazione della transizione ecologica dei modelli produttivi, diventa ancor più indispensabile mantenere salda la rotta tracciata dal Piano Rifiuti regionale, rispettando obiettivi e tempistiche. È necessario continuare a potenziare e affinare gli strumenti già previsti, in particolare riguardo la definizione della tariffa unica regionale di smaltimento e degli indici di complessità. La Regione dovrà proseguire con decisione verso il traguardo più importante: evitare nuove discariche o ampliamenti di quelle esistenti e non introdurre nuovi inceneritori, favorendo invece politiche di prevenzione, riciclo e recupero di qualità”.

Appuntamento domani sabato 29 novembre con la presentazione del rapporto “Comuni Ricicloni 2024” e la premiazione dei Comuni e delle buone pratiche territoriali.

Ecoforum Veneto X edizione – Comuni Ricicloni Veneto 2025 vede come main partner Savno, S.e.s.a. e Assocarta, ed è sostenuto da AIM Ambiente, Bioman, Contarina, Ecoambiente, GEA, AcegasApsAmga, AMIA Verona, Berica Utilya, Cesaro Mac Import, DNA Ambiente, Etra, Stena Recycling e Veritas. Partner tecnico: Favini. Media partner: Nord Est Multimedia, Il Mattino di Padova.

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