VERONA, INQUINAMENTO DA PFAS: PRESENTATO ESPOSTO IN PROCURA
Dopo l’allarme diffuso in trenta comuni dell’Est veronese e vicentino per gli alti valori di Pfas riscontrati in alcune riserve idriche, il Coordinamento Acqua Libera da Pfas (che include anche Legambiente) ha deciso di presentare un esposto alle Procure di Vicenza e Verona. La presentazione alla stampa si è svolta ieri, lunedì 17 novembre 2014, nella sede di Vicenza dell’associazione.
Si tratta di una contaminazione incontrollata che perdura da decenni, che potrebbe presentare gravi conseguenze sia per l’ambiente che per la salute umana. Una forma di inquinamento nuovo, scoperto relativamente da poco, causato da alcuni composti chimici industriali – gli Pfas appunti – utilizzati per le loro proprietà idrorepellenti(nelle pentole antiaderenti ad esempio, nei tessuti impermeabili o nelle creme solari) per i quali non esistono tuttora limiti di legge per la sicurezza dei cittadini ma solo “livelli di performance”, fissati solo dal 2014.
Data la preoccupazione sorta nella cittadinanza, che è sfociata nell’assemblea pubblica del 25 febbraio scorso (vedi articolo correlato), si è quindi costituito il Coordinamento Acqua Libera dai Pfas, che riunisce le associazioni e i comitati Legambiente Veneto, Legambiente Vicenza, Legambiente Verona, Circolo Legambiente Perla Blu di Cologna Veneta, ViVerBio Gas Lonigo, Comitato Vicentino No Ecomafie, Coordinamento Acqua Bene Comune Vicenza, Associazione No alla Centrale Ovest vicentino, CILLSA (Cittadini per il lavoro, la legalità, la salute e l’ambiente) di Arzignano, CITTAB (Comitato intercomunale tutela territorio area berica) di Lonigo, ISDE di Vicenza e Medicina Democratica Vicenza.
Tutte, insieme anche a singoli cittadini, hanno sottoscritto l’esposto recentemente presentato alle Procure della Repubblica di Vicenza e Verona. L’esposto è corredato dalla consulenza medico-scientifica del dottor Vincenzo Cordiano di Isde Vicenza(Medici per l’Ambiente), che dimostra come l’esposizione a una tale contaminazione possa determinare l’insorgenza di gravi patologie mediche. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ammette il rischio in un documento del 16/01/2014 (n. prot.0001584) dal titolo “Acqua destinata al consumo umano contenente sostanze perfluorate nella provincia di Vicenza e comuni limitrofi”.
La richiesta rivolta alle magistrature di Vicenza e Verona nell’esposto è di indagare su questa grave contaminazione che mette a rischio anche gli acquedotti pubblici in un territorio – tra le province di Vicenza, Verona e Padova – di circa 150 km quadrati per una popolazione stimata di trecentomila abitanti.
Il Coordinamento Acqua Libera dai Pfas chiede anche di porre sotto sequestro le probabili fonti di inquinamento, individuate nella ditta Rimar (oggi Miteni), in attività sin dalla fine degli anni 70.
Fonte: www.veronagreen.it