Incenerimento dei fanghi a Loreo: Legambiente contesta la scelta
Martedì 1 aprile Comunicato stampa
Incenerimento dei fanghi a Loreo: Legambiente contesta la scelta
Legambiente: “La gestione sostenibile dei fanghi di depurazione è un imperativo per il futuro mentre l’inceneritore a Loreo è un’imposizione che viene dal passato”
La gestione dei fanghi di depurazione rappresenta una sfida cruciale per la tutela dell’ambiente e la promozione di un’economia circolare. Questi materiali, derivanti dal trattamento delle acque reflue, contengono nutrienti preziosi, ma anche sostanze potenzialmente pericolose. La loro corretta gestione è quindi fondamentale per evitare impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. Legambiente ritiene in questo senso che l’incenerimento dei fanghi debba essere considerato solo come ultima risorsa, da utilizzare in casi eccezionali e con le massime garanzie di sicurezza. È necessario, invece, investire in alternative più sostenibili, come il compostaggio e la digestione anaerobica, che consentono di recuperare materia ed energia dai fanghi, riducendo al minimo gli impatti ambientali.
Legambiente sostiene da sempre la necessità di un approccio integrato e sostenibile alla gestione dei fanghi, che privilegi il recupero di materia e il riutilizzo in agricoltura, nel rispetto dei limiti di legge e con adeguate garanzie per la qualità dei suoli e delle produzioni. L’utilizzo agronomico dei fanghi, infatti, consente di restituire al terreno sostanze organiche e nutrienti, riducendo la dipendenza da fertilizzanti chimici e promuovendo la fertilità dei suoli. Tuttavia, è fondamentale garantire la sicurezza di questa pratica, attraverso controlli rigorosi sulla qualità dei fanghi e il rispetto delle norme che regolano l’utilizzo in agricoltura. È inoltre necessario promuovere la ricerca e l’innovazione per sviluppare tecnologie di trattamento avanzate, in grado di ridurre ulteriormente la presenza di sostanze indesiderate nei fanghi.
La proposta di realizzare un impianto di incenerimento dei fanghi a Loreo (Ro) solleva serie preoccupazioni. Legambiente Veneto con i suoi Circoli territoriali di Rosolina e Loreo, di Adria-Delta del Po e A.Langer di Rovigo, ha espresso una posizione critica nei confronti di questo progetto, evidenziando a più riprese i potenziali rischi per l’ambiente e la salute. In particolare l’incenerimento dei fanghi, infatti, può comportare l’emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera, come diossine e metalli pesanti, con conseguenti impatti sulla qualità dell’aria e sulla salute delle popolazioni. Inoltre, questo processo comporta la distruzione della materia organica e dei nutrienti presenti nei fanghi, impedendo il recupero e il riutilizzo. Altro elemento da non sottovalutare affatto è la provenienza e la composizione di questi fanghi che si presume di trattare nel nuovo impianto previsto alla porte del Parco Regionale del Delta del Po: la classificazione di questi residui come rifiuti speciali, quindi non urbani, ne determina l’uscita dal regime di gestione interna ai confini regionali e apre le porte all’approvvigionamento di fanghi anche da fuori dei confini territoriali. Non è di conseguenza affatto scontato ipotizzare che non vengano conferiti all’impianto solo i fanghi provenienti dagli impianti pubblici di depurazione delle acque civili del rodigino: molto altro materiale potrebbe arrivare da ovunque, anche da fuori Regione, aprendo ad un “mercato dei fanghi” pericoloso e a rischio controlli in un’area così delicata e preziosa, non a caso rientrante nella transition zone del sito MAB-UNESCO del Delta del Po.
Inoltre in Veneto, si sa, la persistenza e la diffusione dei Perfluorati alchilici (i famigerati Pfas) è un problema enorme che è possibile riscontrare anche nei fanghi di depurazione. La tecnologia di incenerimento proposta per questo impianto non fornisce alcuna garanzia tecnica e scientifica che supporti l’incenerimento come processo sicuro che ne garantisca l’eliminazione. La dispersione in atmosfera di questi inquinanti eterni è un rischio ulteriore che non possiamo correre, in nome della salute dei cittadini di queste terre.
“Ci appelliamo per questo alle istituzioni ed agli Enti Locali – hanno dichiarato Roberta Ferrarese, Federico Ferro e Caterina Nale, rispettivamente presidenti dei Circoli Legambiente di Adria, Rosolina e Rovigo - chiedendo loro una gestione più responsabile dei processi di insediamento di impianti industriali nei loro territorio, a maggior ragione quando questi sono legati alla combustione ed all’incenerimento dei rifiuti. Coinvolgere i cittadini e la società civile con percorsi di conoscenza e di partecipazione è necessario se si vuole promuovere davvero un approccio basato sull’economia circolare che valorizzi il recupero di materia, il riuso ed il riutilizzo, con adeguate garanzie di sicurezza. A Loreo purtroppo abbiamo rilevato l’assenza di questo approccio e la presenza di numerose criticità di progetto e di gestione. Per questo riteniamo legittimo chiedere al Comune di Loreo un passo indietro e il ritiro in autotutela della delibera di parere favorevole e di aprire ad un percorso di maggior trasparenza e di valutazione concreta delle alternative possibili a questo inceneritore.
“La gestione sostenibile dei fanghi di depurazione è un imperativo per il futuro mentre l’inceneritore a Loreo è un’imposizione che viene dal passato” ha commentato Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. “Da chi si trova ad amministrare Comuni nel Delta del Po, affacciati su di un ambiente naturale così unico e prezioso – ha concluso Lazzaro – ci aspettiamo una visione più lungimirante che non sottovaluti ogni possibile conseguenza potenzialmente devastante per la salute delle comunità, del turismo e dell’economia di questi territori.”
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