Legambiente su processo PFAS Soddisfazione per la richiesta di condanna da parte della Pubblica accusa
14 febbraio 2025 – Comunicato stampa
Legambiente su processo PFAS
Soddisfazione per la richiesta di condanna da parte della Pubblica accusa
Boscagin e Lazzaro: “Ci auguriamo che la sentenza confermi le responsabilità, ma bonifica e messa al bando dei Pfas devono restare una priorità a prescindere”
Legambiente esprime soddisfazione per la conclusione della requisitoria della Pubblica accusa nel processo Pfas, che chiede la conferma del capo di imputazione con richieste pesanti di condanna. L’associazione si riserva un approfondimento con il proprio legale in vista delle conclusioni di parte civile sulle richieste di assoluzione per alcune posizioni non apicali. La requisitoria dell’avvocato di Legambiente Enrico Varali, che difende in giudizio quali parti offese e danneggiate tutti i livelli associativi dell’associazione, è stata fissata per il 13 marzo. Per Legambiente si tratta di un’ulteriore significativa conferma della bontà del lavoro di continua denuncia e di difesa dell’ambiente e degli interessi collettivi che l’associazione ha svolto in questi anni, a partire dai primi allarmi diffusi all’alba delle rivelazioni del CNR nel luglio 2013.
“Ci auguriamo – commentano Piergiorgio Boscagin e Luigi Lazzaro rispettivamente presidente del Circolo di Cologna Veneta e presidente regionale di Legambiente – che la sentenza confermi le responsabilità ma soprattutto che quanto sta emergendo con questo dibattimento processuale rinvigorisca la volontà sia di portare finalmente a termine l’avvio delle procedure di bonifica urgente del sito inquinato, sia di evitare che l’inquinamento da Pfas possa perpetrarsi nel futuro, anche in altre aree del Paese. La bonifica e la messa al bando dei Pfas devono restare una priorità a prescindere”.
Legambiente infatti intende proseguire il proprio impegno civile presso ogni luogo di governo per garantire controlli adeguati, l’avvio della bonifica del sito inquinato (ancora ferma al palo), la messa al bando definitiva delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) e l’accelerazione del phasing out dall’utilizzo di queste sostanze da parte delle attività produttive. Proprio su quest’ultimo aspetto, Legambiente sottolinea l’urgenza di riprendere con più solerzia e di portare al termine da parte del Ministero dell’Ambiente e del Governo quei quadri strategici e normativi che possono aiutare a realizzare una “exit strategy” definitiva dall’uso e consumo dei perfluorati alchilici, come la predisposizione di incentivi adatti per lo sviluppo e l’impiego di sostitutivi naturali dei Pfas e l’istituzione di imposte ambientali per le aziende che, come suggerisce l’Europa, sono più difficili da evadere rispetto alle imposte sul reddito delle società o delle persone fisiche. In attesa di una messa al bando definitiva e sempre più inderogabile di questi pericolosi composti chimici.
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