Legambiente: “perseguire la strategia ‘rifiuti zero, impianti mille’
29 novembre a Rovigo prima giornata di Ecoforum Veneto IX Edizione
L’ECONOMIA CIRCOLARE DAI RIFIUTI PER FERMARE DISCARICHE E NUOVI INCENERITORI
Legambiente: “perseguire la strategia ‘rifiuti zero, impianti mille’ e praticare con convinzione il sentiero dell’innovazione made in veneto per far prosperare l’economia circolare cogliendone le opportunità di progresso ambientale, economico e sociale”
Ecoforum Veneto e l’annuale rapporto regionale Comuni Ricicloni, hanno scelto la città di Rovigo per la svolgimento della nona edizione dell’evento regionale organizzato da Legambiente dedicato all’economia circolare e alla celebrazione dei comuni veneti più virtuosi nella raccolta differenziata ovvero nella gestione efficiente del ciclo dei rifiuti. Sono molte le esperienze virtuose che in questi nove anni si sono alternate sul palco dell’eccellenza regionale nel ciclo dei rifiuti, ma che il Veneto sia ricco di esperienze brillanti nella gestione dei rifiuti non è certo una novità né un mistero. Una consuetudine alla quale gli ambientalisti non ha però alcuna intenzione di assuefarsi e che proprio attraverso il forum regionale per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti urbani, organizzato da Legambiente Veneto con il patrocinio e la collaborazione di Arpav, Assessorato all’Ambiente di Regione del Veneto e dipartimento Dafnae dell’Università degli Studi di Padova, viene portata continuamente alla ribalta sia per sottolineare miglioramenti ed aspetti positivi in osservanza dell’ordine di priorità previsto dalla “gerarchia dei rifiuti” contenuta nella direttiva quadro comunitaria, sia per accendere riflettori su inerzie ed ostacoli che rallentano la corretta gestione dei rifiuti.
La prima giornata di discussione di Ecoforum si è svolta oggi venerdì 29 novembre nella Sala degli Arazzi di Palazzo Roncale a Rovigo ed ha messo al centro il dialogo tra imprese ed aziende dell’economia circolare, Regione, Amministratori ed Enti territoriali impegnati nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani a confronto sulle soluzioni impiantistiche e di modello innovative per la gestione dei rifiuti e sui sistemi di raccolta e di tariffazione virtuosi, inquadrati nel contesto dello stato di avanzamento del Piano Rifiuti Veneto. un’occasione per capire a che punto sono i territori rispetto agli obiettivi sempre più stringenti posti da Regione Veneto (che con all’aggiornamento del Piano rifiuti regionale avvenuto nell’agosto del 2022 ha previsto anche la rivoluzione delle tariffe uniche, da quella di smaltimento a quelle di bacino) e per conoscere le prospettive delle imprese del settore – dagli ostacoli burocratici e tecnologici che oggi ne rallentano lo sviluppo alle proposte impiantistiche innovative messe in atto dagli enti gestori e dalle aziende leader del riciclo per “chiudere il cerchio” delle filiere strategiche dell’economia circolare.
Obiettivo della giornata, condividere i pilastri di un impegno comune a perseguire la strategia “rifiuti zero, impianti mille” che Legambiente predica da lungo tempo, per fare in modo che la sfida sia abbracciata da tutti e non solo dalle esperienze più virtuose che fino ad oggi hanno garantito al Veneto di raggiungere performance nel riciclo tra le migliori d’Italia e persino di molti Länder tedeschi.
Che il Veneto sia un’eccellenza per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti è un dato ormai consolidato, e la presentazione del rapporto Comuni Ricicloni che si terrà domani, premierà tanti Comuni virtuosi, dai Ricicloni ai migliori “Rifiuti free” che non solo riciclano meglio ma riducono i rifiuti prodotti minimizzando la quota di rifiuto residuale non riciclabile. Ma proprio per il rischio di essere sazi di questa consapevolezza, secondo Legambiente, è importante non perdere la bussola e continuare a seguire le tappe previste dal piano regionale dei rifiuti: un piano ben congegnato, sia per gli stimolanti obiettivi che per gli strumenti di accompagnamento concepiti per raggiungerli, il cui rispettato e corretta applicazione potrebbe farci tagliare il duplice grande traguardo della fine dell’epoca delle discariche e dell’inizio dell’era dell’economia circolare, facendola decollare in modo omogeneo su tutto il territorio regionale, a partire dalle tre filiere strategiche RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), tessile e materie critiche che rappresentano le nuove “miniere urbane” a cui attingere senza dipendere dall’estero, migliorando al tempo stesso la qualità della raccolta differenziata, su cui oggi ancora metà della popolazione del Veneto è in ritardo.
Un traguardo possibile solo se le performance di tutti i Comuni del Veneto cresceranno con più rapidità incontrando ed abbracciando le migliori pratiche industriali di riduzione, raccolta, riuso, riutilizzo e riciclo dei rifiuti, già da tempo attive nella nostra regione e che grazie al loro continuo impegno in ricerca, sviluppo ed innovazione, sono in grado di supportare il cammino nel sentiero dell’economia circolare made in veneto, chiaramente a patto di essere adeguatamente coadiuvate da appropriate politiche industriali che agevolino gli investimenti e da normative coerenti e strutturare capaci di sostenere, senza arginare, lo sviluppo dell’economia circolare. Garantire gli investimenti nella direzione dell’economia circolare e della transizione ecologica è infatti fondamentale per continuare ad efficientare le filiere strategiche del riciclo come la forsu, la carta e le plastiche, e favorire l’avvento delle nuove filiere come il tessile o le apparecchiature elettriche ed elettroniche su cui attivare percorsi virtuosi di approvvigionamento del rifiuto, necessari per avviare la realizzazione di nuovi impianti innovativi di riuso e di riciclo.
Proprio le filiere di approvvigionamento delle materie prime critiche come i RAEE ed i rifiuti tessili devono essere messe sotto la lente di ingrandimento il prima possibile, per evitare di alimentare attuali e future dipendenze da paesi esteri, sia per l’approvvigionamento che per lo smaltimento. Su questo è fondamentale massimizzare gli sforzi per aumentare la raccolta dei RAEE, ad oggi ancora inadeguata, e realizzare impianti di trattamento dei RAEE per incrementare il recupero di materiali preziosi e reintrodurli nei cicli produttivi, puntando sull’autosufficienza regionale.
Per quanto riguarda il rifiuto tessile, la cui raccolta differenziata è diventata obbligatoria dal 2022 ma che nonostante l’obbligo continua a registrare dati di raccolta separata troppo bassi (solo in Italia nel 2022 sono state raccolte in modo differenziato 160.000 tonnellate di abiti: circa 500 milioni di vestiti, in parte riusabili, in parte riciclabili, in parte da smaltire) va sottolineata la mancanza di impianti dedicati ed un insufficiente traino economico della filiera. Riparare, scambiare, vendere o donare capi di vestiario usati sono alternative valide e possibili, e sicuramente un cambio di passo e un consumo più critico risulta necessario come prima azione per prevenire i rifiuti. Ma dare una seconda vita ai prodotti tessili è un comportamento virtuoso e di responsabilità nei confronti dell’ambiente che deve essere affrontato con filiere organizzate e rispettose della gerarchia dei rifiuti senza prescindere da un adeguato sviluppo di impianti del riciclo del tessile, sia pre che post consumo.
“In Veneto – conclude il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro – sono presenti e consolidate pratiche virtuose di modelli di gestione e raccolta, di riuso e riutilizzo e soprattutto di riciclo, capaci di far primeggiare questa regione nelle performance del ciclo dei rifiuti e spingere con decisione e coraggio anche verso l’innovazione nelle nuove filiere per la gestione delle materie critiche. Anche dal punto di vista normativo, il piano rifiuti del Veneto è oggi un esempio virtuoso di come sia possibile armonizzare le ambizioni con la concretezza delle azioni. Il nostro invito, rivolto a tutti i soggetti pubblici e privati che si stanno trovando ad interpretare questa fase di transizione ecologica, è quello di continuare a praticare con convinzione questo sentiero dell’innovazione “made in veneto”, per far comprendere ai veneti, ma anche all’Italia e all’Europa, che lo sviluppo dell’economia circolare non è un problema ma un’opportunità di progresso ambientale, economico e sociale”.
Appuntamento domani sabato 30 novembre con la presentazione del rapporto “Comuni Ricicloni 2024” e la premiazione dei Comuni e delle buone pratiche territoriali.
Ecoforum Veneto IX edizione è realizzato con il patrocinio e la collaborazione di: Arpa Veneto, Assessorato Ambiente, Clima, Protezione civile, Dissesto idrogeologico – Regione del Veneto e Dipartimento di Agronomia, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente – Università degli Studi di Padova. Media partner: Nord Est Multimedia.
Comuni Ricicloni Veneto 2024 è sostenuto da Ecoambiente, Savno, S.e.s.a, Assocarta, Bioman, ESA-Com, Contarina, GEA, AcegasApsAmga, AMIA Vr, Berica Utilya, Cesaro Mac Import, Etra, Stena Recycling, Veritas. Partner tecnico: Favini.
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