III Summit Aria Pulita per il Veneto
Venezia, 25 ottobre 2024 Comunicato stampa
III Summit Aria Pulita per il Veneto
Istituzioni in dialogo per contrastare l’emergenza smog
Legambiente: evitare deroghe e rinvii se vogliamo correre verso l’aria pulita
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Si è concluso con successo il terzo Summit “Aria Pulita per il Veneto”, promosso da Legambiente Veneto in collaborazione con la Regione del Veneto e ARPAV. L’evento, che ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e cittadini, ha offerto un’importante occasione di confronto sulle sfide e le opportunità legate alla qualità dell’aria nella nostra regione.
Arpav ha avuto modo di presentare i dati relativi qualità dell’aria dell’anno in corso, sviscerando le principali sorgenti emissive che concorrono alla creazione dello smog: il riscaldamento domestico, il traffico veicolare, le attività agro-zootecniche ed il comparto industriale. A seguire Regione Veneto ha esposto gli indirizzi e le principali novità introdotte con l’aggiornamento del Piano regionale per il risanamento dell’Atmosfera, illustrando impegni e obiettivi per non mancare l’appuntamento con l’entrata in vigore della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, approvata in via definitiva lo scorso 14 ottobre e che stabilisce il rispetto entro il 2030 di limiti significativamente più severi di quelli attuali, sia pure ancora leggermente più alti dei valori di riferimento indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nota stonata è la possibilità di richiedere da parte degli Stati membri, entro il 31 gennaio 2029 e per ragioni specifiche ed a rigorose condizioni, un rinvio del termine per il raggiungimento dei valori limite di qualità dell’aria. Un rischio per il nostro Paese, purtroppo abituato all’esercizio della deroga, che potrebbe aprire al disimpegno o al rallentamento delle politiche per l’aria pulita.
L’aggiornamento del Piano regionale di risanamento dell’atmosfera, illustrato dal Direttore della Direzione Ambiente di Regione Veneto Paolo Giandon, è bene ricordare, è conseguenza dell’attivazione della procedura di infrazione per la violazione dei limiti della qualità dell’aria da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea a seguito della sentenza del maggio 2022, e del successivo Decreto Legge 121/2023 in esecuzione della medesima sentenza, che ha obbligato le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna ad aggiornare entro 12 mesi i rispettivi piani di qualità dell’aria. Regione del Veneto ha già stabilito con la DGR 238 del 2021 una serie misure di contrasto all’inquinamento che sono state recentemente prorogate e che confluiranno nel nuovo Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera attualmente in fase di approvazione finale. Importante secondo Legambiente la nuova modalità di suddivisione degli ambiti di intervento prioritari che richiama finalmente ad un impegno trasversale degli Assessorati competenti: Energia e attività produttive; Agricoltura e Trasporti.
Le principali novità del Piano sono:
L’accompagnamento di divieti e limitazioni con misure di sostegno sia per i cittadini che per le imprese,l’implementazione del catasto regionale degli impianti termici, il ricorso a fonti rinnovabili diverse dalla biomassa in nuovi edifici e ristrutturazioni e Introduzione di un contributo a copertura delle spese relative agli accertamenti sugli impianti termici da parte delle autorità competenti. Positiva anche l’introduzione del supporto regionale alla redazione dei PAESC Comunali, la realizzazione del progetto MOVE-IN e la possibilità di introdurre limitazione della velocità su strade extraurbane e autostrade che attraversano centri abitati. In ambito agricolo, è importante il rafforzamento dei divieti di combustione all’aperto di residui agricoli e forestali in determinati periodi dell’anno e l’incentivazione al loro reimpiego e l’incentivazione di pratiche di interramento immediato dei concimi azotati al fine di ridurre l’emissione di ammoniaca in atmosfera.
La tavola rotonda di confronto tra i Tavoli Tecnici Zonali del Veneto, responsabili del coordinamento delle misure mette in atto dai Comuni, ha esplicitato la presenza di una promettente armonia nella concertazione delle misure di limitazione emergenziali, utili a non peggiorare la situazione nei periodi più critici, ma ha evidenziato quanto vi siano ancora diverse resistenze nell’applicazione di ordinanze omogenee, a causa delle perplessità di alcune categorie e dell’inerzia di alcune Amministrazioni locali, che si traduco troppo spesso in deroghe alla circolazione e sospensioni delle limitazioni. Resta ancora molto da fare per quanto riguarda le misure deputate al miglioramento definitivo della qualità dell’aria, poiché le azioni strutturali suggerite anche dal Piano regionale non sono ancora stabilmente entrate a far parte dell’agire politico: iniziative come la sostituzione delle stufe con impianti più moderni e meno inquinanti, l’adesione al servizio Move-In (Monitoraggio Veicoli Inquinanti) che permetterebbe un utilizzo più consapevole del veicolo inquinante riducendo le deroghe, o la copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami con relativo immediato interramento dei concimi per evitare l’evaporazione degli inquinanti, sono azioni obbligatorie e non più rimandabili, indipendentemente dai livelli di allerta, che devono penetrare con più efficacia il territorio regionale, la cittadinanza e tutte le categorie economiche e produttive..
Da sottolineare gli interventi di Fabio Romeo, Luca Marchesi e Mario Conte – rispettivamente Dirigente della divisione III del Ministero dell’Ambiente, Direttore Generale Settore Ambiente di Regione Veneto e Presidente di Anci Veneto – che portando il punto di vista rispettivamente dello Stato, della Regione e dei Comuni, hanno indicato priorità e necessità dei diversi livelli di governo, evidenziando anche i rispettivi impegni a supporto dell’azione locale. Fabio Romeo ha sottolineato l’impegno dello Stato nello stanziamento di risorse aggiuntive per garantire l’azione di regioni e comuni, senza sottrarsi alla responsabilità collettiva per la quale in governo con il DL131/2024 ha previsto un luogo di confronto tra ministeri e regioni della pianura padana. Luca Marchesi ha rivendicato gli sforzi profusi dal settore Ambiente della regione ed ha chiesto una maggior supporto da parte dello Stato per la determinazione delle atti di sua competenza e non ha nascosto preoccupazione per i nuovi obiettivi previsti dalla direttiva europea ritenuti eccessivamente sfidanti per un’area del Paese particolarmente antropizzata e orograficamente svantaggiata come la pianura padana. Mario Conte ha sostenuto che i Sindaci non devono più essere visti solo come esecutori finali delle ordinanze di limitazione ma come alleati per una migliore pianificazione delle azioni strutturali e non solo emergenziali.
In conclusione, l’Assessore all’Ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin, ha ribadito che la sfida del risanamento dell’atmosfera per essere vinta ha bisogno dell’impegno di tutti i livelli amministrativi e ha chiesto allo Stato di giocare un ruolo da protagonista intervenendo con politiche più incisive a sostegno delle regioni e dei comuni.
Legambiente ha sollecitato le istituzioni a ragionare sulle proposte che l’associazione ribadisce da tempo per migliorare la qualità dell’aria in Veneto, puntando sulla concretizzazione di sempre più indispensabili azioni trasversali e multilivello per la riduzione delle concentrazioni di smog attraverso misure strutturali ed integrate: Dall’accelerazione della Transizione energetica, aumentando l’impegno per la diffusione delle fonti rinnovabili e dell’efficientamento energetico degli edifici e della mobilità elettrica, fino al potenziamento delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria anche attraverso al citizen science per una diffusione capillare dei dati ai cittadini. Fondamentale per Legambiente un ripensamento della mobilità urbana, con l’implementazione delle zone a basse e zero emissioni, anche ridisegnando lo spazio pubblico urbano con Città a 30 km/h, strade scolastiche e Ztl a cui aggiungere investimenti massicci nel trasporto pubblico locale, nell’aumento delle ciclabili e nell’elettrificazione di tutti i veicoli. Necessario anche un ripensamento del riscaldamento domestico, delle attività industriali – con incentivi per cittadini e imprese che decidano di investire realmente in tecnologie pulite per ridurre le emissioni – dell’agricoltura e della zootecnia, attraverso la promozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente con supporti economici per la riduzione dell’uso di fertilizzanti e pesticidi.
“La sfida della qualità dell’aria è complessa e richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti – ha dichiarato il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro – e nonostante emergano alcune luci, grazie all’impegno di Amministratori testardi e virtuosi, permangono ancora molte ombre. La salute dei cittadini è a rischio e Governo, Regioni e Comuni devono accelerare e fare ognuno la propria parte. Per ottenere aria pulita bisogna colmare i ritardi e uscire dalla fase di stallo in cui ci troviamo da troppi anni, con un impegno deciso, non più rimandabile, per tutelare la salute delle persone. Evitare di puntare su deroghe e rinvii che possano giustificare ritardi nel raggiungimento degli obiettivi, è uno degli impegni che deve essere assunto da tutti, se davvero desideriamo avviarci ad uscire speditamente dalla cronica emergenza smog che caratterizza ampie porzioni del nostro territorio, creando danno di tutti, in particolare anche alle giovani generazioni che non possiamo permetterci di condannare a respirare aria inquinata senza aver prima messo in campo ogni tentativo possibile“.
L’auspicio di Legambiente è che le nuove norme previste dalla direttiva europea e il conseguente recepimento nell’ordinamento nazionale che dovrà avvenire entro due anni, unite ad una applicazione decisa e tempestiva delle misure previste con l’aggiornamento del Piano regionale dell’Aria, possano effettivamente contribuire a ridurre gli impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sugli ecosistemi, mantenendo inalterati gli obiettivi e il ritmo previsto dalla tabella di marcia per ottenere al più presto un aria pulita.
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