Presentati i dati sul monitoraggio delle acque della costa veneta . Goletta Verde, in Veneto 2 punti su 11 campionati oltre i limiti di legge
Caorle, 10 agosto 2024 Comunicato stampa
38esima edizione di Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente che solca i mari in difesa delle acque e delle coste
Presentati i dati sul monitoraggio delle acque della costa veneta
Goletta Verde, in Veneto 2 punti su 11 campionati oltre i limiti di legge
Osservato speciale è la foce del fiume Adige
Legambiente: “Le forti piogge dei mesi scorsi hanno messo a dura prova gli impianti di depurazione che evidentemente sono sotto pressione. La foce dell’Adige ci preoccupa molto, occorre indagare sulle cause di questa criticità estendendo i controlli anche all’entroterra. Sfruttare i 22 interventi per rete fognaria e depurazione finanziati dal PNRR”
Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.
foto video goletta veneto (in aggiornamento) Link wetransfer https://we.tl/t-Lz3n0X7lY1
Presentati da Goletta Verde di Legambiente i risultati del monitoraggio delle acque delle coste del Veneto: su 11 punti campionati 2 sono risultati essere oltre i limiti di legge. Si tratta del punto presso la foce del fiume Adige tra i comuni di Chioggia (Venezia) e Rosolina (Rovigo), e la spiaggia a destra della foce del Po delle Tolle in località Barricata nel comune di Porto Tolle (Rovigo).
Questa mattina, nel corso della conferenza stampa tenutasi a bordo di Goletta Verde ormeggiata a Caorle (Venezia), sono stati presentati i dati sulla qualità delle acque delle coste venete. Dopo i saluti istituzionali dell’assessore all’Ambiente Mattia Munerotto, la portavoce di Goletta Verde Martina Palmisano insieme a Giulia Bacchiega, vicepresidente Legambiente Veneto, Maurizio Billotto, Legambiente Veneto Orientale, hanno illustrato i dati emersi dopo il prelievo e il campionamento delle acque ad opera dei volontari e delle volontarie di Legambiente.
L’attività di prelievo e campionamento è stata svolta nello scorso 16 luglio, quando sono stati monitorati 11 punti lungo la costa veneta. Di questi 11 punti 4 sono stati campionati in mare e 7 in corrispondenza di foci di fiumi e canali.
I due punti oltre i limiti di legge sono stati giudicati “fortemente inquinati”. I risultati del monitoraggio di Goletta Verde in Veneto peggiorano rispetto agli ultimi due anni quando tutti i punti campionati erano risultati a norma. A far emergere un quadro diverso molto probabilmente sono state le differenti condizioni meteo: nel 2022 e nel 2023 il periodo precedente ai campionamenti è stato caratterizzato dalla siccità mentre quest’anno, al contrario, si sono registrate forti piogge.
Osservato speciale: l’osservato speciale da Goletta Verde in Veneto è il punto di prelievo presso la foce del fiume Adige, tra Chioggia (Ve) e Rosolina (Ro). Gli “osservati speciali”, novità di quest’anno, sono quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. Il punto attenzionato viene campionato dal 2010 e ha mostrato diverse volte superamenti anche molto importanti dei limiti di legge. Negli ultimi 2 anni (2022 e 2023) era risultato nei limiti di legge, probabilmente a causa della siccità che ha colpito l’area; con l’aumento delle piogge e degli eventi estremi degli ultimi mesi, si è invece evidenziata nuovamente una situazione di criticità. Infatti, anche nel campionamento di maggio effettuato nell’ambito del progetto Operazione fiumi, i risultati ottenuti sono molto al di sopra dei limiti di legge.
“La foce dell’Adige è per noi una spia che lampeggia da tanti anni, come abbiamo più volte denunciato, ma ora è arrivato il momento di agire. Il punto campionato alla foce del fiume Adige tra Chioggia e Rosolina, per quanto riguarda gli enterococchi, è risultato fortemente inquinato, con parametri dalle 3 alle 4 volte superiori a quelli consentiti – il commento di Giulia Bacchiega, vicepresidente di Legambiente Veneto. Ci preoccupa anche lo stato morfologico dell’Adige, come ribadito pochi mesi fa nell’ambito di Operazioni Fiumi, perché questo corso d’acqua ha scarsa capacità di assorbire e far defluire le acque in caso di piena. Oltretutto abbiamo osservato che, in caso di forti piogge, gli impianti di depurazione entrano sotto stress e non riescono a svolgere a pieno la loro funzione di depurazione delle acque reflue e degli scarichi industriali. E se il fiume esonda, è bene ricordarlo, queste acque contaminate da batteri fecali, pfas, pesticidi e altri inquinanti, finiscono nelle nostre strade, case, campi, orti e giardini”.
“Con l’arrivo di Goletta Verde anche in Veneto abbiamo la possibilità di informare cittadini e cittadine sulla qualità delle acque della costa. La forza della campagna di Legambiente risiede anche nel dato storico: il monitoraggio va avanti da tanti anni e si ha l’opportunità di confrontare dati odierni con quelli degli anni passati. Infatti, mutando le condizioni meteo nel periodo del monitoraggio, sono cambiati anche i risultati. Due punti oltre i limiti di legge devono essere un campanello d’allarme per chi è deputato al controllo e alla gestione della filiera della depurazione e della rete fognaria. Bisogna aumentare i controlli e, soprattutto, sfruttare i ben 22 interventi ammessi a finanziamento dal PNRR proprio per migliorare la depurazione delle acque reflue ed efficientare la rete fognaria”, dichiara Martina Palmisano, portavoce di Goletta Verde.
Mucillagine in Alto Adriatico: il peso di agro-zootecnìa sulla salute dei mari. Sulle coste dei mari dell’Alto Adriatico, in particolare dalle Marche, Emilia-Romagna, Veneto al Friuli Venezia Giulia, sono visibili ad occhio nudo grosse chiazze di colore verde-marrone. Che cosa è? Si tratta della mucillagine prodotta dalle microalghe che emerge in superfice dai fondali marini. Da cosa deriva il fenomeno? Iniziamo col dire, sgombrando il campo da facili allarmismi, che si tratta di un fenomeno naturale e che non ha nessuna conseguenza per la salute pubblica. È diventato imponente negli ultimi tempi – non si notava da decenni – a causa dell’eccessivo apporto di nutrienti, come azoto e fosforo provenienti dal bacino del fiume Po, che alimentano una maggiore secrezione delle microalghe presenti nei fondali del litorale Adriatico. Come si chiama questo processo? Questo fenomeno si chiama eutrofizzazione: se troppo nutrite, le microalghe acquatiche crescono in modo eccessivo producendo grandi quantità di biomassa che, decomponendosi, rende l’ambiente inospitale per pesci e molluschi. A cosa è dovuto questo eccesso di nutrienti? I nutrienti, come azoto e fosforo, sono una diretta conseguenza del loro uso in agricoltura e negli allevamenti di bovini e suini. Le forti piogge dei mesi scorsi in tutto il bacino del Po hanno di fatti dilavato i terreni agricoli di queste sostanze arrivate in Adriatico attraverso il fiume Po. Il peso dell’agro-zootecnia sul mare Adriatico? Secondo i più recenti dati pubblicati dall’ISTAT, le regioni del Nord si intestano un consumo di fertilizzanti che rappresenta il 62% del dato nazionale per l’azoto e del 58% per il fosforo. Stesso discorso per gli allevamenti intensivi: nel Nord si concentra il 67% di bovini e il 90% dei suini allevati in tutta Italia. Il tutto si traduce in un grosso peso per l’Adriatico, in termini di azoto e fosforo. Uno studio di Autorità di Bacino del Po e le università di Ferrara, Parma e Torino ci dice che 251mila tonnellate di azoto finiscono ogni anno nei fiumi e nelle falde e da qui, nell’alto Adriatico mentre il quantitativo di fosforo ammonta a 73mila tonnellate all’anno.
Focus Depurazione. Quest’anno ricorrono i trent’anni della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) nel Veneto ci sono ancora 4 agglomerati in procedura di infrazione (Borca di Cadore, Falcade, Isola della Scala e Venezia) con un carico complessivo generato pari a 110.225 abitanti equivalenti (principalmente relativi all’agglomerato di Venezia). Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare queste non conformità, in parte a costruire nuove infrastrutture ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la regione Veneto, in particolare, sono 22 gli interventi ammessi a finanziamento, che renderanno conformi complessivamente circa 940.000 abitanti residenti.
Comuni Amici delle Tartarughe marine. Da oggi ai Comune di Caorle e Jesolo, così come agli stabilimenti Bibione Mare e Consorzio Arenili Caorle, sventola la bandiera “Amici delle tartarughe marine” consegnata ieri mattina a bordo di Goletta Verde. Il riconoscimento, e soprattutto dopo l’impegno degli enti, è arrivato nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest. Il progetto – e la conseguente rete dei Comuni che ne fanno parte – prevede quattro attività principali: il monitoraggio delle aree di nidificazione e la tutela dei nidi, l’informazione e la sensibilizzazione, la stipula di protocolli d’intesa con gli stabilimenti balneari e la stipula di protocolli d’intesa con i Comuni del territorio.
Partner principali della campagna sono: ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, e la media partnership de La Nuova Ecologia.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. “Transizione energetica e soprattutto Economia Circolare sono le soluzioni alla Crisi Climatica e allo sfruttamento e dispersione di risorse. Il CONOU, operativo dal 1984, è un esempio concreto di eccellenza in Europa nel settore dell’Economia Circolare; oltre a raccogliere e rigenerare tutto l’olio usato in Italia, si impegna nel sensibilizzare cittadini di oggi e di domani affinché concorrano attivamente allo sviluppo sostenibile del nostro Pianeta. Immaginate come sarebbero queste coste e questo mare oggi se in quasi 40 anni avessimo lasciato che quasi 7 milioni di tonnellate invece che raccolte fossero state disperse a terra, nei mari e nei laghi”, spiega Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area 2. “La Goletta, con gli straordinari volontari di Legambiente, ci ammonisce e ci indica la strada che tutti dobbiamo percorrere”.
Il monitoraggio scientifico I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA.
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.