Legambiente Veneto replica all’approvazione dell’emendamento “salva falò” alla Camera dei Deputati
Legambiente Veneto replica all’approvazione dell’emendamento
“salva falò” alla Camera dei Deputati
Legambiente: “Ci siamo rotti i polmoni, basta ideologia questa è una sconfitta per la salute”
Legambiente Veneto esprime profonda preoccupazione in merito all’approvazione dell’emendamento “salva falò” promosso dalla Lega alla Camera dei deputati. L’emendamento consente l’accensione di maxi-fuochi all’aperto, indipendentemente dalla concentrazione e dai valori di Pm10 e Pm2,5, rappresenta un grave passo indietro nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
L’emendamento è stato presentato come un atto di tutela delle tradizioni culturali venete, ma non tiene conto degli impatti negativi sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. In un periodo, quello invernale, in cui l’inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali emergenze ambientali come dimostrano anche i dati delle centraline di rilevamento di Arpav che riportano da inizio 2024 ad oggi più di un superamento ogni due giorni del limite di legge in tutta l’area di pianura, concedere la possibilità di accendere falò senza considerare i livelli di inquinamento dell’aria è un gesto irresponsabile e miope. L’accordo di Bacino padano tra le regioni del nord Italia avvolte dallo smog (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) che vede anche il Governo coinvolto, include tra i divieti per ridurre l’impatto nei periodi di alta concentrazione di inquinanti anche lo stop ai roghi all’aperto, ma con questo emendamento il Parlamento di fatto sconfessa il lavoro e gli indirizzi delle Regioni ed espone gravemente il Paese alla mancata ottemperanza degli obblighi a tutela della salute di tutti ed al conseguente pagamento delle sanzioni previste dalla Corte di Giustizia Europea per il superamento continuativo dei limiti di PM10 negli anni che vanno dal 2008 al 2017 che ha condannato l’Italia a pagare una multa miliardaria per inadempienza alla Commissione Europea, stimata da 1.5 a 2.3 miliardi di euro, oppure ad agire efficacemente e con urgenza per ridurre l’inquinamento delle nostre città.
Il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro, ribadisce che “è molto importante mantenere le tradizioni culturali, ma non a discapito dell’ambiente e della salute delle persone. Esistono modi alternativi per preservare e celebrare le nostre radici culturali senza compromettere il benessere delle persone e l’integrità dell’ecosistema e alcune amministrazioni virtuose hanno già dimostrato di essere all’altezza di questa sfida culturale”. “Invitiamo le istituzioni – conclude Lazzaro – a riconsiderare questa decisione intrisa di ideologia e a promuovere piuttosto politiche attive con adeguate risorse per soluzioni sostenibili che rispettino sia le tradizioni che l’ambiente. Viceversa, il deputato Bof ed i colleghi firmatari della mozione potranno ritenersi responsabili di una ulteriore nuova tassa per i cittadini italiani, dalle cui tasche dovranno andare a prelevare quei miliardi di euro necessari a pagare la multa all’europa, causata dalla loro incomprensibile azione di intralcio e sfiducia delle azioni decise dalla politica stessa ed intraprese dalle quattro regioni del bacino padano.”.
Legambiente chiede alle Istituzioni di lavorare insieme e con maggiore sintonia tra i diversi livelli di governo nazionale, regionale e locale per soluzioni serie e coerenti che aiutino a costruire un futuro in cui le nostre tradizioni possano coesistere in armonia con la natura, garantendo un ambiente salubre per le generazioni future.