Oggi a Chioggia convegno per parlare di connessioni tra fiumi e mare
Operazione Fiumi 2023 – Esplorare per Custodire
Tutti i fiumi al mare vanno. Incontrandosi che diranno?
Oggi a Chioggia convegno per parlare di connessioni tra fiumi e mare
Legambiente: “più aree protette per tutelare gli ecosistemi e accompagnare lo sviluppo di buone pratiche sostenibili”
Tappa speciale oggi a Chioggia (VE) per l’equipaggio di Operazione Fiumi, la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente Veneto, realizzata grazie al supporto tecnico di ARPAV e per l’edizione 2023 in collaborazione con COOP Alleanza 3.0 e ANBI Veneto (l’Associazione regionale dei Consorzi di bonifica) e con il partner tecnico Strada Srl.
Incontro pubblico oggi all’IperCoop di Chioggia dal titolo “Tutti i fiumi al mare vanno, incontrandosi che diranno?”, frase presa in prestito dallo scrittore Gianni Rodari, per ragionare sulle strette connessioni tra fiumi e mare e sull’importanza di promuovere interventi di tutela della salute di entrambi gli ecosistemi. Obiettivo dell’incontro organizzato da Legambiente è anche quello di promuovere la conoscenza delle buone pratiche che possono contribuire alla riduzione della pressione antropica su fiumi e coste della nostra regione.
Nell‘occasione Legambiente ha presentato una sintesi dello stato di salute dei quattro fiumi che sfociano in questa porzione di costa, Adige, Bacchiglione, Brenta e Fratta Gorzone, “fotografati” dalla Campagna Operazione Fiumi nel maggio scorso.
La fotografia scattata dalla Campagna sui 4 fiumi conferma anche per il 2023 più di una criticità riferite proprio alla presenza di batteri fecali, sia sul fiume Adige che sul Bacchiglione, con valori da non sottovalutare. Per il terzo anno consecutivo i due corsi d’acqua presentano infatti punti che superano i 1.000 MPN/100ml, ovvero l’indicatore di buona qualità indicato da Arpav. Secondo i dati raccolti da Legambiente dei 7 punti monitorati sull’Adige, 5 risultano oltre il limite e uno è di poco sotto, mentre per il Bacchiglione dei 6 punti monitorati, 4 risultano oltre i limiti, di cui 2 anche oltre il limite allo scarico di 5.000 (MPN/100ml). L’entità dei valori di batteri fecali in alcuni dei punti monitorati e la loro reiterazione negli anni, è tale da spingere Legambiente a lanciare un appello a coordinarsi per intervenire sul fronte della depurazione, rivolto ai Comuni afferenti ai bacini idrografici di questi corsi d’acqua. Discorso più complesso per il Fratta Gorzone, che pur senza particolari allarmi quest’anno sul fronte della qualità microbiologica del fiume, resta gravemente contaminato sotto il profilo chimico e continua a destare enorme preoccupazione. Il corso d’acqua è ancora pesantemente contaminato da Pfas, metalli pesanti, cromo totale, cloruri e solfati, sostanze che che rappresentano una minaccia sia per l’ecosistema acquatico che per la salute umana e che devono essere fortemente ridotte se non eliminate.
Per il Brenta i dati raccolti con Operazione Fiumi non hanno rilevato particolari criticità riferite alla presenza di Escherichia Coli: nessun punto è risultato inquinato. Una buona salute del fiume che per Legambiente deve stimolare in positivo l’attivazione di nuove aree protette nella nostra regione per garantire la tutela e valorizzare gli ecosistemi naturali. In tal senso i margini di miglioramento sono ampi: nella nostra regione le aree protette vanno poco oltre il 5% della superficie totale (contro il dato nazionale all’11%) e sono insufficienti anche le aree marine protette. Il Veneto nel complesso è lontanissimo dagli obiettivi europei che fissano al 30% la superficie di territorio e mare da tutelare entro il 2030.
Nota: Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli.
FIUME | LOCALITÀ – COMUNE | PROV. | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
ADIGE | BUSSOLENGO | VR | 1081 | 13,7 | 241 |
ADIGE | ZEVIO | VR | 990 | 13,9 | 230 |
ADIGE | LEGNAGO | VR | 1396 | 15,3 | 239 |
ADIGE | MASI | PD | 3448 | 16,1 | 241 |
ADIGE | BOARA POLESINE – ROVIGO | RO | 4352 | 17,5 | 244 |
ADIGE | ANGUILLARA
VENETA |
PD | 3873 | 17,5 | 249 |
ADIGE | ROSOLINA | RO | 311 | 19 | 279 |
FIUME | LOCALITÀ – COMUNE | PROV. | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
BACCHIGLIONE | CALDOGNO | VI | 373 | 15,8 | 566 |
BACCHIGLIONE | VICENZA | VI | 2755 | 15,6 | 611 |
BACCHIGLIONE | VICENZA | VI | 14136 | 20 | 636 |
BACCHIGLIONE | TENCAROLA – SELVAZZANO DENTRO | PD | 120 | 21,1 | 633 |
BACCHIGLIONE | RONCAJETTE | PD | 7701 | 19,8 | 479 |
BACCHIGLIONE | PONTELONGO | PD | 2064 | 21,4 | 634 |
FIUME | LOCALITÀ – COMUNE | PROV. | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
FRATTA GORZONE | COLOGNA VENETA | VR | 1539 | 17,8 | 801 |
FRATTA GORZONE | VIGHIZZOLO D’ESTE | PD | 243 | 20,8 | 817 |
FRATTA GORZONE | CAVARZERE | VE | 158 | 21,6 | 775 |
FIUME | LOCALITÀ – COMUNE | PROV. | Escherichia coli MPN/100ml | T (°C) | CONDUCIBILITÀ uS/cm |
BRENTA | BASSANO DEL GRAPPA | VI | 323 | 12,8 | 256 |
BRENTA | FONTANIVA | VI | 496 | 14 | 268 |
BRENTA | CADONEGHE | PD | 85 | 19,3 | 314 |
BRENTA | VIGONOVO | PD | 63 | 20 | 328 |
BRENTA | PIOVE DI SACCO | PD | 175 | 19,5 | 328 |
BRENTA | CHIOGGIA | VI | 203 | 23,3 | >4000 |
“L’afflusso di inquinamento dai corsi d’acqua, così come la presenza di microplastiche sono elementi critici da affrontare con urgenza che mettono a rischio la qualità dell’ecosistema marino e del pescato dei nostri mari già stressato da sovrasfruttamento e cambiamenti climatici – dichiara Giuseppina De Castro dell’Ufficio Biodiversità e Aree Protette di Legambiente – è quindi necessario promuovere, oltre ad un’efficace depurazione capace di garantire la balneazione delle nostre coste, anche una più forte tutela e valorizzazione della biodiversità degli ecosistemi fluviali e marini. Se in relazione alle acque interne la costituzione dei Parchi rappresenterebbe un fondamentale aiuto per la tutela e valorizzazione degli ambienti attraversati dai corsi d’acqua, non solo in ottica di protezione della biodiversità ma anche rispetto alla gestione della risorsa idrica, per quanto riguarda il Mare Adriatico la costituzione di aree marine protette offrirebbe l’opportunità di fare più cose e meglio di quante se ne possano fare dove il mare non è tutelato, garantendo la rigenerazione degli stock ittici e la ricomposizione degli ecosistemi minacciati da sistemi di pesca dannosi e non sostenibili”.
“La vita nel Mar Adriatico non è minacciata solo dal pericolo inquinamento – dichiara Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto – ma anche dallo sovrasfruttamento dovuto a modelli poco compatibili come quello della pesca a strascico, in procinto di essere bandita a livello europeo. Ciononostante, continua ad ospitare importanti aree di riproduzione ed accrescimento di specie commerciali e una varietà di habitat sensibili. È quindi importante non solo aumentare la diffusione delle aree protette, indispensabili per tutelare questo straordinario patrimonio, ma anche favorire la conoscenza delle buone pratiche in materia di gestione della piccola pesca artigianale e sostenibile e della valorizzazione del pescato locale. Esempi concreti per una coesistenza possibile e proficua tra attività economiche e tutela ambientale”.
Dalla qualità alla quantità, l’obiettivo dell’associazione ambientalista è quello di osservare il territorio e far conoscere le necessarie azioni da intraprendere in tutti i settori coinvolti, per sollecitare politiche di controllo e di pianificazione sempre più attente alla qualità ecologica degli ecosistemi fluviali. Uno spazio importante Legambiente lo dedica alle buone pratiche di gestione della risorsa idrica che sono presenti in Veneto, grazie alle collaborazioni con Coop Alleanza 3.0 e ANBI Veneto.
«Proteggere e preservare gli ecosistemi marini e fluviali è un dovere che come Coop Alleanza 3.0 dobbiamo e soprattutto vogliamo adempiere, sostenendo progetti ed iniziative promosse da realtà che dedicano la propria professionalità a questo come Legambiente» dichiara il consigliere di amministrazione di Coop Alleanza 3.0, Daniel Tiozzo «Il principio di sviluppo sostenibile che ci guida comporta anche la costruzione di importanti sinergie e politiche di filiera con tutto il territorio e con la comunità insieme a tutto il sistema cooperativo qui rappresentato da Legacoop Veneto. La valorizzazione dei produttori locali con cui è possibile incontrarsi anche sul comune terreno della sostenibilità ambientale è una caratteristica distintiva della cooperazione.»
LA CAMPAGNA OPERAZIONE FIUMI
I parametri osservati in questa terza edizione, oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque - sono il Glifosate e i Clorpirifos. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro Paese. I Clorpirifos sono sostanze attive insetticide ad ampio spettro di azione utilizzate per la difesa di diverse colture, in particolare la vite, dalla cicalina responsabile della diffusione del virus della flavescenza dorata. Sull’utilizzo di questa sostanza si sta dibattendo in Veneto da molte settimane, nonostante sia stato bandito dall’Unione Europea nel 2020 per accertati rischi sanitari.
Le indagini microbiologiche delle acque si sono svolte nel mese di maggio: in totale sono 110 i campioni raccolti lungo 9 fiumi della regione e consegnati ai laboratori di Arpav. Con la ricerca di questi inquinanti Legambiente intende monitorare la presenza di eventuali criticità. I risultati dell’indagine chimica saranno presentati a fine anno con il report conclusivo della Campagna. La fotografia scattata da Legambiente non sostituisce i monitoraggi ufficiali ma si affianca alle indagini dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente che monitora con continuità i corsi d’acqua restituendo ogni anno un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione.