BLUE LAKES: il webinar d’avvio per la costruzione partecipata della Carta del Lago di Garda sulle microplastiche
Comunicato alla stampa
Il 23 febbraio si terrà online il Webinar che aprirà la consultazione della Carta del Lago un impegno volontario degli stakeholder pubblici e privati che operano nel lago di Garda finalizzato ad adottare una serie di misure volte a ridurre il problema delle microplastiche. La partecipazione al webinar è gratuita e aperta a tutti.
Il lago rappresenta anche una naturale tavola rotonda: un luogo di discussione che permette a tutti coloro che vivono e fruiscono di questo delicato e meraviglioso ambiente di prendersene cura. Il progetto LIFE Blue Lakes mira a facilitare questa tavola rotonda dedicata alla tutela dei laghi, in particolare focalizzando l’attenzione sulla dispersione delle microplastiche e dei detriti plastici nel lago. Il lago di Garda è uno dei cinque siti pilota del progetto.
In questo progetto, l’Azione B.1 prevede la creazione partecipata della Carta del Lago: un impegno volontario degli stakeholder pubblici e privati che operano nelle aree lacustri finalizzato ad adottare una serie di misure, normative e non, volte a ridurre il problema delle microplastiche. In linea con la Strategia Europea per le Plastiche nell’Economia Circolare, la Carta del Lago raccoglie buone pratiche e comportamenti virtuosi ed è volta a ridurre la minaccia costituita dalla microplastica all’ecosistema del lago e a migliorare la qualità della vita delle comunità lacustri.
La Carta del Lago di Garda, infatti, sarà un documento che verrà discusso ed implementato attraverso diverse attività partecipative realizzate tra febbraio e giugno 2021 e che verrà finalizzata grazie al contributo degli stakeholder pubblici e privati interessati del lago.
23 febbraio (17:00 – 18:30): si svolgerà il Webinar di avvio del percorso partecipativo che porterà alla strutturazione della Carta del Lago di Garda con la partecipazione dei portatori d’interesse operanti nel lago: il documento dedicato a tutelare l’importante e delicato ecosistema lago dalle microplastiche.
Nell’evento online si alterneranno diversi relatori tra cui: i referenti di Legambiente nazionale e Legambiente Lombardia, Legambiente Veneto e Legambiente Trento, ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche e Punto 3 Srl.
I diversi interventi illustreranno il contesto nazionale e locale del problema delle microplastiche e si presenteranno gli strumenti di consultazione e integrazione partecipata della Carta del Lago, che si aprirà alla consultazione on line. Si presenteranno inoltre le prossime attività alle quali potranno partecipare gli stakeholder interessati alla tutela e sviluppo del lago di Garda.
Al termine del webinar si potranno porre domande ai relatori e offrire il proprio punto di vista mediante diverse modalità di interazione.
L’evento si terrà sulla piattaforma GoToWebinar e per partecipare sarà semplicemente necessario iscriversi al link:
https://attendee.gotowebinar.
Dal giorno del webinar la bozza di Carta del Lago di Garda sarà consultabile su una piattaforma digitale nella quale si potranno leggere punto per punto le azioni proposte, valutarne la priorità, suggerire delle integrazioni e lasciare commenti.
Partecipare alla costruzione di tale documento sarà semplice e la partecipazione dei portatori d’interesse sarà significativa per il futuro del lago per la tutela dalle microplastiche.
Infatti, i residui di plastica sono un inquinante negli ambienti di tutto il mondo. A causa delle sue caratteristiche, la plastica si decompone difficilmente e permane nell’ambiente a lungo. Le fonti di dispersione di plastica sono molteplici, ma possono essere ricondotte principalmente al comportamento umano, consapevole o meno. Le microplastiche, ossia le particelle di plastica con dimensione inferiore ai 5 millimetri, sono sempre più presenti negli ecosistemi marini e terrestri. Si tratta di un inquinamento di difficile quantificazione e impossibile da rimuovere totalmente. Qualsiasi rifiuto di materia plastica che raggiunge gli ambienti naturali rischia con il tempo di decomporsi e diventare microplastica. Infatti, le microplastiche derivano dalla disgregazione dei rifiuti dispersi nell’ambiente ma possono avere anche una diversa origine. Si tratta, ad esempio, di pellets da pre-produzione industriale, fibre tessili dalle lavatrici o microsfere utilizzate nella cosmesi. Le conseguenze della loro presenza negli ambienti acquatici sono diverse e si possono riassumere considerando: la possibilità di ingestione, da parte degli organismi lacustri e terrestri e la conseguente sensazione di falsa sazietà che porta a non nutrirsi; il bioaccumulo nella rete trofica, la tossicità per assorbimento delle sostanze inquinanti presenti nell’ambiente ma anche per gli additivi contenuti nella plastica, il trasporto di specie aliene che viaggiano con i frammenti. Ma, mentre per le acque marine questi effetti sono studiati da diversi anni, per le acque interne gli studi sono ancora limitati.
Il Lago di Garda negli anni scorsi ha fatto parte di alcune ricerche di ENEA e Legambiente nell’ambito della “Goletta dei Laghi”. Tali campionamenti hanno dimostrato la presenza di siti con percentuali significative di microplastiche. I primi campionamenti svolti nel 2016 hanno rilevato 25 mila particelle/km2 di superficie, nel 2017 i transetti di campionamento delle acque superficiali sono aumentati ed il sito con la maggior densità era di 10 mila particelle/km2 in corrispondenza della porzione più antropizzata del lago nel punto di allargamento del suo bacino. Nel 2018 è stata stimata una densità media di oltre 36.000 particelle/km² di superficie del Lago. Gli ultimi dati, riferiti al 2019 hanno rilevato una media pari a 131.619 particelle per chilometro quadrato di superficie. Microparticelle sono state trovate anche in profondità, con un campionamento in colonna d’acqua grazie al quale è stato rilevato un dato medio di 0,49 particelle per metro cubo di acqua filtrata.
In questo contesto, è stato promosso il progetto LIFE Blue Lakes che affronta il problema delle microplastiche nei laghi italiani e tedeschi attraverso un approccio integrato di governance, formazione, strumenti tecnologici e di monitoraggio, azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte alle istituzioni, ai soggetti interessati e ai cittadini. Tra i partner di progetto -realizzato con il contributo della Commissione Europea e cofinanziato da PlasticsEurope, Associazione dei produttori di materie plastiche- si annoverano: Legambiente, ARPA Umbria, l’Università Politecnica delle Marche l’Autorità di Bacino dell’Appenino Centrale, ENEA, Global Nature Fund, la fondazione internazionale del Lago di Costanza.