Ipotesi di nuova linea per inceneritore di Padova: non insabbiamo l’economia circolare
Prima è necessario disegnare la strategia con il nuovo piano rifiuti
Già tre mesi fa, il 5 Giugno (in relazione all’iter autorizzativo del nuovo termovalorizzatore di Venezia), Legambiente aveva segnalato a più riprese al presidente Zaia e all’assessore all’ambiente Bottacin il rischio di sbandamento del sistema di gestione dei rifiuti con il fioccare di ipotesi più o meno concrete di nuovi impianti o di nuove linee di incenerimento sul territorio regionale, quali la riaccensione dell’impianto di Ecoprogetto-Veritas a Fusina e appunto la rimodernizzazione delle linee di incenerimento di Hera-AcegasApsAmga a Padova con la costruzione di una quarta linea.
Ipotesi che si sono puntualmente materializzate e che preoccupano in quanto non vi è ancora una visione chiara sul futuro della gestione dei rifiuti in Veneto. “Con un piano rifiuti in scadenza e scenari già superati dagli obiettivi per l’economia circolare – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – non ci possiamo permettere di ragionare su autorizzazioni e modelli di gestione del passato che rischiano di insabbiare lo sviluppo dell’economia circolare, che oggi vede il Veneto protagonista a livello mondiale. Basti pensare ai primi impianti su scala industriale al mondo per il riciclo al 100% dei pannolini o per produzione di butandiolo da materie prime rinnovabili.”
Secondo Legambiente va risolto il nodo dell’eventuale capacità impiantistica di questi impianti che non può in ogni caso prescindere dalla condizione sine qua non che vede la riduzione della produzione di rifiuti e la drastica riduzione della frazione del secco non riciclabile. Un impegno che Legambiente pretende da ogni ambito di bacino che deve almeno garantire il raggiungimento dei 75kg di residuo secco pro capite per anno in ogni territorio della regione, obiettivo minimo che secondo Legambiente dovrà costituire le fondamenta del prossimo piano rifiuti regionale. Traguardi senz’altro ambiziosi ma alla portata del Veneto come dimostrano le straordinarie performance di alcuni distretti come quelli del Trevigiano e della Bassa Veronese.
“Bisogna far crescere la raccolta differenziata e diminuire la quota di rifiuti che viene conferita in discarica o bruciata” commenta Sandro Ginestri presidente di Legambiente Padova. “Per questo è importante proseguire con la diffusione della raccolta porta a porta. Per quanto riguarda gli impianti di smaltimento, non siamo contrari ad un loro ammodernamento ma pensiamo che la capacità di incenerimento dell’impianto di San Lazzaro debba diminuire vista anche la realizzazione del nuovo polo della Salute di Padova Est a poca distanza. Da quel che leggiamo sui giornali invece la quarta linea permetterebbe di aumentare la quantità di rifiuti che verrebbero bruciati.”.