Scatta il semaforo arancione in tutti i capoluoghi tranne Belluno, metà della popolazione veneta è soffocata dall’emergenza smog
Mezzo Veneto bloccato dall’emergenza smog: a seguito del superamento di quattro giorni consecutivi del valore limite giornaliero di 50 µg/m3, è stato attivato da martedì il semaforo arancione negli agglomerati di Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza e a Rovigo. Semaforo arancione anche nei comuni sopra i 30mila abitanti di Castefranco veneto (TV) e di Chioggia (VE), con l’adesione volontaria di Bovolone (VR), Este (PD), Legnago (VR), Monselice (PD), Piove di sacco (PD), Tribano (PD).
Dall’inizio dell’anno gli sforamenti del valore giornaliero di legge del Pm10 si contano a decine nelle città venete (dati Arpav) andando a definire una impietosa classifica che vede emergere come peggiore Rovigo (33), a cui mancano solo due giorni per arrivare già a febbraio al limite annuale dei 35 sforamenti. Seguono poi Treviso (30), Padova (29), Verona (29), Vicenza (29) e Venezia (28). Inoltre è importante sottolineare come a Venezia, Padova e Rovigo si arrivi a valori di concentrazione giornaliera di inquinanti in atmosfera che sono oltre il doppio di quelli definiti dalla legge. Questa cronica situazione dimostra chiaramente che la salute dei cittadini del veneto è in reale pericolo e non può essere sottovalutata oltre.
“I dati mostrano ancora una volta quanto sia cronica ed ubiquitaria l’emergenza smog in Veneto – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – rendendo evidente che non bastano più le ordinanze a macchia di leopardo dei singoli Comuni se la Regione non si impegna ad intervenire con coraggio e responsabilità di coordinamento, a partire dall’obbligo di adesione all’Accordo di bacino padano per tutti i Comuni del Veneto. Spetta ai Sindaci intervenire e porre in essere ogni atto necessario a tutelare la salute dei cittadini, ma programmazione e prevenzione sono competenze che la Regione ha e che dovrebbe iniziare a mettere in campo, rinunciando ai soliti e facili scaricabarile”.
Continua la mobilitazione contro lo smog di Legambiente in tutta la regione per stimolare la politica ad intervenire con serietà ed urgenza. A Rovigo Legambiente ha monitorato la qualità dell’aria in alcuni punti critici della città attraverso un hotspot mobile e insieme agli studenti del Liceo Scientifico Paleocapa ha raccolto dati relativi ai flussi di traffico in entrata e in uscita dal quartiere Commenda.
Il 23 febbraio importante appuntamento alle 15 sul Liston a Padova per #sMOgBILITIAMOCI: flash mob di sensibilizzazione per divulgare l’appello lanciato da Legambiente Padova e sottoscritto da decine di realtà locali, per un città senza smog che investa nel Trasporto Pubblico Locale, sulla mobilità a zero emissioni e in una radicale riqualificazione energetica degli edifici.
Tutti possono contribuire e aderire alla campagna antismog di Legambiente: nelle sedi dei circoli dell’associazione è possibile ritirare una piccola federa bianca di cotone “acchiappa smog” da appendere alla finestra o al balcone lasciando che catturi la maggior quantità di particolato possibile, almeno per un mese. A Mirano il 22 febbraio appuntamento in piazzetta Errera per conoscere meglio le modalità per attivarsi.