MITENI COME UNA FAINA NEL POLLAIO
Miteni si aggrappa alla magistratura anziché preoccuparsi dei danni fatti.
LEGAMBIENTE: Nominare subito un commissario straordinario che risponda in modo chiaro e univoco all’arroganza dell’azienda e gestisca l’emergenza PFAS senza perdere ulteriore tempo
Era nota da tempo, come confermato dalle notizie sulla stampa, che un’azione giudiziaria sarebbe stata avviata da Miteni. Un ricorso con richiesta di risarcimento a diversi Enti che ammonta a quasi 100 milioni di euro e che appare oltremodo deprecabile, per un’azienda che sembra preferisca impegnare tempo e risorse per aggrapparsi ai cavilli della giurisprudenza amministrativa anziché accettare la necessaria imposizione di maglie strette per l’individuazione degli inquinanti ed accelerare il piano di caratterizzazione con successiva ed indifferibile bonifica ambientale del territorio e della falda. La principale responsabile dell’inquinamento da PFAS, ricordiamo, è proprio l’azienda di Trissino, come confermato a più riprese da vari Enti tra cui Arpav.
Un atteggiamento, quello della Miteni, che richiama la Regione e il Governo a procedere in maniera decisa e univoca per evitare di ritardare soluzioni che aspettiamo già da troppo tempo. Legambiente Veneto lo ha ribadito anche in occasione dell’audizione con la Commissione Regionale sui PFAS, soprattutto per quanto riguarda l’istituzione da parte della Regione del Comitato Tecnico. Tale organo, formato dagli stessi enti della conferenza dei servizi, sembra non essere previsto dalla legge e pare aver deliberato tutte le importanti decisioni relative al procedimento di bonifica senza avere l’autorità giuridica per farlo. “Avevamo allertato a proposito i Consiglieri Regionali componenti della Commissione rispetto a questa possibile falla dovuta alla mancata assunzione di responsabilità sul procedimento da parte della Regione Veneto – commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – invitandoli ad approfondire la veridicità di questa condizione ed eventualmente intervenire per individuare le forme legali affinché il coordinamento e le responsabilità del procedimento ricadessero al più presto in capo alla Regione Veneto e non altri. Vista la gravità della situazione non possiamo più permetterci di cadere in imprecisioni amministrative che creano ritardi e vanificano le decisioni prese a danno e beffa dei cittadini inquinati.”.
Legambiente perciò ritiene inderogabile ed urgente che Gentiloni prenda in carico la gestione dell’emergenza nominando subito un commissario straordinario che abbia tutti i poteri e le competenze necessarie per occuparsi di uno dei più gravi disastri ambientali di questa regione.
Un atteggiamento, quello della Miteni, che richiama la Regione e il Governo a procedere in maniera decisa e univoca per evitare di ritardare soluzioni che aspettiamo già da troppo tempo. Legambiente Veneto lo ha ribadito anche in occasione dell’audizione con la Commissione Regionale sui PFAS, soprattutto per quanto riguarda l’istituzione da parte della Regione del Comitato Tecnico. Tale organo, formato dagli stessi enti della conferenza dei servizi, sembra non essere previsto dalla legge e pare aver deliberato tutte le importanti decisioni relative al procedimento di bonifica senza avere l’autorità giuridica per farlo. “Avevamo allertato a proposito i Consiglieri Regionali componenti della Commissione rispetto a questa possibile falla dovuta alla mancata assunzione di responsabilità sul procedimento da parte della Regione Veneto – commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – invitandoli ad approfondire la veridicità di questa condizione ed eventualmente intervenire per individuare le forme legali affinché il coordinamento e le responsabilità del procedimento ricadessero al più presto in capo alla Regione Veneto e non altri. Vista la gravità della situazione non possiamo più permetterci di cadere in imprecisioni amministrative che creano ritardi e vanificano le decisioni prese a danno e beffa dei cittadini inquinati.”.
Legambiente perciò ritiene inderogabile ed urgente che Gentiloni prenda in carico la gestione dell’emergenza nominando subito un commissario straordinario che abbia tutti i poteri e le competenze necessarie per occuparsi di uno dei più gravi disastri ambientali di questa regione.