17 Luglio 2017
Legambiente: “Il Ministero della Salute abbassi i valori di performance”
In un’affollata tribuna del palazzetto dello sport di Brendola, per l’incontro organizzato da Legambiente ed il Coordinamento Acqua Libera dai PFAS, oltre 500 cittadini hanno assistito e si sono confrontati con l’On Bratti – Presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, il Sottosegretario Degani-Ministero dell’Ambiente, il dott. Trolese–Viveracqua–consorzio dei gestori delle risorse idriche del Veneto. Unica assente la Regione Veneto che attraverso il suo Presidente Luca Zaia ha inviato una lettera, letta in apertura del convegno, in cui sottolinea la volontà di non sottrarsi al confronto ma che non ha ritenuto né di partecipare né di delegare alcuno.
Importante novità della serata l’annuncia l’On. Bratti: la riapertura delle indagini della commissione bicamerale per il tema dei PFAS. La commissione ha infatti poteri di indagine ed investigazione e l’On. Bratti ha annunciato la volontà, alla luce delle recenti sviluppi delle indagini del NOE, di far luce ulteriore su questa questione, sottolineando l’importanza di applicare il principio “chi inquina paghi”. La notizia è stata accolta con favore anche dal Sottosegretario Degani, la quale sottolinea l’avvenuto stanziamento di 80 milioni di euro per la realizzazione di una presa sicura per gli acquedotti a fronte di progetti esecutivi redatti in tempi certi e la che la palla è passata alla Regione sia per la progettazione delle opere che per la gestione della problematica sanitaria. La Regione, la cui assenza si è sentita molto, è infatti l’ente che per competenza territoriale diretta è preposto alla gestione dell’emergenza. Passaggio questo sottolineato anche dalla nota fatta pervenire al convegno a firma della dott.ssa Gaia Checcucci – della direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell’ambiente – la quale ricorda come la Regione Veneto, nell’ambito della sua autonomia di gestione, debba attuare tutte le misure necessarie a contrastare tale fenomeno di contaminazione da PFAS.
Legambiente, attraverso le parole del Direttore Generale Nazionale Stefano Ciafani, ha ritenuto indispensabile ribadire la necessità del via immediato ai lavori per una nuova presa dell’acquedotto per fornire ai cittadini acqua pulita senza l’utilizzo di filtri ai carboni attivi ed ha invocato un urgente un intervento del Ministero della Salute per un ulteriore abbassamento dei valori di performance affinché si raggiunga il prima possibile un valore di PFAS tendente a zero per le acque potabili.
Luigi Lazzaro, Presidente regionale dell’associazione ambientalista, al termine dell’incontro auspica che vengano presto resi noti i dati della mappatura per le matrici alimentari prodotte all’interno delle aree contaminate e sulla base delle notizie ad oggi disponibili rilevate dalle indagini del NOE di Treviso, chiede l’applicazione della legge sugli Ecoreati che prevede, tra l’altro, la responsabilità giuridica delle aziende, l’obbligo di bonifica. Bonifica che appare indifferibile per il sedime della Miteni S.p.a. come per il bacino dell’Agno Fratta Gorzone, da decenni contaminato dai reflui industriali della valle del Chiampo. Infine, sulla base della sollecitazioni scritte ricevute dal presidente della Regione, Legambiente annuncia una prossima richiesta di appuntamento al Presidente Zaia, per concordare la sua presenza ad un prossimo appuntamento pubblico.
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