“PRESIDENTE, CI SIAMO ROTTI I POLMONI” Comunicato stampa
“PRESIDENTE, CI SIAMO ROTTI I POLMONI. INTERVEGA SUBITO PER TUTELARE LA SALUTE DEI VENETI”
Nella giornata del 1 Febbraio, nonostante l’inizio delle pioggie, si sono registrati ancora superamenti molto diffusi del valore limite giornaliero di PM10, e concentrazioni superiori ai 100 µg/m3 nelle centraline di TV- Via Lancieri (147 µg/m3), Legnago (141 µg/m3 ), VE- Parco Bissuola (123 µg/m3), RO-Centro (119 µg/m3 ), VE –Sacca Fisola (116 µg/m3 ), PD-Mandria (101 µg/m3 ) e Area Feltrina (101 µg/m3 ). Solo martedì scorso, tutte le centraline della rete regionale, senza nessuna esclusione, hanno registrato superamenti del valore limite giornaliero di PM10, con concentrazioni significativamente superiori ai 100 µg/m3. Le ricordiamo, che il superamento della soglia dei 100 µg/m3 per 3 giorni consecutivi fa scattare il livello di criticità 2 e tale livello di criticità è stato raggiunto negli Agglomerati di Treviso, Venezia, Vicenza e Verona, Padova e nella città di Rovigo. Solo grazie al passaggio di impulsi umidi associati con precipitazioni e temporanei rinforzi della ventilazione da ieri in corso, potremo tornare nel fine settimana a valori di PM10 al di sotto del limite di legge su gran parte della regione.
Con queste parole l’agenzia regionale per l’ambiente ha descritto la situazione di questi giorni riguardo allo smog nella pianura veneta, parole che devono ulteriormente preoccupare e rendono evidente quanto l’emergenza inquinamento atmosferico sia ormai, purtroppo conclamata. Area Dolomitica esclusa, le polveri sottili invadono sempre più non solo le nostre città, ma anche tutti i Comuni limitrofi. Questo inizio 2017 ci sta vedendo soffocare, nella morsa dello smog: Vicenza 23, Padova, Treviso, Venezia 22, Rovigo 18, Verona 17, sono i numeri impietosi dei superamenti del valore limite già registrati dal 1° gennaio di quest’anno.
Ricordiamo che oltre al limite di 35 giorni consentiti di sforamento dei livelli giornalieri di PM10 (obiettivo mai raggiunto da 13anni per 6 Comuni capoluogo di provincia su 7), il limite di legge previsto è di 50µg/m3 e che l’OMS consiglia di non superare i 25 infatti di PM10 si muore: in Europa sono stimate a 467mila le morti annuali a causa dello smog di cui almeno 66.000, ogni anno, in Italia.
Perchè ci rivolgiamo al presidente Zaia?
La qualità dell’aria nelle città italiane deve diventare una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo a condannare i cittadini a respirare aria inquinata. Per questo lo scorso 30 gennaio ci siamo recati a Bologna – cogliendo l’occasione dell’incontro governativo sulla qualità dell’aria tra le Regioni dell’area padana con il ministro dell’Ambiente Galletti – ed abbiamo consegnato brevimano a tutti i componenti del tavolo il nostro dossier Mal’aria di città 2017 – Come ridurre lo smog, cambiando le città in 10 mosse, una ricetta completa di proposte e soluzioni da mettere in pratica e che chiama in causa prima di tutto i Comuni e le Regioni, e poi il governo, ciascuno per le sue competenze. Abbiamo anche chiesto l’istituzione e l’avvio di un coordinamento forte e permanente tra i diversi livelli di governo del territorio, autorità ambientali e sanitarie e i diversi soggetti interessati, per riuscire ad essere efficaci nell’azione.
Purtroppo l’Assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin ha preferito negare seduta stante ogni possibilità di confronto, scegliendo la propaganda politica invece della discussione nel merito del problema. L’ultima serie di imbarazzanti dichiarazioni ufficiali dell’Assessore regionale all’Ambiente (tralasciando gli insulti rivolti a Legambiente e che rigiriamo al mittente), sono atte a minimizzare la realtà e, peggio ancora, a mistificare i dati ufficiali di ARPAV.
Limitarsi a dichiarare in questa emergenza che il trend del PM10 è in diminuzione nel lungo periodo, non può esulare la Regione dal preoccuparsi per la salute dei veneti oggi. Siamo consapevoli che proprio la salute è tra le principali priorità della Sua amministrazione e no, non ci siamo accorti oggi della grave situazione in cui versa il nostro territorio giacché è da anni che chiediamo un intervento strutturale, inascoltati. Siamo anche ben consci sia della particolare morfologia del bacino padano che favorisce il ristagno atmosferico, ma che non può essere un alibi: la salute va tutelata ovunque, a maggior ragione in pianura padana. Conosciamo, infine, le azioni inserite nel piano di tutela e risanamento dell’atmosfera, che prevede alcune apprezzabili specifiche azioni per la lotta all’inquinamento ma che nell’emergenza non possono bastare e soprattutto nulla dice sulle misure strutturali per prevenire il fenomeno.
Insomma, ci siamo rotti i polmoni.
Chiediamo perciò al presidente Zaia di intervenire direttamente ed urgentemente, attuando, fin da subito, misure ordinarie e straordinarie per tutelare la salute dei cittadini veneti. Oltre a controllare che vengano rispettate le indicazioni previste dalla DGR 1909 del 29/11/2016 sul contrasto all’inquinamento da PM10 sollecitando tutte le amministrazioni pubbliche a dare approfondita comunicazione ai cittadini ed attuare i controlli affinché vengano osservate le altre prescrizioni, Chiediamo che venga finanziato immediatamente un potenziamento dei mezzi pubblici locali, raddoppiando gli investimenti negli agglomerati urbani e che venga favorito il loro utilizzo attraverso una politica incentivante come ad esempio l’estensione alla validità del biglietto all’intera giornata.
Per sottolineare l’urgenza della questione, anche oggi Legambiente è in alcune piazze del Veneto per contribuire a dare una corretta informazione ai cittadini e presentare altre proposte strutturali che saremo lieti di discutere con il Presidente e la sua Giunta qualora decidessero di affrontare l’emergenza in maniera decisa dimostrando così un vero impegno per la salute dei cittadini Veneti.
Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto