Treviso, in città i decibel assediano i cittadini. Smog in calo grazie alla pioggia
Veneto ancora sotto la morsa dell’inquinamento atmosferico
Nei primi 60 giorni del 2016 le concentrazioni di PM10 sono tornate a salire. Molti capoluoghi veneti si avvicinano ormai al famigerato limite dei 35 giorni annui di superamento: Venezia (30 giorni); Treviso (29); Padova (29); Rovigo (21); Verona (20)
Legambiente: “La Regione scarica ancora una volta le responsabilità sui sindaci. Non basteranno provvedimenti-spezzatino per evitare un nuovo anno record di inquinamento”
Oltre cinquecento a bordo del convoglio ambientalista per visitare la mostra interattiva
Le condizioni atmosferiche mettono un freno alla concentrazione di polveri sottili, ma in appena due mesi la città di Treviso, così come buona parte dei capoluoghi veneti, è già vicina al limite dei 35 giorni di sforamenti concessi dalla legge. Non va meglio sul fronte dell’inquinamento acustico: nei tre test effettuati i valori di decibel hanno sempre superato la soglia massima consentita. Un problema quest’ultimo troppo spesso sottovalutato ma che ha ricadute negative sulla qualità della vita e la salute dei cittadini.
È questa la fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che in questi giorni ha fatto tappa a Treviso, terza tappa del tour 2016 che vedrà il convoglio ambientalista percorrere l’Italia per monitorare la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico, ma anche per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.
I risultati del monitoraggio scientifico – realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR – è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Simone Nuglio, responsabile Treno Verde di Legambiente; Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto e Silvana Carchidi, presidente del Circolo Legambiente Treviso.
“Non possiamo continuare a sperare che sia la pioggia a portarsi via le polveri sottili come accaduto durante questi giorni di monitoraggio del Treno Verde – dichiara Silvana Carchidi, presidente del Circolo Legambiente Treviso -. La città di Treviso, così come buona parte dei capoluoghi veneti – è ormai prossima al raggiungimento della soglia dei 35 giorni di “bonus” concessi dalla legge ogni anno e purtroppo questa non è una sorpresa. Il Comune di Treviso nell’ultimo periodo ha puntato ad un’azione complessiva di riduzione delle emissioni che va in parte nella direzione giusta, Ma ora occorrono scelte molto più radicali, da attuare senza timori. Interventi, insomma, non estemporanei e davvero in grado di abbattere le concentrazioni di smog che può calare solo se si riduce in maniera decisa la quantità di traffico motorizzato in circolazione nelle aree urbane, a partire ad esempio dalla completa pedonalizzazione del centro storico e dalla realizzazione delle piste ciclabili previste: i trevigiani scelgono la bicicletta, ma hanno bisogno di farlo in sicurezza”.
A dimostrare l’urgenza di adottare azioni concrete e politiche di sistema per uscire dall’emergenza smog, sempre più cronica in tutto il Veneto, vi sono anche i dati della campagna di Legambiente “PM10 ti tengo d’occhio”. Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, quasi tutti i capoluoghi di provincia del Veneto hanno superato il 50% dei giorni di “bonus” a disposizione previsto dalla legge (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 giornalieri di polveri sottili): Venezia ha raggiunto 29 giorni di superamento (centralina Mestre – Via Tagliamento), seguita da Treviso (via Lancieri di Novara) e Padova (Arcella) con 29 giorni di superamento; Rovigo (Centro) con 21 superamenti e Verona (Borgo Milano) con 20. I dati in questione (aggiornati al 6 marzo) fanno riferimento alla centralina peggiore presente nella città che ha registrato, ad oggi, il maggior numero di superamenti, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie. La strumentazione della stazione di Vicenza-Quartiere Italia è sottoposta a controlli, non sono disponibili dati sul pm10. Vale la pena ricordare che Il 2015 ha fatto registrate registrare numeri da record per il Pm10 con Vicenza che ha registrato quota 110 superamenti giornalieri dei valori soglia fissati dalle legge, seguita da Venezia con 91, subito dietro Padova e Treviso con 85 sforamenti per arrivare a Rovigo con 75 e a Verona con 65 superamenti del limite consentito. Unico capoluogo veneto che si salva da questa infausta classifica è stato Belluno con 8 sforamenti, ma che in questi primi due mesi del 2016 ha fatto registrare già 9 superamenti.
“Siamo di fronte ad una regione ormai asfissiata, che nel 2015 ha fatto registrare record di superamenti di Pm10 in quasi tutti i capoluoghi e prosegue su questa strada anche per l’anno appena iniziato – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto -. Il Consiglio regionale si appresta ad approvare il Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, ma il testo uscito dalla commissione ci sembra ancora troppo poco incisivo, nel quale ancora una volta si scarica sui sindaci la decisione di provvedimenti tampone, senza proporre una soluzione d’insieme per risolvere un’emergenza ormai divenuta cronica. Per uscire dalla morsa dell’inquinamento è fondamentale che la Regione, così come il Governo nazionale, assumano un ruolo guida facendo scelte e interventi coraggiosi, mettendo al centro le aree urbane e la mobilità sostenibile, impegnandosi per approvare a livello europeo, normative stringenti e vincolanti, abbandonando una volta per tutte le fonti fossili e replicando quelle esperienze anti-smog virtuose messe già in atto in molti comuni italiani in termini di mobilità sostenibile, efficienza energetica e verde urbano”.
IL MONITORAGGIO SMART DEL TRENO VERDE – la novità
Il monitoraggio del Treno Verde non vuole sostituirsi ai controlli eseguiti dagli enti preposti, ma fornire un’istantanea, in termini di inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città. Proponiamo un approccio metodologico diffuso, una campionatura itinerante che, messa a regime, permetterebbe alle città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini.
I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di inquinanti (PM10, PM2,5 e PM1) e di rumore – sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano. È stato possibile così rilevare in tempo reale le concentrazioni nell’aria delle polveri sottili simulando, quindi, i livelli di inquinamento che ogni cittadino respira spostandosi tra le strade cittadine. L’obiettivo – oltre scattare un’istantanea del quartiere preso in esame – è quello di informare in tempo reale i cittadini e gli amministratori attraverso la pubblicazione dei risultati del monitoraggio sul portale www.trenoverde.it, facilmente accessibile e consultabile, che restituisce una mappatura di dettaglio dell’area presa in esame, così da avere un valido strumento per studiare e pianificare le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano.
Il monitoraggio eseguito nelle giornate di domenica e lunedì nella città di Treviso è stato caratterizzato dall’instabilità meteorologica, che ha sicuramente influito sulle misurazioni eseguite dai tecnici di Legambiente.
I punti campionati durante la mattinata di lunedì – in cui le condizioni meteo erano di forte umidità e pioggia – lungo il percorso A (che va dalla stazione di Treviso alla Porta San Tomaso passando per la porzione orientale della città – via fratelli Badiera, via Jacopo Tasso, viale Nino Bixio, Borgo Cavalli e Borgo Giuseppe Mazzini) hanno mostrato una media di PM10 di circa 5 microgrammi per metro cubo. Valori di polveri sottili molto basse ma dovuti essenzialmente alla pioggia che ha consentito la dispersione degli inquinanti.
I percorsi B e C, rilevati la domenica, (rispettivamente la mattina e il pomeriggio in condizioni di non piovosità) hanno invece dato valori medi di polveri sottili molto più alti. Il percorso B che attraversa la zona centrale della città (stazione Treviso, via Roma, Corso del Popolo, vicolo Rialto via Calmaggiore, via Inferiore, via campana, via s. Francesco via Manzoni, viale Bartolomeo Burchiellati e Porta san Tomaso) ha una media di PM10 pari a 54 microgrammi/mc. Il percorso C, invece, che attraversa la porzione occidentale di Treviso (Viale De Gasperi, Via Bressa, Via D’Annunzio, Via Liberale, via Panciera, via Fratelli Cairoli, Porta S. Tomaso) ha dato una media nel pomeriggio di 32 microgrammi per metro cubo.
Ci sono stati poi quattro punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di mezz’ora. Le misurazioni sono state eseguite la domenica pomeriggio in Porta S. Tomaso e in vicolo del Duomo con valori rispettivamente di 37 e 43 microgrammi/mc; e il lunedì mattina nel piazzale di fronte la stazione (all’inizio di viale Trento e Trieste) e nel pomeriggio in via Bixio con valori rispettivamente di 7 e 3 microgrammi /mc. I valori si riferiscono a medie orarie e quindi non sono paragonabili ai limiti imposti dalla normativa vigente che si riferiscono a medie giornaliere. Ricordiamo che la media giornaliera di PM10 da non superare per più di 35 volte l’anno è di 50 microgrammi/m3.
Il monitoraggio del Treno Verde esamina però attentamente un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Treviso, per quanto riguarda l’inquinamento acustico, valori elevati di decibel si sono riscontrati in tutti gli hotspot eseguiti: 68 decibel a Porta San Tomaso; 66 decibel a vicolo Duomo (la domenica); 72 dB a Viale Trento e Trieste lunedì mattina) e 74db in via Bixio (lunedì pomeriggio). I limiti previsti dalla zonizzazione acustica della città di Treviso variano, a seconda della classe in cui rientra il punto di un quartiere, dai 50db per le aree prevalentemente residenziali ai 60db per le aree ad intensa attività umana.
Gli studi attestano oramai da alcuni anni questa nuova evidenza: oltre 125 milioni di cittadini dell’Unione Europea è sottoposta a livelli d’inquinamento acustico considerati inaccettabili, per lo più derivanti dal traffico. L’esposizione al rumore eccessivo in Europa contribuisce al disturbo del sonno di 8 milioni di persone e alla morte prematura di almeno 10mila persone, a oltre 900mila casi di ipertensione e 43mila ricoveri ospedalieri per ictus e malattie coronariche ogni anno. In Italia sono ancora sei milioni (il 10% della popolazione) i cittadini esposti, negli ambiti considerati, al rumore prodotto dal traffico stradale a livelli giornalieri inaccettabili secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nella tappa di Treviso, inoltre, è stato realizzato un esperimento per porre l’attenzione agli edifici adibiti ad attività di vita e di lavoro (comunemente definiti indoor). Per l’esperimento è stata scelta la sala della biblioteca comunale di Treviso di via Giacomelli. La campagna di misure è iniziata sabato ed è terminata con registrazione ininterrotta ad intervalli di 10 minuti dei dati misurati. Sono stati monitorati CO2 e umidità relativa con valori in linea con le indicazioni internazionali per garantire una buna qualità dell’ambiente indoor.
Nei giorni di tappa del Treno Verde a Treviso circa cinquecento bambini e ragazzi delle scuole del territorio hanno visitato la mostra didattica e interattiva allestita a bordo delle quattro carrozze.
La mappa interattiva del monitoraggio con tutti i dati rilevati è disponibile su www.trenoverde.it
Ufficio stampa Treno Verde
Luigi Colombo – trenoverde@legambiente.it – 347 412 6421
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Il Treno Verde è una campagna di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane,
con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Partner
Airlite; Eco Plus; eServizi; EuroSintex; Mielizia; Teon; Weber Saint-Gobain
Partner tecnologici
Valorizza – brand di Studio Sma e Gemmlab
Partner didattici
Museo A come Ambiente; Città della Scienza
Explora – Museo dei Bambini Roma; Muba – Museo dei Bambini Milano
Con il contributo scientifico di
Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Ingegneria astronautica, elettrica ed energetica; CNR
Media Partner
La Nuova Ecologia, Rinnovabili.it
Si ringrazia l’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma per la progettazione della mostra a bordo