Legambiente Veneto a congresso
Vicenza, 16 novembre 2015 Comunicato Stampa
Lotta ai cambiamenti climatici, alle ecomafie, al dissesto idrogeologico, all’inquinamento e al consumo di suolo. Promozione di stili di vita sostenibili, energie rinnovabili, green economy, recupero e riutilizzo dei rifiuti, attivazione di percorsi verso le smart cities: questi i numerosi fronti di battaglia per i prossimi anni
Confermato Presidente Regionale Luigi Lazzaro
Eletti Piero Decandia, Vicepresidente e Giorgia Businaro, Direttrice
Si è svolto sabato 14 a Vicenza il Congresso Regionale di Legambiente Veneto che ha riunito un centinaio di delegati in rappresentanza dei quaranta circoli distribuiti su tutto il territorio regionale. Un momento di dialogo e confronto ma anche l’occasione per stilare un bilancio delle azioni e delle attività intraprese negli ultimi anni e definire collegialmente le linee politiche su cui l’associazioni dovrà impegnarsi in futuro.
La mattinata è iniziata con la sessione aperta al pubblico “Socializzare il cambiamento – storie di economia sostenibile e partecipata nel Veneto di oggi”: numerosi gli interventi degli ospiti che hanno parlato di autoproduzione di energia rinnovabile, attivismo dei cittadini per fermare interventi speculativi, difesa dal danno ambientale, recupero e riutilizzo dei rifiuti, il ruolo delle amministrazioni comunali nella gestione dei beni comuni, lotta alla corruzione e rigenerazione urbana.
“Legambiente Veneto – afferma Luigi Lazzaro, riconfermato Presidente Regionale – ha saputo mantenere il suo livello di autorevolezza politica, imprimendo in questi anni una spinta positiva verso la condivisione degli obiettivi associativi, riunendo i circoli attorno ad iniziative significative e campagne di rete associativa, spesso uscendo dai confini provinciali e ragionando per aree omogeee e per tematiche che pur impattando localmente, vanno esaminate con un punto di vista più globale, come, ad esempio, le campagne di approfondimento scientifico”.
È un’immagine di vivacità e vitalità quella che esce da questo Congresso Regionale, con una realtà associativa in crescita dal punto di vista dei numeri e della presenza politica sia a livello regionale che territoriale. Vitalità e rinnovamento confermati anche dalla composizione dei nuovi organismi dirigenti: Piero Decandia, padovano, classe 1975, eletto Vicepresidente Regionale e Giorgia Businaro, Polesana, 32 anni, nuovo Direttore Regionale.
Assieme a loro, a gestire l’associazione, ci sarà la Segreteria più giovane della storia di Legambiente Veneto, 39 anni di media, composta da Giovanna Pizzo, Andrea Ragona, Davide Sabbadin e Maurizio Billotto.
In questo Veneto in chiaro/scuro non possiamo mancare di sottolineare l’immancabile impegno dei circoli veneti sul fronte della solidarietà e dell’inclusione sociale. Molti sono i progetti attivi sul territorio che si occupano di coinvolgere e contribuire all’inserimento dei cittadini di oggi e di domani: soggetti in condizione di svantaggio sociale, carcerati, rifugiati politici. E mentre queste persone cercando di emergere dall solitudine, o fuggono da scenari apocalittici, una società veneta spaventata da un crisi economica che è diventata crisi sociale rischia di rinchiudersi nelle proprie paure senza trovare una via d’uscita. Al di là dal ribadire che riteniamo che l’accoglienza e l’ospitalità siano l’unica risposta possibile nei confronti di chi abbandona la propria casa in cerca di un futuro migliore, è importante evidenziare come nessun problema può ormai dirsi slegato dalla questione ambientale. Né l’esodo dei migranti, né una crisi economica frutta di un modello economico che si basava su una continua crescita a spese del pianete e dei suoi abitanti. E mentre c’è chi urla con foga slogan contro l’immigrazione e i fondi destinati ad aiutare gli ultimi, inneggiando alle ruspe, noi dobbiamo continuare a tessere la rete associativa e di relazioni, sempre pronti a rovesciare i punti di vista ed a metterci in discussione, nella speranza di poter finalmente sentir inneggiare alle ruspe solo per demolire gli abusi edilizi (anche nek veneto!) tanto quanto le dinamiche corruttive che tanto devastano l’ambiente.