OGM: Task Force richiede l’intervento urgente del Ministro della Giustizia
Rovigo, 17 luglio 2014 Comunicato stampa
OGM: Task Force richiede l’intervento urgente del Ministro della Giustizia
Legambiente: “non possiamo più aspettare. Il rischio di contaminazione è grande”
Si è riunita qualche giorno fa la Task Force per un’Italia libera da OGM per discutere della grave situazione che si è venuta a creare in Friuli a causa della mancata adozione da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Udine, dei provvedimenti necessari a dare seguito alle attività di sequestro conservativo del materiale transgenico coltivato nei campi degli agricoltori pro-Ogm.
La Procura di Udine ha deciso di non disporre alcun sequestro o altro tipo di intervento sul terreno, nella frazione di Laibacco a Colloredo di Monte Albano (Ud), dove Giorgio Fidenato, leader di Futuragra, ha piantato mais Ogm invalidando l’ordine di distruzione forzata delle colture notificato dalla Regione.
La decisione della Procura di Udine è incomprensibile e non tiene conto dell’apparato normativo vigente, che si è andato arricchendo nelle ultime settimane anche delle sanzioni penali, secondo quanto previsto dal decreto legge 24 giugno 2014 n. 91 (c.d. Campolibero) e di quelle amministrative con la legge regionale del FVG n. 5 del 28 marzo 2014.
“La decisione di rinviare la distruzione dei campi OGM è intempestiva e preoccupante – dichiara Davide Sabbadin, responsabile agricoltura Legambiente Veneto – perché si è ormai prossimi alla fioritura, e quindi anche all’imminente dispersione del polline che può diffondersi anche a centinaia di metri di distanza contaminando le piante non Ogm. Queste attese – aggiunge Sabbadin – danneggiano l’agricoltura italiana e veneta e mettono a rischio un modello di sviluppo sostenibile che è a garanzia delle stesse produzioni locali.”
Per questo motivo, la Task Force ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia On. Andrea Orlando, per chiedere un intervento urgente, al fine di ristabilire l’iter procedurale che la legge prevede, a garanzia del rispetto delle leggi vigenti e a tutela dei territori italiani.
E in Veneto cosa succede?
Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, ha recentemente inviato una lettera all’Assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato per sollecitarlo a dare riscontro a precedenti richieste dell’associazione ambientalista che invitavano ad una presa di posizione forte che portasse la Regione a passare dai proclami all’azione concreta contro le semine Ogm.
In particolare Legambiente fa alcune richieste: una conferenza stampa congiunta tra regione e taskForce per ribadire che in Veneto non è possibile coltivale Ogm stante la normativa vigente, uno spazio della regione sulle reti televisive locali in cui si possano trasmettere comunicazioni sugli Ogm e un tavolo con le DOP Venete per capire chi è free Ogm.
Tali richieste nascevano da proposte e considerazioni condivise da entrambi le parti.
“Inoltre – dichiara Luigi Lazzaro – siamo dell’idea che i supermercati e, quindi, i consumatori, debbano avere un ruolo di primo piano nella definizione di proposte alimentari free Ogm evidenti e disponibili per l’ acquisto, e che la definizione di prodotto tipico veneto sia incompatibile con la percezione del cittadino che con la storia e l’indirizzo della nostra agricoltura tradizionale.
“Ribadiamo la nostra disponibilità – continua Lazzaro – a lavorare insieme all’Assessore Manzato sul tema degli Ogm, delle AgriMafie e della sofisticazione alimentare, argomento da tempo oggetto di attenzione del rapporto “Ecomafie” di Legambiente. Possiamo agire congiuntamente al nostro Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia, che ha una lunga esperienza in questa tematica”.