Goletta Verde a Rosolina
Rovigo, 27 giugno 2013 Comunicato Stampa
Goletta Verde a Rosolina
Campionamenti puntuali che non sostituiscono i controlli di Arpav
Replica di Legambiente a dichiarazioni apparse sulla stampa
Lazzaro: “Località turistica promossa da Legambiente. I dati presentati non sminuiscono il lavoro dell’Amministrazione”
Goletta Verde ha lasciato il Veneto dopo la conferenza stampa di ieri a Venezia, durante la quale sono stati presentati i dati delle analisi svolte dai biologi di Legambiente.
Da questi sono emerse due criticità localizzate a Rosolina Mare.
“Vogliamo ribadire – dichiara Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto – che i dati forniti riguardano esclusivamente la situazione micro batteriologica, derivano da campionamenti puntuali e si riferiscono a luoghi precisi e a particolari momenti. Non abbiamo mai detto che la località non sia balneabile. Non escludiamo che la criticità rilevata a Rosolina Mare possa essere stata determinata da una situazione contingente. Attendiamo i dati delle rilevazioni di Arpav che potranno senza dubbio chiarire la situazione da noi segnalata. È volontà di Legambiente, attraverso la campagna di monitoraggio effettuata dai tecnici di Goletta Verde ogni anno, ormai da 28 anni, segnalare le criticità del nostro mare a sostegno delle Amministrazioni, degli operatori turistici e dei vari portatori di interesse, per sostenerli nella richiesta di maggiore attenzione e controlli e non per bocciare spiagge e territori. L’area costiera di Rosolina è, al contrario, la prima vittima di una scarsa attenzione ambientale a livello regionale, dove i danni perpetrati da molti si ripercuotono sulle spalle di pochi, purtroppo anche di chi impegna risorse umane ed economiche nella giusta direzione.”.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dalla squadra di biologi di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Si tratta di monitoraggi puntuali, non esaustivi dello stato di salute del mare in una zona, ma esclusivamente in un determinato punto e in un preciso momento.
“La situazione rilevata – continua Lazzaro – potrebbe derivare da numerosi fattori, non direttamente riconducibili alla località balneare: circa un milione di cittadini veneti non è servito da un adeguato servizio di depurazione, con una copertura del 79,2 %, contro una media nazionale delle regioni costiere del nord dell’ 81,9%. Ciò incide pesantemente sulla qualità delle acque che arrivano al mare. Per questo Legambiente propone ai comuni costieri, Rosolina in primis, e alle associazioni degli operatori turistici di ragionare insieme per lanciare un appello congiunto per il miglioramento dei servizi di depurazione dell’entroterra e, allo stesso tempo, per l’incentivo di politiche volte al mantenimento di buone condizioni delle acque dei fiumi scolanti nell’Alto Adriatico”.
Rosolina Mare è stata oggetto di valutazione da parte di Legambiente anche in altre occasioni. Ha infatti riconfermato anche quest’anno l’ottimo risultato riguardante la sostenibilità ambientale della località costiera testimoniato dalle tre vele assegnate nella Guida Blu, pubblicazione annuale di Legambiente e Touring Club Italiano: “un importante riconoscimento – afferma Lazzaro – per l’impegno profuso nella conservazione del territorio e nella ricerca di qualità dell’accoglienza turistica”.