Legambiente su dichiarazioni Ministro Zanonato su Porto Tolle
Rovigo, 08/05/2013 Comunicato stampa
LEGAMBIENTE SU DICHIARAZIONI MINISTRO ZANONATO SU PORTO TOLLE
Dopo il nucleare, altra gaffe energetica del neo ministro
“Sono parole in libertà quelle del presidente Zaia e del neo Ministro Zanonato su Porto Tolle” – dichiara Davide Sabbadin, responsabile energia ed agricoltura di Legambiente Veneto – “posizioni largamente minoritarie anche dentro i partiti di riferimento dei due esponenti politici e che corrispondono ad una visione dell’economia e del mondo che tradiscono pesantemente da un lato la poca visione strategica della regione nel campo dell’energia, e dall’ altro età anagrafica del ministro, ancorato pienamente a logiche novecentesche”.
“Il progetto di Porto Tolle a carbone nasce morto: già quando lo si pensò aveva una dubbia valenza economica, mentre ora con Enel che ha già portato a carbone molto del suo parco produzione e che sta andando in controtendenza rispetto al resto dei competitor nel mercato elettrico, non esiste davvero nessuna motivazione economica per portare avanti quel progetto: prova ne sia la poca o nulla intenzione dell’azienda di cominciare i lavori” continua Sabbadin “ È normale: negli ultimi tre anni il pesante e rapidissimo avvento delle rinnovabili -che si avviano quest’anno a raggiungere il 25% della produzione elettrica del paese- hanno drasticamente cambiato gli scenari di guadagno del mercato elettrico, rendendo un investimento come Porto Tolle assolutamente non conveniente”.
“Non va dimenticato che quei soldi porterebbero molti più posti di lavoro, stabili, se investiti in efficienza energetica e rinnovabili: Zanonato e Zaia, da amministratori di aree che hanno visto negli ultimi due anni perdere migliaia di posti di lavoro nel comparto del fotovoltaico per colpa dei governi Berlusconi e Monti, farebbero bene a preoccuparsi di quelle migliaia di famiglie tanto quanto si preoccupano di quelle di Porto Tolle”
“Se proprio vuole chiarirsi le idee sui numeri, suggeriamo al Neo Ministro Zanonato di fare una telefonata alla CGIL ed al PD di Civitavecchia dove Enel ha convertito la centrale gemella di Polesine Camerini al carbone: scoprirà pochissimi posti di lavoro, impatto ambientale pesantissimo, nessun ritorno per il territorio. Per una volta saremmo felici se Zanonato facesse quello che è abituato a fare: non ascolti gli ambientalisti, ascolti quelli del suo partito.”