UN ANNO DA SVE, MARKO & GAIA
Nel 2012 Legambiente Veneto ha ospitato ben 8 volontari del Servizio di Volontariato Europeo che hanno partecipato alle attività dei circoli della Regione, in particolare con il Centro di Educazione Ambientale delle Dolomiti a Lamon (BL) e Media Piave a Sernaglia della Battaglia (TV), nonché nelle attività e campagne del circolo di Legambiente Padova.
L’accoglienza si è vista ricambiata dall’invio di 4 giovani volontari che, dal Veneto, sono partiti per Grecia, Estonia, Bulgaria e Slovacchia al fine di svolgere lo stesso tipo di servizio.
Il racconto della loro esperienza vale più di ogni possibile ringraziamento.
MARKO: Inizerò questa storia dalla fine. Giornata di sole a Gennaio. Mentre camino nelle conosciute strade ho la sensazione che niente è cambiato, solo io. Se qualcuno mi chiede qualcosa, non sono sicuro in quale lingua risponderò. Tanti pensieri nella mia testa, troppo, troppi pensieri.
Torniamo indietro adesso a un anno fa. Da solo nella notte di fronte alla stazione di Padova, mentre aspetto che il mio mentor venga a prendermi. La piazza di fronte alla stazione sembra un gran casino. Persone senza tetto che dormono in giro, edifici in torno grigi e bui, e comunque sono molto emozionato di essere là. Le ultime settimane sono stato letargico, pensando al tempo davanti a me e alle avventure che dovrebbe portare. Il mio mentor sta arrivando, il mio SVE ha appena iniziato.
Tante cose sono successe in questi 11 mesi, buone e cattive, molte di più quelle buone. Se dovessi dirvi tutto, dovrei scrivere un libro anziché l’articolo, e neanche così vi direi tutto. E quindi vi dico qualcosa.
Tutti ci guardiamo indietro alcune volte, anche se non vogliamo. Cosa vedo quando mi guardi indietro? Vedo tante persone meravigliose che ho conosciuto; vedo amicizie che abbiamo costruiti, e grandi ricordi che abbiamo avuto insieme. Vedo molti momenti che sono difficili di descrivere in parole, anzi, è impossibile descriverli in parole. Sono il tipo di momenti che portano un grande sorriso nella tua faccia quando ci pensi. Vedo i risultati del mio lavoro. Si, ho lavorato là. E’ sempre una cosa positiva vedere i risultati del tuo lavoro. Mi dice che ho usato questo tempo bene e ponderatamente, e mi spinge avanti.
Per i momenti difficili. Si, ce ne sono stati. Quando vivi lontano dai tuoi amici e dal luogo che chiami “casa”, in un paese dove parlano una lingua che hai appena cominciato a imparare, puoi essere vulnerabile. Ho sempre provato a vedere questi momenti come parte del processo. Può essere un’esperienza preziosa se riesci ad imparare da questo. E alla fine, come dicono, “quello che non ti uccide ti rende più forte”.
Nel mio paese tanta gente va all’estero per lavoro e migliori condizioni di vita. Noi gli chiamiamo gastarbajteri. Di solito quando tornano dal lavoro, gli piace arrivare in macchine nuove e vestiti lussuosi. Gli fa sentire molto orgogliosi. Io sono tornato a casa con le tasche vuote, però sono tornato a casa come una persona molto molto ricca.
Inizi a parlare con qualcuno e poi arriva la fatidica domanda se sei uno studente Erasmus e lì con fierezza puoi dire di NO. Anche se abiti dove abitano tutti loro, ma non ha importanza.
Perchè l’Estonia? Bella domanda, diciamo che l’Estonia ha scelto me. Anzi: prima mi ha rifiutato (perchè non avevo passato l’ultima selezione del mio progetto), ma poi ha visto cosa si perdeva e mi ha accolto a braccia aperte.
Vivere in Estonia è come vivere tra due mondi sospesi. Essere vicini al confine Russo ti fa realizzare quanto alti e quanto lontani si è da casa. Infatti non tutti sanno dove l’Estonia si trovi.
Qui c’è l’Euro dal 2011, sono entrati nell’Unione Europea nel 2004 e hanno ottenuto la loro indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, non troppo tempo fa. Skype è stato sviluppato da programmatori estoni, si paga in qualsiasi posto e qualsiasi cosa con la carta di credito e il Wi-Fi è ovunque.
A Tartu non sono l’unica volontaria, siamo più o meno una decina, ma che frequento regolarmente sono 3/4 volontarie. Sì volontarie, perchè siamo la maggior parte donne, provenienti da tutta Europa.
Il lavoro che ho svolto durante il mio progetto è stato come me l’aspettavo: ho potuto decidere il mio timetable, ho potuto contare sui miei boss, ho deciso che progetti filmare e ho avuto l’occasione di conoscere un sacco di persone. Sono pure stata premiata dall’Agenzia Nazionale perchè ho realizzato un video che ha portato un sacco di visite al loro sito.
Dicono che chi ha la possibilità di vivere in Estonia per un certo periodo, tra una cosa e l’altra ci tornerà. E infatti molte persone che ho conosciuto qui, rimarrano a vivere più a lungo di quanto pensavano, altre sono arrivate anni fa e non se ne sono più andate, oppure, come la maggior parte degli italiani, si sono trovati la bionda e piazzati per benino.
Non posso dire che è stato un EVS rose e fiori (un on-arrival non proprio come me l’aspettavo, una mentor che c’è e non c’è, una coordinatrice che parte per uno stage il giorno dopo che sono arrivata), non posso dire che è stata la più bella esperienza della mia vita, non posso dire che ho scoperto cosa voglio fare “da grande”, ma posso dire che mi ha aiutato a crescere, ho passato dei bellissimi momenti e fatto delle esperienze indimenticabili: ho tenuto lezioni di fotografia per ragazzi sordomuti, sono sopravvissuta a -25°, ho vissuto con 4 diverse coinquiline di 4 nazionalità diverse in 9 mesi, ho partecipato a una maratona di saune.
Ho bisogno di tempo per pensare e realizzare che pure io sono stata una volontaria SVE.
http://tereitalia.altervista.org/ da quando sono in Estonia collaboro attivamente con il blog TereItalia.
http://www.youtube.com/user/ngoeuya il canale YouTube dove si trovano i video fatti durante il mio progetto.