Al depuratore di Carbonera (Tv) lavora una ditta colpita da interdittiva antimafia
L’Osservatorio “ambiente e legalità” di Venezia presenta un esposto alla Prefettura. Tutti i particolari su www.osservatorioambientelegalitavenezia.it
Ha vinto, nel maggio del 2011, un appalto per l’ampliamento di un depuratore a Carbonera [Tv] la Entei spa, ditta di Assemini [Ca], colpita da interdittiva antimafia da paret della Prefettura di Cagliari. Il 30 luglio 2012 l’Osservatorio ambiente e legalità di Venezia, promosso da Legambiente e sostenuto dal Comune di Venezia, invia un esposto alla Prefettura di Treviso chiedendo «di porre in essere tutte le verifiche necessarie ad appurare la correttezza e completezza delle procedure che hanno portato all’aggiudicazione dell’appalto da parte dell’Entei S.p.a.». Negli stessi giorni Gianni Pellizzari, consigliere comunale a Trevignano [Tv] invia un interrogazione alla giunta comunale (per cui riceve risposta il 1 settembre 2012 e il 26 settembre 2012).
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Il 28 settembre 2012 la Prefettura risponde all’Osservatorio assicurando «di aver provveduto ad avviare ogni utile verifica sulla vicenda segnalata».
Considerazioni di fondo rispetto al caso Entei: – Anche fosse entrato in vigore in tempo per la gara d’appalto in cui vinse l’Entei, il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche – sottoscritto il 9 gennaio di quest’anno dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e da rappresentanti dell’Anci e dell’Upi – non sarebbe applicabile in quanto è previsto un tetto di 5 milioni di euro come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto [articolo 2, pg 8 del Protocollo] che le stazioni appaltanti siano tenute alla comunicazione in Prefettura della pubblicazione del bando di gara. Come abbiamo denunciato a suo tempo si tratta di una cifra molto elevata che esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. – Occorre por mano ad un sistema informativo per cui le Prefetture dove si svolgono i lavori, in questo caso quella di Treviso, vengano tempestivamente informate dell’emissioni di provvedimenti quali quello che ha riguardato l’Entei. Il tuttoè già previsto dalla nuova normativa antimafia: questo caso conferma quanto urgente e prezioso sia attuare questa innovazione. – In generale è da rilevare l’interesse, anche in questi territori, nei confronti di lavori riguardanti il ciclo dell’acqua da parte di ditte legate alla criminalità organizzata. Un dato significativo che deve far riflettere sui controlli e le politiche utili per la gestione di questa vitale risorsa.