tav venezia – trieste: qual è il gioco del commissario mainardi
Lergambiente: “Esigiamo chiarezza e rispetto degli impegni assunti”
“Apprendiamo che Italferr ha depositato presso la Regione Veneto, conseguentemente alle osservazioni prodotte dal WWF, il nuovo Studio d’Impatto Ambientale sul cosiddetto tracciato “litoraneo” della TAV Venezia-Trieste. Il Commissario ha recentemente l’abbandono di questa soluzione, aprendo al confronto con enti locali e territorio sulla migliore scelta progettuale per definire il potenziamento dell’infrastruttura esistente e valutare, successivamente, l’eventuale raddoppio su un’ opera che con la TAV non ha più nulla a che fare”.
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Se questa è la volontà, – chiede Legambiente – perché ha taciuto sul deposito di questa nuova documentazione? Perché non utilizza i poteri riconosciuti dal suo ruolo commissariale e ferma l’iter progettuale litoraneo, avversato da moltissimi, bloccando lo spreco di risorse pubbliche?
L’associazione ambientalista ha l’impressione che l’azione intrapresa sia solo fumo negli occhi e si voglia perseguire una strategia fatta di silenzi e omissioni di atti che dovrebbero essere alla portata di tutti e dovutamente pubblicizzati dalla pubblica amministrazione, insomma tutto il contrario di quanto hanno detto il ministro Passera e lo stesso Mainardi.
“La consultazioni con le forze sociali – commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – che riguardano, per altro, argomenti che necessitano la partecipazione e la condivisione dei territori coinvolti, non sono un gioco a nascondino. Durante l’incontro ufficiale dello scorso 12 luglio, su convocazione del Commissario stesso, assieme a WWF ed Italia Nostra abbiamo consegnato nelle mani del Commissario Mainardi delle precise richieste ed indirizzi operativi contenuti in un documento sottoscritto dalle tre associazioni e dagli agricoltori veneti (CIA, Confagricoltura, CoopAgri). Ora esigiamo un coinvolgimento concreto, l’applicazione del documento ed il rispetto degli impegni presi in quella sede”.
“Il Commissario – conclude Lazzaro – deve intervenire immediatamente presso il Ministero e la Commissione VIA Nazionale per bloccare l’iter procedurale del tracciato basso e le spese ad esso connesse”.
Legambiente invita tutti coloro che già avevano presentato osservazioni a confermare le stesse previa comunicazione alla commissione VIA Regionale integrandole, possibilmente, con il richiamo alle dichiarazioni pubbliche del commissario sull’inattuabilità del progetto litoraneo.
Inoltre l’associazione ambientalista invita i parlamentari locali a presentare opportune interrogazioni alla camera e al senato.