Certificati antimafia, contrastare l’infiltrazione mafiosa
“Il Comune di Reggio Emilia ha pensato di sostituire la richiesta di certificato antimafia con lo strumento più efficace dell’informativa antimafia, la quale permette alla Prefettura di mettere l’azienda allo scanner ed effettuare così un’analisi più approfondita al fine di capire se l’azienda in questione è in odor di mafia oppure no. Proprio con la Prefettura, il Comune di Reggio Emilia ha sottoscritto un Protocollo di Legalità che modifica lo scenario degli appalti pubblici reggiani: prima del protocollo si richiedeva il documento prefettizio se la soglia dell’appalto era superiore a 4 milioni e 845mila euro. Ora, la soglia è stata abbassata a 250mila euro. Per i subappalti si è passati da 250mila a 50mila euro. Una bella differenza che spinge gli imprenditori a impegnarsi maggiormente per produrre la documentazione richiesta. Per superare tale ostacolo è stato facilitato il rapporto tra pubblica amministrazione e imprenditore garantendo la presenza di un funzionario specializzato e centralizzando i procedimenti.”
Fonte narcomafie.it