Comitato Provinciale di Venezia per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica
“Si è svolta stamane in Prefettura a Venezia una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza del Sig. Procuratore Generale della Repubblica e del Sig. Procuratore della Repubblica, nonché dei Sindaci dei Comuni del Veneto Orientale, al fine di esaminare la problematica connessa al fenomeno della criminalità organizzata in detta area”.
“L’iniziativa si inquadra nell’ambito di una attività di prevenzione e di promozione della cultura della legalità che vede un più diretto coinvolgimento degli Enti Locali nella azione di sensibilizzazione della opinione pubblica sul tema della legalità e nella predisposizione di ogni utile strumento di vigilanza e controllo idoneo a segnalare presenze sospette o comportamenti ritenuti tali da inquinare il trasparente svolgimento di attività istituzionali ed il corretto andamento delle attività economiche.
Nel corso dell’incontro, si è preso atto della continua e costante attività svolta dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura per contrastare i tentativi di penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-produttivo veneziano, come peraltro evidenziato dalla recente operazione condotta a termine dalla Polizia di Stato nella predetta area del nord-est, che ha portato agli arresti di dieci persone affiliate al clan dei casalesi per estorsione e ricettazione.
Ciò è significativo di una presenza che, pur non radicata e strutturata secondo le caratteristiche tipiche delle organizzazioni criminali, richiede il massimo impegno, anche con il coinvolgimento attivo della società civile, per tenere alta la guardia e rafforzare l’attività di prevenzione e di controllo volta a prevenire il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nel territorio.
Nel primo semestre dell’anno si sono verificate 27 estorsioni, non strettamente riconducibili ad un ambito di criminalità organizzata, di cui 20 sventate dalla attività delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, con l’arresto di 5 persone, nonché sono stati consumati 8 reati di riciclaggio e 60 danneggiamenti con incendi, 3 dei quali hanno interessato il territorio del nord-est.
Sul piano della prevenzione, è stata richiamata l’attenzione dei Sindaci sulla necessità di svolgere una capillare attività di sensibilizzazione nei confronti delle associazioni di categoria e degli operatori economici, anche attraverso l’organizzazione di specifici incontri, con la partecipazione dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, affinché vengano denunciati e segnalati eventuali episodi di estorsione, o usura o commissione di atti sintomatici di tale fenomenologia criminosa.
Al riguardo, è stata, altresì, evidenziata la necessità, a fronte dello scarso utilizzo degli strumenti giuridici che consentono agli imprenditori ed operatori commerciali che denuncino di essere vittime di estorsione e usura di accedere al Fondo antiracket e antiusura, di promuovere mirate iniziative di informazione, con il coinvolgimento della Prefettura di Venezia, per illustrare, gli strumenti normativi, le procedure e le modalità operative connesse all’accesso a detto Fondo, anche in vista di una prossima Conferenza Regionale, da tenersi nel mese di settembre, alla presenza del Commissario Nazionale Antiracket e Antiusura.
E’ stata, altresì, evidenziata, l’importanza di promuovere da parte dei Sindaci, specifiche iniziative volte a diffondere i principi di legalità, con il coinvolgimento dei giovani, favorendo la costituzione di associazioni, atteso che il miglior antidoto alla espansione della criminalità è costituito dalla prevenzione spontanea e dalla forte reattività della società civile.
In tale contesto, è stata richiamata l’esigenza di realizzare sul territorio provinciale una Stazione Unica Appaltante, ovvero più Stazioni Appaltanti, tenuto conto della disponibilità manifestata in tal senso dal Comune di Venezia, nonché dalla stessa Regione Veneto. Ciò consentirebbe di uniformare le procedure degli appalti, garantendo un monitoraggio costante per prevenire possibili tentativi di infiltrazione mafiosa, soprattutto nei settori ritenuti a rischio, come lo smaltimento dei rifiuti, la fornitura ed il trasporto di calcestruzzo, di terra e materiali inerti e i noli a caldo, in linea con le indicazioni espresse nel Protocollo di Legalità, sottoscritto il 9 gennaio u.s. alla presenza del Ministro dell’Interno.”
Pubblicato il 17/07/2012