Prescrizione per il processo “C&C”
Comunicato_Stampa_16_07_2012:
Il processo di II grado per la ex C&C di Malcontenta e di Pernumia finisce in prescrizione: doveva iniziare a Venezia in prima udienza il 25 giugno 2012 ma è stato rinviato al gennaio 2013 per omessa notifica agli imputati degli appelli presentati dalle parti civili. Poiché il termine per la prescrizione scadrà ad agosto 2012, il processo è di fatto cancellato. A nulla sono serviti gli appelli fatti con largo anticipo dall’avvocato E. Zaffalon, legale del Comune di Monselice, parte civile insieme ad altri soggetti, affinché si desse una corsia preferenziale a uno dei più clamorosi processi per traffico di rifiuti pericolosi nel Nordest.
Questa beffa oltretutto vanifica l’ottimo lavoro svolto nel procedimento di primo grado dall’allora p.m. Giorgio Gava e dal Corpo Forestale, conclusosi il 10 settembre 2009 con la condanna di undici persone a un totale di 40 anni di carcere e oltre 2 milioni di risarcimento, processo celebrato in tempi record, utilizzando anche la pausa feriale proprio per evitare la prescrizione dei reati, a dimostrazione del fatto che una ferrea volontà di fare può superare le difficoltà strutturali della giustizia italiana.
La popolazione, le associazioni e i comitati sono sconcertati di fronte a questi fatti. Risulta difficile alla gente comune comprendere ma soprattutto accettare come la lentezza strutturale della giustizia, unita a grossolani vizi di forma procedurale, possa cancellare di fatto un processo di questa portata; risulta inaccettabile che i responsabili di una delle più gravi truffe nel nostro territorio legate ai rifiuti, e in particolare a rifiuti tossico-nocivi, non solo non pagheranno per la bonifica, ma resteranno penalmente impuniti. Come spesso succede per i reati ambientali, nessuno pagherà, né penalmente né in solido per l’inquinamento che la ex C&C ha già prodotto e per quello che sta continuando a produrre, oltre che per eventuali disastri che dovessero succedere. La patata bollente rimane in carico alla collettività, in tutti i sensi.
Ricordiamo brevemente di cosa stiamo parlando: 52000 tonnellate di rifiuti tossico-nocivi sono stipati in cumuli all’interno di un capannone di circa 10.000 mq, tra i comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare. La struttura è in stato di abbandono dal 2007 (data del sequestro) e presenta numerose emergenze strutturali: il tetto presenta delle falle da cui entra l’acqua meteorica, le pareti sono ‘spanciate’ a causa della spinta degli enormi cumuli, alcune porte sono divelte, il materiale insomma è a contatto con l’ambiente esterno. La fabbrica ex-C&C è inserita in una zona artigianale e a pochi passi da quartieri residenziali e da campagne coltivate, a ridosso del Canale Vigenzone utilizzato per l’irrigazione. Data la gravità della situazione e il contesto antropizzato, la fabbrica presenta numerosi rischi da incidente industriale, qualora venisse colpita da incendio (già successo nel 2007!), da alluvione, da trombe d’aria o da sisma, tutti eventi probabili, oltre che possibili.
Nel frattempo si attendono i lavori di caratterizzazione da parte della Provincia di Padova e successivamente i lavori di messa in sicurezza per i quali la Regione Veneto ha stanziato 500.000 euro da utilizzare entro gennaio 2013, ma non si parla ancora di bonifica, per la quale invece sono stati ipotizzati 12 milioni di euro.
Per informarti visita i siti: www.ortosociale.org e www.lavespa.org
Contatti: comitatososcec@gmail.com
Comitato Popolare Intercomunale “SOS C&C”