Operazione Serenissima
Il 24 giugno scorso del 2010 i Carabinieri del Noe di Venezia, coordinati dalla procura di Padova, sono protagonisti dell’operazione “Serenissima”: rifiuti spacciati per materia prima seconda e spediti nella Repubblica popolare cinese. Sostanze tossiche e pericolose per la salute umana fatte circolare con documenti falsi, come fossero normali merci o rifiuti “recuperati”, ossia previamente trattati. Le ipotesi di reato contestate ai due arrestati, e ad altre undici persone denunciate, sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e falso documentale. I militari hanno contabilizzato, dall’avvio dell’indagine nel 2005, il trattamento di oltre 230 mila tonnellate di rifiuti tossici che partivano dai porti di Venezia, Genova e Ravenna e destinati alla Cina. Il sospetto degli investigatori è che i rifiuti, per lo più carta e plastica contaminata con inquinanti velenosi di diversa natura, venissero utilizzati per produrre manufatti d’ogni tipo, poi venduti in Italia e Europa. Con evidenti rischi di tossicità per gli ignari futuri consumatori. Una storia già vista diverse volte. Il valore dei beni sequestrati ammonta a 60 milio- ni di euro, mentre l’illecito volume d’affari è stimato in circa 6 milioni di euro.