Operazione Houdini
L’inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo ambientale coordinati da Pm Giorgio Gava, ha riguardato l’attività della Nuova Esa di Marcon (Venezia) e della Servizi Costieri di Mestre (Venezia). Per la particolare tecnica di “camuffamento” dei rifiuti l’operazione era stata denominata «Houdini». L’operazione ha stroncato di un traffico di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, spacciati per innocui, che venivano smaltiti in discariche di mezza Italia. Per farlo, tra l’altro, avevano miscelato diverse tipologie di rifiuti in modo illegale modificandone i codici di riconoscimento.I rifiuti tossici trattati dalla Nuova Esa e stoccati dalla Servizi Costieri, sono finiti, tra l’altro, a Bacoli (Napoli) dove dell’alluminio è finito in una normale discarica, ad Acerra (Caserta) dove un terreno è stato inquinato da idrocarburi; mentre a Modugno (Bari) sono finite 61 tonnellate di solfuri, a Bomarzo (Viterbo) due tonellate di rifiuti vari e a Paese (Treviso) è stato trovato dell’amianto. L’inchiesta ha ricostruito anche la spedizione illecita di 270 tonnellate di amianto in Germania e l’utilizzo improprio di decine di discariche come quelle di Roncade (Treviso), San Martino Buonalbergo (Verona), Giugliano (Napoli), Graffignano (Viterbo), Campomarino (Campobasso) e Castrellazzo Bormida (Alessandria). C’è da sottolineare che il procedimento si è concluso in Cassazione che ha dichiarato inammissibili i ricorsi formulati dagli accusati confermando così la sentenza d’Appello dove al principale responsabile, Gianni Giommi, erano stati inflitti 4 anni e 5 mesi di reclusione , a Carlo Valle 2 anni, a Giuliano Gottard 1 anno e 8 mesi e a Gianni Gardenal 1 anno e 2 mesi.