Trasporto Pubblico Locale: l’incubo sta arrivando
Rovigo, 1 Marzo 2012
Comunicato Stampa
Trasporto Pubblico Locale: l’incubo sta arrivando
6000 lavoratori del TPL a rischio stipendi e 15 milioni di tagli
Legambiente a Zaia “il carnevale è finito, la smetta di scherzare”
Sono due le pessime notizie che arrivano sul fronte trasporto pubblico su gomma che mettono a serio repentaglio il funzionamento dei mezzi pubblici in una Regione come il Veneto dove il PM10 la fa da padrone da anni. Ma nonostante l’emergenza inquinamento la giunta Zaia decide di tagliare pesantemente i finanziamenti al trasporto pubblico. La proposta di bilancio licenziata dalla Seconda commissione prevede infatti per il 2012 un totale di 253 milioni di euro per i servizi minimi. Si tratta di un taglio di 32 milioni di euro rispetto al 2010 e di 15 rispetto al 2011.
“Avvisiamo il Presidente Luca Zaia e l’Assessore Chisso che Carnevale è finito e non è più tempo di scherzi – spiega Luigi Lazzaro Presidente di Legambiente Veneto – la tendenza dovrebbe essere quella di incentivare il trasporto pubblico: la Regione Veneto non solo non riconferma quanto stanziato l’anno scorso, quando erano già stati tagliati 15 milioni di euro, ma aggrava la situazione tagliando ulteriori 15 milioni: un colpo di mannaia per il trasporto pubblico.”
La seconda drammatica notizia è relativa alla liquidazione dei contributi.
Fino all’approvazione del bilancio la Regione Veneto verrà amministrata secondo i criteri dell’esercizio provvisorio. La novità è relativa a una recente delibera regionale che spiega come fino all’approvazione dei bilanci le aziende di trasporto pubblico non potranno ricevere neanche gli anticipi mensili, come è sempre avvenuto: questo significa che fino a maggio le aziende potrebbero rimanere senza finanziamenti regionali.
“Siamo a livelli di allarme rosso – continua Lazzaro – se la Regione non torna sui suoi passi ci troveremo nella situazione in cui i servizi minimi non saranno garantiti e i circa 6000 lavoratori del trasporto pubblico si troveranno senza stipendio. A chi giova questo scenario?”
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