A Lazise per la tutela del lago e della biodiversità
“Lasciateci passare” la richiesta degli attivisti di Legambiente
“Lasciateci passare” è la richiesta degli attivisti di Legambiente che questa mattina hanno percorso il lungolago di Lazise per richiedere libertà di accesso alla spiaggia e maggiore tutela per la biodiversità del lago.
Una lunga fila di piedoni rossi ha accompagnato i passi dei volontari di Legambiente che hanno tentato di tuffarsi nel lago, fino allo stop obbligato causato da un cancello che ha reso impossibile l’accesso alla battigia. Durante la passeggiata, inoltre, i volontari hanno allestito una sentieristica con cartelli informativi sulla biodiversità del canneto e l’ambiente lacustre.
“Accesso alle spiagge e tutela della biodiversità della costa è quello che chiediamo e rivendichiamo questa mattina – commenta Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona -. Le strutture private presenti sulla costa, stanno compromettendo fortemente il mantenimento delle condizioni naturali del lago tanto che i canneti non solo non vengono curati ma rischiano di scomparire. Chiediamo quindi alla Provincia di Verona di ripristinare i fondi per la manutenzione dei canneti e di provvedere alla tutela della biodiversità del lago facendo uno sforzo di concertazione con la vicina Provincia di Brescia che, al contrario, ha già confermato i fondi per la custodia di queste aree nel Garda lombardo”.
Nel tratto di costa compreso tra il porto di Pacengo e Castelnuovo del Garda, i volontari hanno rilevato che le strutture dei campeggi e i pontili privati a lago stanno compromettendo la biodiversità del canneto che, ad oggi, non ha alcuna forma di tutela mentre, per contro, risulta già tutelato nella vicina Lombardia.
L’equipaggio della Goletta dei Laghi di Legambiente, inoltre, non ha incontrato accessi pubblici al lago e alla spiaggia, beni demaniali di cui tutti dovrebbero poter godere: l’unico modo per accedervi, anche per un residente, è pagare il costo della piazzola al campeggio.
Tutta la materia è disciplinata da precise norme di legge. La prima norma è del 1939 (Legge 1497) ripresa successivamente dalla Legge Galasso e poi inserita nelle previsioni del cosiddetto “Decreto Urbani” (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”).
L’art. 142, comma 1, lettera b) del suddetto Decreto Legislativo definisce infatti come oggetto di tutela e valorizzazione per il loro interesse paesaggistico: “i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi”.
“In occasione della tappa della Goletta dei Laghi sul Garda – dichiara Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi. -, con una passeggiata di protesta a Lazise abbiamo voluto denunciare anche l’inaccessibilità degli spazi demaniali in riva al lago. Un fenomeno diffuso che limita l’accesso alla spiaggia di turisti e residenti oltre a richiamare l’attenzione sulle violazioni commesse in quel territorio”.
Durante la passeggiata, inoltre, è stato presentato il progetto “Crowdsourcing Lab – Legambiente” un monitoraggio, che utilizza sistemi informatici Dew, dedicato all’osservazione delle piante presenti in località Pacengo che prevede il coinvolgimento dei cittadini in veste di osservatori privilegiati.
I risultati del monitoraggio delle acque del Benaco saranno presentati in conferenza stampa domani, lunedì 18 luglio, alle 11.30 a Verona presso la sede di Legambiente Verona. Interverranno Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto; Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona e Gianna Le Donne, responsabile della Goletta dei Laghi.