Energia: la Regione Veneto naviga a vista e favorisce il nucleare
LEGAMBIENTE INTERVIENE SULLE DECISIONI REGIONALI IN MATERIA DI ENERGIA
Legambiente Veneto esprime un plauso alla decisione del Consiglio Regionale del Veneto di approvare, all’interno della finanziaria 2011, una moratoria per gli impianti fotovoltaici a terra di grandi dimensioni e speculativi, così come di bloccare il proliferare di impianti a biomasse avulsi dalle vocazioni e dalle necessità territoriali.
“Meglio tardi che mai” – commenta Davide Sabbadin responsabile energia per l’associazione in Veneto – “a fine novembre, con una lettera spedita all’assessore regionale Conte, avevamo chiesto che anche il Veneto, come prevede la normativa nazionale, si dotasse delle linee guida per l’installazione di impianti di fonti rinnovabili per mettere fine ad una situazione di incertezza che da un lato penalizza fortemente con incertezze burocratiche i cittadini che vogliono fare impianti domestici, dall’altro favorisce troppo i grandi capitali speculativi a detrimento del territorio. Con questo articolo, la regione, pur inadempiente, mette una pezza alla situazione. I buoi sono in parte già scappati, ma chiudere il cancello era comunque necessario e doveroso”.
“Stupisce invece l’addizionale regionale applicata anche agli impianti di piccola taglia” -continua Sabbadin- “che esigenza c’era di gravare con l’ennesima piccola tassa sui cittadini virtuosi che aiutano l’ambiente? È il contrario della green tax, applicata in altri paesi”.
“La Regione Veneto non favorisce, con questo immobilismo, lo sviluppo delle rinnovabili a livello domestico, una vera e propria risorsa fondamentale per il nostro paese, se calcoliamo che il 35% del consumo energetico italiano è dato dal consumo domestico, dove solare, geotermia e biomasse possono liberare dalla schiavitù del petrolio. Invece la regione nella stessa finanziaria di fatto da via libera alla localizzazione in Veneto della centrale nucleare, come al solito predicando bene e razzolando male. Mentre il Popolo della Libertà continua con il suo stolido appoggio al nucleare ideologico e privo di fondamenti economici, la Lega Nord prosegue in un atteggiamento ambiguo e offensivo dell’intelligenza dei cittadini veneti: a parole si dichiara contro e poi però vota sempre e comunque a favore del nucleare. Quel nucleare che porterà tra 20 anni il 10% circa dell’energia necessaria al paese, contro il 40% raggiungibile con molti meno soldi e molto più posti di lavoro attraverso risparmio energetico e rinnovabili di piccola taglia. Le Piccole e Medie Imprese venete cosa ne pensano?”
Rovigo, 23 febbraio 2011
LEGAMBIENTE VENETO